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Il ritmo lento dell’autunno dal sapore italiano: itinerari e luoghi dove andare per i tuoi viaggi in Italia

Sei alla ricerca di posti da visitare in autunno in Italia? Sarà la freschezza dell'aria o i colori delle foglie che cambiano, viaggiare in questa stagione in Italia ha qualcosa di molto speciale. Il periodo migliore dell’anno per svolgere attività inconsuete, come visitare vigneti e degustare deliziosi prodotti locali. Scopri le innumerevoli possibilità offerte dal territorio italiano da settembre a dicembre.
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Borghi
Camerino

Camerino

Bandiera Arancione del Touring Club Italiano Nel cuore di una zona montana incontaminata, Camerino (m. 670 s.l.m.) sovrasta dalla cima del colle l’ampia vallata delimitata a sud-est dai Sibillini. La città ha origini umbre, fu municipio romano con propri magistrati e sede vescovile nel 465. Capoluogo di ducato longobardo, di contea e marca franche, si affaccia molto presto alla vita comunale. La città fu distrutta dall’esercito di Manfredi nel 1259 e risorse grazie alla famiglia dei da Varano, che rimase al comando di un ampio territorio fino al 1539, dopo aver ottenuto la corona ducale. La Santa Sede riprende il controllo della città dal 1545 con la funzione di capoluogo di Delegazione Apostolica. La città fu annessa nel 1809, in periodo napoleonico, alle altre Marche di Fermo e di Ancona, diventando capoluogo di distretto. Fu incorporata al Regno d’Italia nel 1860 per plebiscito, conservando il ruolo di sede di sottoprefettura fino al 1927. Nella città hanno sede una delle più antiche Università degli Studi italiane e l’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche. Per il suo rilevante contributo offerto alla causa della Liberazione è stata insignita di Medaglia d’Argento al valor militare. Camerino è animata per tutto l’anno da tante manifestazioni, eventi sportivi e musicali di importanza internazionale, iniziative culturali e appuntamenti gastronomici. Il culto della Santa Camilla Battista Varano e la presenza dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, nato proprio a Camerino nel 1528, richiamano molti turisti religiosi. È aperta alle visite anche la basilica di San Venanzio martire, patrono della città e protagonista della rievocazione storica della Corsa alla Spada e Palio. Diversi cammini religiosi attraversano parti del territorio: la Via Lauretana, antico cammino da Assisi a Loreto, il Cammino dei cappuccini e il Cammino francescano della Marca. Il territorio offre diverse opzioni agli amanti della natura, che possono esplorare paesaggi mozzafiato e luoghi incontaminati nel verde percorrendo semplici passeggiate adatte alle famiglie o cimentarsi nei sentieri Hike&Bike, nel percorso della Ciclovia del Chienti, nel Percorso 3 Mulini e lungo la Via della carta. Camerino ha promosso l’uso della bicicletta aderendo al progetto Bike Hospitality della Federazione Ciclistica Italiana, l’azienda Contram S.p.A. ha installato nel territorio comunale delle ciclostazioni e-bike sharing con biciclette elettriche a pedalata assistita. In località Calvie, in un contesto ambientale incontaminato, si trovano degli impianti sportivi all’avanguardia, punto di riferimento per il turismo sportivo, offrono l’opportunità di praticare diversi sport. Grazie alla loro efficienza, gli impianti continuano ad ospitare importanti eventi internazionali. Più di trenta strutture ricettive propongono ai turisti ampia scelta per il loro soggiorno, e per gli amanti del plein air è presente un attrezzato Camper service (Bandiera Gialla A.C.T. Italia). Il meraviglioso panorama, la calorosa accoglienza e l’ospitalità di questa città la rendono un luogo speciale dove vivere un’esperienza unica e rilassante. Cioè che rende Camerino (Bandiera Arancione del TCI dal 2009) una meta di particolare fascino sono anche le sue bellezze architettoniche che si mostrano agli occhi dei turisti, le sue tradizioni culturali (qui è nata la più importante scuola pittorica delle Marche, fa parte degli itinerari nei luoghi della provincia di Macerata che custodiscono opere di Carlo Crivelli, dei percorsi Svevi del progetto Federico II e le Marche nel Medioevo e rientra nell’Itinerario ebraico marchigiano), la presenza di Unicam, e la genuinità della cucina locale. La città di Camerino sta fronteggiando la grave emergenza legata al terremoto del 26 ottobre 2016, ma non per questo ha perso il suo fascino e la sua vocazione turistica.
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Agliè

