Pietrabbondante

Si viene a Pietrabbondante, nella bella provincia di Isernia, soprattutto per visitare il Santuario Italico, straordinaria testimonianza dell’antico popolo dei Sanniti su cui Roma finì per avere la meglio. Il Santuario non si trova in paese e un turista un po’ distratto potrebbe ritenersi appagato dall’archeologia, senza fare lo sforzo di arrivare al borgo di oggi. Sarebbe un errore, anche perché nel secolare costruito spicciolo di Pietrabbondante si possono riconoscere non poche pietre – diciamo così “pietre abbondanti” – portate via a mano a mano dal sito antico e e riutilizzate per edificare il piccolo centro.

Il mito senza tempo dei Sanniti ha certamente fatto breccia nel cuore dei locali. Lo fa pensare il bronzeo Monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale in Piazza Vittorio Veneto: rappresenta non un fante del ventesimo secolo con fucile ed elmetto ma un guerriero antico con spada, gonnellino e calzari. Potenza delle immagini iconiche e dell’orgoglio.

Gli isolati attorno al guerriero conservano – anche se spesso sotto doveroso intonaco – il disegno dell’abitato medievale. Attraggono maggiore attenzione tre morge, quel genere di speroni rocciosi tipici delle medie valli del Trigno e del Biferno. La morgia soprannominata il Castello può essere risalita a piedi, con qualche cautela, per godere del panorama. Alla sua base si trova la seicentesca Chiesa di Santa Maria Assunta, che sul muro posteriore porta frammenti di epigrafi nella lingua osca dei Sanniti. A sua volta scalabile vicino al Palazzo Baronale è la seconda morgia, che è detta “dei Marchesani” per via della torre e del palazzo che a quella famiglia appartenevano. Sulla terza morgia, “dei Corvi”, è stato a suo tempo individuato un breve tratto di mura antiche, a loro volta con tutta probabilità sannite.

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