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Arte e cultura
Italia. Friuli Venezia Giulia, Puglia, Lombardia, Toscana, Abruzzo

5 piazze uniche e insolite dal nord al sud Italia

Tipologia
Percorso in auto
Durata
10 giorni
Numero Tappe
5
Difficoltà
Facile

In Italia le piazze sono da sempre il cuore dei centri urbani. Non importa quanto siano grandi e monumentali o piccole e raccolte, quanto siano antiche o moderne: la vita dei centri storici e dei quartieri periferici ruota intorno a questi spazi che si aprono tra gli edifici, spesso di fronte alla facciata di una chiesa. Le piazze sono luoghi di cerimonie, sacre e profane e insieme luoghi di vivaci mercati, di bar e i ristoranti.
L’Italia ospita una quantità innumerevole di piazze, ognuna con la sua bellezza unica che emerge tanto dall'architettura che la contraddistingue quanto dalle infinite storie delle generazioni che l'hanno frequentata.
In questo itinerario da nord a sud potrete visitare alcune tra le piazze più particolari del Belpaese, tutte molto diverse l'una dall'altra ma accomunate dalla propria unicità.
Il viaggio inizia in Friuli Venezia Giulia a Palmanova, la città fortezza della Serenissima che custodisce al centro l'esagono perfetto di piazza Grande. Proseguendo verso sud, in Lombardia, andrete in piazza del Comune a Cremona, per poi approdare all'agrumeto urbano di piazza degli Aranci a Massa, in Toscana. Dalle Alpi Apuane raggiungerete gli Appennini abruzzesi e Sulmona, con piazza Garibaldi. Il percorso si conclude in Puglia, in piazza S. Oronzo a Lecce, dove il santo patrono veglia dalla cima di una colonna su un antico anfiteatro romano.

Piazza Grande a Palmanova

Palmanova vista dall’alto, al centro l’esagono perfetto di Piazza Grande

La città-fortezza di Palmanova fu costruita a metà strada tra Udine e la laguna di Grado dalla Repubblica di Venezia a cavallo tra XVI e XVII secolo, al fine di scoraggiare attacchi da parte dell'Impero ottomano e da quello asburgico. I veneziani progettarono la fortezza con una particolarissima pianta a stella e 2 cinte murarie, la terza fu eretta per volere di Napoleone Bonaparte, a cui si deve anche l'aggiunta del suffisso "nova" all'antico nome cittadino di "Palma". L’eccezionale e perfettamente conservata architettura cittadina ha reso Palmanova un Patrimonio UNESCO.
Nel cuore delle 3 cinte murarie concentriche sorgeva piazza d'Armi, il luogo in cui venivano radunate le truppe. Terminate le incursioni ottomane e asburgiche, la piazza perfettamente esagonale ha deposto le armi per diventare piazza Grande. Potete raggiungerla da qualsiasi punto della cittadina mediante uno dei 6 accessi posti al centro di ogni lato, attraversando il fossato che segna il perimetro della piazza. Ognuno degli accessi è adornato da una coppia di statue dedicate ai provveditori generali che hanno governato la città, mentre al centro svetta il pennone con lo stendardo cittadino, chiamato scherzosamente dai cittadini “Mario”. Calpestando il ghiaino che ricopre la piazza verrete colpiti dal senso di ampiezza del luogo, amplificato dalla sua particolare geometria e dalla modesta statura dell'architettura che lo circonda. Unica eccezione è la bianchissima facciata seicentesca del Duomo o chiesa del Ss. Redentore, che si slancia doppiando in altezza gli altri edifici sul lato nord. Sul lato opposto si erge elegante il palazzo del Provveditore generale, completato nel 1611 e contiguo alle ampie arcate della loggia della Gran Guardia, posta a protezione del governo cittadino.
Quello che per lungo tempo fu il luogo in cui i soldati si esercitavano duramente o attendevano ansiosi gli ordini del Provveditore, oggi è uno spazio di svago e relax per le famiglie palmarine, animato dalle risate dei bambini e dalle chiacchiere dei bar. Piazza Grande è il cuore della vita pubblica di Palmanova: ospita mercati, fiere e manifestazioni attirando visitatori da tutta la regione in ogni periodo dell’anno. Approfittate di uno dei locali che si affacciano sulla piazza per gustare un buon vino friulano e preparatevi a partire alla volta di Cremona e la sua architettura medievale.

