Salta il menu
Idea Viaggio
Italia. Torri antiche e moderne

L’Italia dall’alto dal Medioevo a oggi: 4 “torri” antiche e moderne da raggiungere in treno

Tipologia
Percorso in treno
Durata
4 giorni
Numero Tappe
4
Difficoltà
Facile

Torri, campanili, grattacieli… l’architettura italiana sin dall’antichità non ha mai resistito al brivido dell’altezza. Che siano stati costruiti per motivi pratici o per sfarzo, per far mostra del prestigio di una cattedrale medievale od ospitare i grandi gruppi aziendali dei giorni nostri, i “giganti” urbani sono i principali landmark dei centri abitati del Belpaese.

Questo comodo itinerario in treno di 4 giorni vi permetterà di visitare alcune tra le “torri” panoramiche più affascinanti d’Italia, godendo di scorci sopraelevati che abbracciano intere città e offrono prospettive uniche sul loro impianto urbanistico e sui loro monumenti. L’itinerario comprende edifici di diversi periodi, ognuno costruito con uno stile che abbraccia pienamente la propria epoca. In questo modo, di stazione in stazione, di sommità in sommità, viaggerete non solo nello spazio, ma anche nel tempo.

Il viaggio inizia dalla Mole Antonelliana, con una vista unica su Torino e le montagne che la circondano. La seconda tappa vi porterà nel cuore di Milano, che anche dall’alto della Unicredit Tower sembra non finire mai. In poche ore raggiungerete poi Venezia, dove la Torre dell’Orologio vi racconterà alcune scene di vita quotidiana nella Serenissima. L'itinerario non può che concludersi sul campanile più famoso del mondo, quella Torre di Pisa simbolo di ingegnosità da cui godrete di panorami indimenticabili su tutta la città.

Giorno 1

Torino, Mole Antonelliana

Torino, Mole Antonelliana

Il profilo inconfondibile della Mole Antonelliana si innalza a quasi 170 metri nel cuore di Torino, a metà strada tra l'eleganza di piazza Vittorio Veneto e quella dei giardini del Palazzo Reale. La zona è ovviamente ben collegata dai mezzi pubblici con la stazione Porta Nuova, ma non vi sarà alcuna difficoltà nel raggiungerla a piedi in circa 20 minuti. Dalla stazione incamminatevi su via Roma fino a raggiungere piazza Castello, da lì imboccate via Giuseppe Verdi e poi svoltate a sinistra su via Montebello, dove si trova l’ingresso dell’edificio.
La storia dell'edificio simbolo di Torino inizia nella seconda metà del XIX Secolo, quando al noto architetto Alessandro Antonelli viene commissionato il progetto della nuova sinagoga cittadina. L'edificio fu acquistato ancora in corso d'opera dal comune, che diede all'Antonelli ampie libertà di scelta sul proseguimento dei lavori. A ciò si deve la "fuga in altezza" della Mole Antonelliana, sormontata da un elegante tempietto sul quale poggia l'alta e caratteristica guglia.
Una volta entrati, un ascensore trasparente vi farà accedere agli 85 metri di altezza del tempietto, dal quale si apre un panorama unico sulla città circondata da montagne e colline. Tra i moltissimi monumenti cittadini che potrete osservare, guardando a sud est riconoscerete certamente piazza Vittorio Veneto, e dall'altro lato del Po, a breve distanza, le due cupole della Diocesi della Gran Madre di Dio e della chiesa di S. Maria al Monte dei Cappuccini. Voltandovi dal lato opposto avrete una prospettiva particolare su piazza Castello, il Palazzo Reale e i suoi bellissimi giardini. 
Il panorama offerto dalla Mole Antonelliana è di per sé un motivo più che valido per visitarla, ma questo edificio storico ospita anche il Museo Nazionale del Cinema di Torino. Questa doppia attrazione la rende una tappa pressoché obbligatoria per chiunque si trovi nel capoluogo piemontese.

