I tratturi del Molise
2 minuti
Praticata già dai Sanniti nel VI secolo a.C., la pratica della transumanza visse un periodo di particolare splendore sotto i Romani che rinfoltirono il reticolo di tratturi per collegare meglio i centri urbani dell’impero.
Molti tratturi sorgono oggi, infatti, accanto ad antiche strade romane lastricate in pietra. A differenza di queste, tuttavia, molti Giganti Verdi si sono conservati quasi intatti fino a giorni nostri: merito degli Aragonesi che, nel XV secolo, diedero nuovo slancio al commercio di prodotti d’allevamento.
Furono loro a costruire il “Tratturo Moderno”, con i suoi Tratturelli e bracci (le strade secondarie e di collegamento), i suoi 11,6 m. di larghezza, i suoi limiti stradali in pietra e le dogane per gli affari burocratici. Si conta che circa 70 comuni del Molise, fra cui Campobasso, Boiano e Isernia, siano sorti lungo questi percorsi che costituiscono, dal 1997, il Parco Regionale dei Tratturi.
I tratturi coprono, sostanzialmente, tutto il territorio del Molise, offrendo itinerari del tutto unici, come quello che unisce il Parco Nazionale del Gargano a quello di Abruzzo, Lazio e Molise. In questi tracciati, dove qualche ostinato pastore porta ancora le proprie greggi a pascolare, si ritrovano ritmi, suoni, tradizioni di un’altra epoca. Attualmente i Tratturi più importanti sono: il Tratturo Celano – Foggia, che passa attraverso il Parco Nazionale della Majella e le zone archeologiche di Vastogirardi e Pietrabbondante; il Tratturo Castel di Sangro - Lucera, dove potremo visitare il bellissimo Castello e il Tratturo Pescasseroli – Candela che copre una distanza di circa 200 km.
Il tratto molisano di quest’ultimo passa per Castelpetroso, con il suo splendido paesaggio montano, dove potremo approfittare anche di una visita al Santuario della Vergine SS. Addolorata. Passate le località di Cantalupo nel Sannio, dominato dal suggestivo massiccio del Matese, e dopo Bojano e Guardiaregia arriveremo a Sepino, famosa per la sua area archeologica con i resti di epoca romana. Il tratturo tocca anche Isernia, col suo magnifico centro storico, e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Uno dei tratturi d’epoca aragonese più famosi però è quello che collegava L’Aquila con Foggia. Detto anche “Tratturo del Re” o “Tratturo Magno”, questo tracciato passa, in Molise, per numerose località fra cui Termoli, dove merita una visita il Castello Svevo e l’antico borgo marinaro arroccato sul promontorio.
Fra una passeggiata a cavallo e una visita a monumenti e aree archeologiche non dimentichiamoci di fare una sosta per assaporare le delizie gastronomiche di questa bellissima terra dove il tempo sembra essersi fermato.