Piazza del Comune a Cremona

Piazza del Comune a Cremona

La storia di Cremona è impossibile da riassumere in poche parole. La città lombarda precedentemente romana assunse nel Medioevo un ruolo centrale negli equilibri dell'attuale nord Italia: grazie al suo porto fluviale e alla posizione strategica Cremona fu per secoli un importantissimo crocevia commerciale e politico. La ricchezza economica unita al passaggio di merci e persone portò in città un grande fermento culturale e artistico, culminato nel XVII secolo nella superba arte di Antonio Stradivari, massimo esponente di quella liuteria cremonese che dal 2013 è un Patrimonio immateriale UNESCO.
Un luogo di Cremona in particolare è in grado di concentrare la gloria della storia cittadina: la centralissima piazza del Comune.
Nello spazio relativamente esiguo della piazza si concentrano ben 5 edifici storici di grande valore architettonico, costruiti tra il XII ed il XIII secolo e a lungo rimaneggiati nei secoli successivi. Gli edifici, schierati a brevissima distanza gli uni dagli altri sono un’immediata rappresentazione dei legami e delle tensioni tra potere sacro e terreno tipici del Medioevo.
Raggiungendo la piazza dal lato nord, alla vostra sinistra avrete l'imponente facciata del Duomo in marmo bianco e rosso, affiancata dal maestoso e severo profilo del suo campanile, noto come il Torrazzo e simbolo della città. Sul lato opposto il potere terreno impone la propria presenza attraverso la Loggia dei Militi e il palazzo del Comune, tuttora sede del governo cittadino. Questi due edifici mantengono integro il fascino medievale del broletto lombardo, nonostante i rimaneggiamenti subiti nel corso dei secoli.
A chiudere il lato sud della piazza è l'affascinante Battistero di S. Giovanni Battista. La Cattedrale di S. Maria Assunta è un notevole esempio di architettura eclettica, in cui la base romanica è andata arricchendosi di elementi gotici e rinascimentali nel corso dei secoli. Piazza del Comune, oltre a mantenere la massima importanza religiosa e politica per la città, è una vera piazza-museo, la cui atmosfera rilassata è raramente perturbata dagli eventi mondani, che si svolgono principalmente nella vicina piazza Stradivari. Vi sono tuttavia alcuni locali in cui potrete sorseggiare un caffè o un aperitivo ammirando con calma la solenne architettura della piazza e il marmo di Carrara che riveste la facciata del Duomo. La prossima tappa vi porterà proprio nella zona da cui quei marmi provengono: a Massa, che assieme a Carrara forma la provincia più settentrionale della Toscana.

Piazza Aranci a Massa

Piazza aranci a Massa

Incastonata tra le Apuane e il Tirreno, la vallata in cui oggi si trova Massa fu abitata sin dalla preistoria. La città si sviluppò e fu al centro di asprissime lotte durante il Medioevo, fino a raggiungere una relativa stabilità sotto la guida dei Malaspina e dei Cybo-Malaspina tra il XV e il XVIII secolo. A questo periodo risalgono la costruzione e i rimaneggiamenti dello splendido Palazzo ducale che occupa il lato meridionale della centralissima piazza Aranci, così chiamata per la doppia fila di alberi di arancio che ne cinge il perimetro.
La piazza assunse la sua forma attuale a partire dal XIX secolo, a seguito della demolizione della Pieve di S. Pietro per volere di Elisa Bonaparte Baciocchi, duchessa di Massa e principessa di Carrara, nonché sorella di Napoleone.
La pieve era una delle più antiche di Massa e la sua demolizione causò non poche controversie, soprattutto in luce del fatto che fu eseguita con l'unico scopo di aprire la visuale sulla sontuosa facciata del Palazzo ducale. In breve tempo furono piantati nel terreno gli alberi di arancio che caratterizzano la piazza, apprezzati tanto da Giacomo Leopardi quanto da Carducci, che dopo aver visitato la città ne parlarono nella loro corrispondenza.
Se avrete la fortuna di visitare piazza Aranci in primavera potrete sedervi comodamente su una delle panchine in pietra all'ombra degli agrumi, lasciandovi inebriare dal profumo dei fiori d'arancio e dalla vermiglia grandiosità della facciata del palazzo. Al centro della piazza sorge un pregevole gruppo scultoreo risalente al periodo unitario, composto da un alto obelisco circondato da una fontana a quattro leoni zampillanti. Raggiungendo l'ingresso del Palazzo ducale voltatevi sul lato opposto, vedrete il profilo delle Apuane stagliarsi al di sopra dei tetti delle eleganti palazzine: lì si trovano le cave del marmo di Carrara, tanto amato da Michelangelo, con cui scolpì anche la sua Pietà.
Soprattutto in estate piazza Aranci è coinvolta in manifestazioni culturali e di intrattenimento che attirano visitatori da tutta la regione, ma grazie alla sua bellezza e al suo originale mix di elementi storici e decorativi resta uno dei luoghi più apprezzati dai massesi durante tutto l'anno.
Dopo un'ultima passeggiata tra gli aranci riprendete l'auto per dirigervi a sud: la prossima tappa si adagia su un altopiano dell'appennino abruzzese.