Agliè

Bandiera Arancione del Touring Club Italiano Aglié è un antico borgo medievale localizzato nel Canavese che, a partire dalla fine del XIV secolo, divenne dominio dei Savoia. Il Castello ducale è indubbiamente il principale attrattore del borgo, ma Aglié regala anche scenari meravigliosi come gli antichi portici del centro e delle vie del borgo o la natura e la pace del laghetto della Gerbola e le passeggiate intorno al muro di cinta del parco. È quindi imperdibile il Castello ducale che fu residenza reale, in principio edificato nel 1141, venne distrutto e ricostruito molte volte. Al suo interno circa 300 sale sono arredate con mobili antichi e dipinti, tra queste spicca il grande salone da ballo con i suoi stucchi e affreschi che ritraggono i Fasti di re Arduino, opera di Giovanni Paolo Recchi (XVII secolo). Oltremodo incantevole è il parco del castello (aperto da maggio a ottobre) dove è possibile passeggiare tra grandi alberi, siepi di bosso, statue e fontane, aiuole fiorite e il suo ingresso è abbellito da una grande fontana del Settecento a ferro di cavallo, arricchita da sculture dei fratelli Collino (La Dora che si getta nel Po). Sono interessanti anche la chiesa di S. Marta, del 1760, con armoniosa facciata curvilinea, e la Parrocchiale, del 1775. Ai piedi del Colle di Macugnano si trova il Meleto, residenza estiva del poeta Guido Gozzano, sepolto ad Agliè nella chiesa di San Gaudenzio, la villa è dell’Ottocento ma conserva lo stile liberty dei primi del ‘900. Dolci tipici da gustare sono i torcetti di Agliè, si possono trovare in vendita nelle numerose panetterie del centro.
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Apecchio

Apecchio

Bandiera Arancione del Touring Club Italiano Apecchio, storicamente luogo in cui si sono incontrate numerose civiltà (si possono ancora trovare tracce di insediamenti Umbri, Etruschi, Romani e Celtici), si trova ai piedi del monte Nerone, a cavallo tra Marche e Umbria, vicino alla confluenza dei fiumi Biscubio e Menatoio, in un contesto paesaggistico ricco di sentieri e corsi d’acqua. L’itinerario suggerito è perfetto per esplorare il centro storico: si parte dal ponte medievale a schiena d’asino del ‘400 che porta all’arco della Torre campanaria del ‘300. Nei dintorni si trova l’interessante palazzo Ubaldini, progettato da Francesco di Giorgio Martini, al suo interno hanno sede il teatro G. Perugini, il più piccolo delle Marche, e il Museo dei Fossili e dei Minerali del Monte Nerone, che vanta una collezione di oltre duemila pezzi di grande bellezza e importanza scientifica. Vale la pena visitare anche le chiese, in particolare la chiesa di Santa Lucia di origini templari con affreschi di scuola giottesca, la chiesa della Madonna della Vita, la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria risalente al Decimo secolo e la pieve di San Martino. Un’altra tappa interessante è il quartiere ebraico con la sinagoga, il forno per la cottura del pane azimo, il cortile del sukkot e il cosiddetto “giro d’aria” (del Quattrocento). Il contesto naturale offre molti sentieri per il trekking, con percorsi di diverse difficoltà, e un’ampia scelta di sentieri e strade (sia bianche che asfaltate) da percorrere in bici attorno al paese (Apecchio è anche tappa della Ciclo Appenninica Alte Marche). Le favorevoli condizioni climatiche e ambientali rendono il terreno di Apecchio particolarmente adatto alla produzione di tartufo, di tutti i tipi e in ogni stagione. La purissima acqua che zampilla dal Monte Nerone e il clima che facilita la coltivazione di orzo di qualità hanno stimolato lo sviluppo di tre birrifici artigianali di alto livello, capaci di unire questi elementi e tramutarli in una vera e propria eccellenza. Per questo Apecchio vanta il titolo di prima Città della Birra Italiana. È anche riconosciuta come capitale dell’Alogastronomia, neologismo coniato per indicare le connessioni virtuose tra birra artigianale, prodotti di qualità e territorio. Un prodotto tipico da gustare è il bostrengo, un dolce tutt’ora preparato con la ricetta rimasta immutata nel corso dei secoli. Apecchio Tartufo & Birra (nel primo weekend di ottobre) è l’evento più atteso dell’anno, una mostra mercato del tartufo e festival dell’Alogastronomia: per tre giorni le osterie del centro consentono di assaggiare il gustoso cibo locale a base di tartufo e birra, mentre un ricco programma anima le vie e le piazze del borgo con concerti, eventi e convegni. Altre manifestazioni interessanti sono la Sagra del bostrengo (durante il periodo di ferragosto) e Passio, manifestazione religiosa in costume che si tiene da oltre trent’anni il Venerdì Santo nella quale partecipa tutta la comunità della frazione di Serravalle di Carda, dagli anziani ai più giovani.
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