Terminata la visita alla Mole Antonelliana, approfittate del tempo rimanente per esplorare almeno una delle numerose attrazioni viste dal tempietto, o fare una sosta in uno degli eleganti caffè storici torinesi. La stazione vi aspetta per portarvi alla prossima destinazione: Milano Centrale.

Giorno 2

Milano, Torre Unicredit

Milano, Torre Unicredit

Milano è una città ben radicata nelle sue origini storiche, ma che dal boom economico del Dopoguerra ha iniziato a guardare con forza verso il futuro e non ha più smesso. Lo spirito di innovazione meneghino si esprime anche attraverso l'altezza dei suoi grattacieli, che da anni fanno a gara superando un record nazionale dopo l'altro. L'ultimo a detenere il primato è l'imponente Torre Unicredit, che con i suoi 230 metri domina sugli altri grattacieli del quartiere Porta Nuova. La zona è stata interessata dal 2004 da un profondo progetto di rinnovamento urbano, trasformandosi in un laboratorio di architettura e urbanistica contemporanea per diventare uno dei quartieri più avveniristici d'Italia, modificando per sempre lo skyline del capoluogo lombardo.
La Torre Unicredit è stata completata nel 2012, la sua struttura curvilinea in vetro e acciaio si innalza su più livelli fino all'alta e caratteristica guglia che sembra voler toccare il cielo. Parte integrante del progetto è piazza Gae Aulenti, uno spazio circolare pedonalizzato delimitato dal lato interno degli edifici.
Dalla stazione di Milano Centrale la zona è facilmente accessibile con una breve passeggiata lungo via Pirelli. Raggiunto il verdissimo giardino della Biblioteca degli Alberi, attraversatelo per entrare in piazza Gae Aulenti.
Per visitare la Torre Unicredit è necessario tenere d'occhio i canali di comunicazione della banca proprietaria e prenotare una delle visite organizzate in diversi periodi dell'anno, un'attesa certamente ripagata dalla vista che si gode dal grattacielo più alto d'Italia. Nelle giornate limpide lo sguardo spazia su tutta Milano e oltre, abbracciando le Alpi. Tra i numerosi landmark antichi e moderni che potrete osservare, guardando a sud riconoscerete facilmente il Duomo con la controversa Torre Velasca alle spalle, mentre a ovest si stagliano le moderne torri di CityLife. Accanto alla grande macchia verde di Parco Sempione noterete il tetto, anch’esso verde, del Piccolo Teatro Strehler, mentre una curiosa struttura metallica si innalza verso il cielo dal centro del parco: si tratta della Torre Branca, un altro eccezionale punto panoramico sulla città, e un'ottima e accessibile alternativa in caso non riusciate a prenotare una visita alla Torre Unicredit.

Una volta tornati a terra, esplorate il modernissimo quartiere di Porta Nuova e il vivace quartiere Isola prima di riprendere il treno verso la stazione di Venezia Santa Lucia.

Giorno 3

Venezia, Torre dell’Orologio

Venezia, Torre dell’Orologio

La Torre dell'Orologio di Venezia non compete in altezza con le altre torri dell'itinerario, né è tra gli edifici più alti della città lagunare. Non è stata infatti progettata per gareggiare in questo campo: il suo valore risiede nell'eleganza delle forme e nell'ingegno tecnologico che racchiude. Come inoltre vedrete, non è necessario salire a grandi altezze per cambiare prospettiva, a volte basta elevarsi di pochi metri per ottenere un punto di vista nuovo e inaspettato.
Gondole a parte, il modo più scenografico per raggiungere piazza S. Marco dalla stazione di Santa Lucia è prendere uno dei vaporetti pubblici che solcano il Canal Grande passando sotto il Ponte degli Scalzi, di Rialto e dell'Accademia. Raggiunto il molo dei Giardini Reali, incamminatevi verso le colonne della piazzetta di S. Marco, per poi proseguire tra i due loggiati del Palazzo Ducale e della Biblioteca nazionale Marciana. Guardando di fronte a voi noterete una costruzione sovrastata da una grande campana tra due statue antropomorfe, che troppo spesso passa inosservata, soverchiata dallo splendore della facciata della cattedrale di S. Marco e dalle dimensioni del suo campanile: si tratta della Torre dell'Orologio, pregevolissima opera del rinascimento veneziano inaugurata nel 1499. Il grande quadrante blu e oro che si affaccia su piazza S. Marco indica le fasi lunari e le 24 ore del giorno. In cima, le statue in bronzo di due Mori battono le ore su una grande campana.