Piazza Garibaldi a Sulmona

Piazza Garibaldi a Sulmona, alle spalle dell’acquedotto Svevo

Sulmona sorge al centro della conca Peligna, un altopiano nel cuore dell'Appennino abruzzese. Di origine preromana, condivise col resto della regione il rapporto di amore e odio con Roma prima di entrare a farne parte e dare i natali a uno dei suoi più grandi poeti: Publio Ovidio Nasone.
Oggi parte della provincia dell’Aquila, la città fiorì nel Medioevo soprattutto grazie a Federico II di Svevia, che la pose a capitale del neocostituito Giustizierato d'Abruzzo.  A questo periodo risalgono alcuni tra i gioielli più preziosi della città, tra cui il ben conservato Acquedotto Svevo che solca il lato occidentale di piazza Garibaldi. Come suggeriscono i precedenti nomi di piazza Maggiore e piazza del Mercato, questa piazza di forma ellittica è il cuore pulsante della città sin dall'epoca medievale.
Entrando dall'ampia scalinata di corso Ovidio passerete sotto le grandi arcate dell'acquedotto, che fu costruito nel 1256 da Manfredi, figlio di Federico II. Oltre alla notevole estensione della piazza, a colpirvi sarà soprattutto la visione delle creste del massiccio della Maiella, che si innalzano maestose ben al di sopra del panorama cittadino. Seguendo l'acquedotto alla vostra destra incontrerete il portale del Monastero di S. Chiara, dietro il quale si trova l'omonima chiesa di origine medievale ma che oggi si presenta in forma squisitamente barocca.
Incamminatevi verso il centro della piazza fino al Fontanone ottagonale, costruito per fornire refrigerio ai commercianti durante le lunghe giornate di mercato. La tradizione vuole che come base della fontana sia stata utilizzata la "pietra dello staffo", sulla quale i debitori insolventi erano costretti a denudare pubblicamente una parte del corpo sulla quale venivano percossi. Proseguendo verso il lato orientale della piazza, noterete nell'angolo alla vostra destra il peculiare aspetto della chiesa di S. Filippo Neri, che pur essendo sorta tra XVII e XVIII secolo mantiene il pregevole portale trecentesco della precedente chiesa dedicata a S. Agostino. Nell'angolo opposto dello stesso lato della piazza si trova la chiesetta di S. Rocco, un minuscolo edificio quattrocentesco.
Oltre al mercato, piazza Garibaldi continua a ospitare alcune tra le più importanti manifestazioni cittadine, come la tradizionale "Madonna che scappa" nel periodo pasquale e la Giostra Cavalleresca, in cui borghi e sestieri di Sulmona si sfidano per la conquista del palio.
Salutate gli altipiani appenninici e mettetevi in viaggio verso le pianure salentine: l’ultima piazza vi aspetta a Lecce.

Piazza S. Oronzo a Lecce

Piazza S. Oronzo a Lecce

Lecce è meritatamente nota come "capitale del Salento". Centro economico e culturale della bassa Puglia, la città di origine messapica raccoglie gran parte del turismo non balneare della penisola salentina, grazie al suo meraviglioso centro storico connotato dall'inconfondibile barocco leccese.
Curiosamente la piazza principale di Lecce è forse uno dei luoghi meno barocchi della città vecchia, ma ciò non scalfisce il suo fascino: piazza S. Oronzo è infatti un interessante mix di architetture che coprono un periodo di oltre 2 millenni.
L'agorà cittadina assume la forma attuale nella prima metà del ‘900, quando una serie di antichi edifici furono demoliti per riportare alla luce l'anfiteatro Romano che oggi occupa la metà meridionale della piazza. Alla frenesia archeologica del ventennio sopravvissero fortunatamente diverse opere di epoca barocca.
Accesso privilegiato alla piazza è quello da via Vito Fazzi, da cui imboccando via Ernesto Alvino avrete l'anfiteatro alla vostra sinistra e sulla destra la facciata barocca della chiesa di S. Maria della Grazia, unica eccezione tra gli edifici otto e novecenteschi che circondano la piazza.
In cima alla gradinata dell'anfiteatro noterete una piccola palazzina a pianta quadrata, caratterizzata da grandi arcate a sesto acuto. Si tratta del palazzo del Seggio, costruito in un elegante stile a metà tra gotico e rinascimentale alla fine del XVI secolo. Abbandonate da secoli le sue funzioni istituzionali, è oggi uno spazio espositivo d'eccezione. Accanto alla palazzina si innalza a quasi 30 metri la Colonna di S. Oronzo, dalla quale la statua del patrono veglia su Lecce come fece nel 1656 proteggendola dalla peste. Proprio questo avvenimento motivò la costruzione del monumento alla fine del XVII secolo.
Superata la colonna entrerete in quella che oggi è la vera e propria piazza, un ampio spazio pavimentato caratterizzato dal centrale Mosaico della Lupa, che rappresenta lo stemma della città. Leggenda vuole che gli studenti che lo calpestano non supereranno il loro prossimo esame (studenti, siate cauti!).
Piazza S. Oronzo si anima eccezionalmente a fine agosto, quando viene vestita con sontuose luminarie in occasione della festa patronale, ma è un luogo vivo e attivo durante tutto l'anno. I leccesi amano darsi appuntamento nei caffè e nelle pasticcerie che si affacciano sulla piazza, e potrete unirvi a loro per concludere il vostro viaggio tra svago e relax.

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