L'affascinante tecnologia dell'orologio e molto altro vi verrà raccontata accedendo al museo interno, la cui visita si conclude proprio sulla "Terrazza dei Mori", dalla quale potrete godere di una prospettiva davvero particolare sulle geometrie e il gioco prospettico di piazza S. Marco. Potrete inoltre seguire con lo sguardo degli immaginari mercanti del XVI Secolo che dal molo di piazzetta S. Marco guardano il quadrante affrettandosi verso la Marzaria de l'Orologio, la strada commerciale a cui si accedeva proprio passando sotto la torre: il tempo è denaro, e la Repubblica di Venezia ne era ben consapevole.
Dopo esservi piacevolmente persi tra calli, ponti e canali, ritrovate la strada per la stazione, questa volta in direzione di Pisa Centrale.

Giorno 4

La Torre di Pisa

La Torre di Pisa

L'ultima tappa vi porta sulla vetta della torre più famosa d'Italia, un simbolo di ingegno e resilienza che pende fieramente in una delle piazze più belle del mondo. I lavori per la costruzione della Torre di Pisa furono avviati nel 1173 per fornire un campanile alla cattedrale di S. Maria Assunta, consacrata circa 60 anni prima. La sua iconica pendenza non è una caratteristica acquisita nel corso dei secoli, ma un vero e proprio "marchio di fabbrica": il terreno, infatti, iniziò a cedere già nei primi anni di realizzazione, come testimoniato dal modo asimmetrico in cui furono costruiti i piani dal terzo in poi nel tentativo di correggere la pendenza. Una serie di restauri avvenuti nel XIX e XX Secolo hanno messo la struttura in sicurezza, garantendole secoli di stabile inclinazione.
Raggiungere piazza del Duomo dalla stazione centrale di Pisa è davvero semplice: dalla vicina piazza V. Emanuele II incamminatevi lungo via Francesco Crispi, attraversate l'Arno sul Ponte Solferino per poi proseguire dritti fino alla fine di via Roma.
Se non siete mai stati a Pisa, comprenderete subito uno dei motivi che spinge milioni di turisti a visitarla ogni anno. La magnificenza del Duomo, del Battistero e del campanile che si affiancano sul prato di quella che fu rinominata “piazza dei Miracoli” è davvero uno spettacolo unico, degno di una città che per 5 secoli è stata una contendente per il dominio del Mediterraneo. La vista sulla piazza acquisisce ancora più fascino dopo aver salito gli oltre 250 gradini che portano ai 57 metri della cella campanaria. Sulla carta, l'altezza non è da capogiro, ma è più che sufficiente per garantire uno splendido panorama che oltre alla piazza abbraccia l'intera città e i monti pisani a nord e a est. Da questa altezza è possibile apprezzare appieno il particolare stile romanico pisano della Cattedrale e del Battistero, oltre alle loro notevoli dimensioni. Guardando in lontananza verso est riconoscerete la bianca facciata della chiesa di S. Caterina di Alessandria, ispirata a quella del Duomo, mentre gli alberi che fanno capolino tra gli abitati guardando a sud segnalano l'Orto e Museo Botanico di Pisa.
Il viaggio dell'Italia vista dall'alto finisce qui, ma non la vostra visita a Pisa. Una volta scesi dalla Torre non perdete l'occasione di esplorare questa città ricca di storia, arte e cultura.

Ti potrebbe interessare

Ops! C'è stato un problema con la condivisione. Accetta i cookie di profilazione per condividere la pagina.