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Un viaggio in primavera è la scelta migliore per godersi il clima favorevole e vedere gli affascinanti borghi italiani fiorire

In Primavera si assiste al risveglio della natura capace di trasformare luoghi e paesaggi. Uno dei piaceri più semplici è quello di esplorare l'ambiente e di cogliere i panorami e i suoni circostanti. Quando sceglierai dove andare in primavera in Italia preparati e lasciati stupire dai colori, i profumi e gli scenari incredibili, per vivere appieno la stagione della rinascita.
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Città d'arte
Biella

Biella

Città storicamente nota per la produzione di filati e lane, Biella ha molto da offrire al viaggiatore: chiese e antichi palazzi abbondano tra le vie del centro storico, affiancati da prestigiosi luoghi di cultura, commissionati negli ultimi due secoli dalla classe imprenditoriale cittadina e, ancor prima, dall’aristocrazia locale. Per secoli fedele alla dinastia Savoia, Biella (anticamente chiamata Bugella) custodisce gran parte dei suoi punti di interesse all’interno dei quartieri del Piazzo e del Piano: il primo è il nucleo più antico e collinare della città e domina dall’alto il secondo, che si è invece sviluppato più recentemente lungo le sponde del torrente Cervo. Per scoprire il passato più fastoso e prestigioso di Biella, l’appuntamento è tra i viottoli colorati e panoramici del Piazzo, raggiungibile anche con la funicolare di piazza Curiel. Per darsi allo shopping, alle eccellenze enogastronomiche e all’arte contemporanea, converrà invece dirigersi verso il quartiere del Piano, dove perdersi tra il MeBo Menabrea Botalla Museum, la Fondazione FILA Museum e la Cittadellarte - Fondazione Pistoletto. Da quando molte fabbriche locali hanno subito gli effetti della deindustrializzazione, la comunità biellese ha cominciato a investire maggiormente sulle risorse culturali e naturalistiche del territorio. Forse non tutti sanno inoltre che Biella e il suo territorio è anche terra di acqua, una terra irrigata dall'acqua piovana delle Alpi che scorre nei canali, nei torrenti, arrivando alle risaie e alimentando mulini. È un’acqua che nasce 1500 metri sotto terra, priva di durezza, ottima per lavare e rifinire i tessuti preziosi che hanno reso famosa la città. A coronamento di questo impegno dal 2019 Biella rientra a buon diritto tra le Città creative Unesco, per il suo ruolo passato e presente di polo d’innovazione per il settore tessile.
Borghi
Albano Laziale

Albano Laziale

La città di Albano offre un assaggio delle idilliache atmosfere dei Castelli Romani, la grazia del suo paesaggio boscoso, l’eccellente qualità della vita e i sapori tipici locali, dai celebri vini alla gustosa porchetta. Albano vanta una storia lunghissima, sarebbe infatti erede della latina Alba Longa, fondata da Ascanio, figlio di Enea, nel XII secolo a.C. e distrutta da Roma sei secoli più tardi. I monumenti della sua storia millenaria si distri­buiscono intorno all’asse di corso Matteotti, corrispondente al tratto urbano della Via Appia. Troneggia al centro la terrazza-belvedere di piazza Mazzini da cui si apre una superba vista sulla campagna romana e sul lago. Altri panorami si godono dal vicino parco comunale di Villa Doria Pamphili, esteso nell’area di una villa romana e luogo di passeggiate bucoliche fra pini marittimi aiuole e resti archeologici. Meta del Cammino di S. Tommaso sono le due chiese più antiche della città: la cattedrale di S. Pancrazio martire, fondata nel IV secolo a dispetto dell’alta facciata settecentesca, e la chiesa di S. Pietro, anch’essa di fondazione paleocristiana ed eretta utilizzando un’aula delle vicine terme di Caracalla. Altre parti dell’antico impianto termale, che a suo tempo si innalzava per ben tre piani, sono inglobate nelle case del quartiere di Cellomaio. Altri notevoli resti romani punteggiano Albano, fra cui i grandiosi ruderi dell’anfiteatro romano, a suo tempo capace di contenere 15.000 spettatori.
Borghi
Arona

Arona

Bandiera Arancione del Touring Club Italiano Arona, famosa per aver dato i natali a San Carlo Borromeo, è uno dei più importanti centri del Verbano sud-occidentale, ed è collocato sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, di fronte alla rocca d’Angera. La colossale statua di San Carlo Borromeo (chiamata anche il “Sancarlone”) è uno dei più importanti luoghi di interesse: la visita degli interni culmina in cima (35,10 metri l’altezza totale) dove si può godere di un meraviglioso panorama. Vicino alla statua c’è la chiesa dedicata a San Carlo, che contiene la Camera dei Tre Laghi, una ricostruzione della camera nella rocca di Arona dove nacque il santo. Su uno sperone roccioso a nord della città si trovano i resti della rocca di Arona, circondata da un parco aperto al pubblico con vista panoramica sul lago. L’armonioso e vivace centro storico presenta notevoli testimonianze d’arte, tra le quali spiccano la collegiata della Natività di S. Maria Vergine, in stile tardo-gotico, al cui interno si trovano opere significative come il polittico della Natività di Maria di Gaudenzio Ferrari, le tele del Morazzone e un bellissimo organo, e la chiesa dei SS. Martiri, di origine romanica, con interno gotico e facciata barocca. La signorile piazza del Popolo è il nucleo medievale di Arona, con la splendida vista sul lago, il vecchio palazzo di Giustizia e la chiesa di Santa Marta. Il ricco passato del basso Verbano viene celebrato nel Civico Museo Archeologico, dove è conservato anche il calco della famosa ruota dei Lagoni di Mercurago, sito archeologico dal 2011 parte del Patrimonio Mondiale Unesco quale sito palafitticolo preistorico dell’arco alpino. Oggi è un Parco naturale protetto attraversato da una fitta rete di sentieri che permettono al visitatore di inoltrarvisi e percorrerlo per esteso. Tra gli eventi si segnalano i caratteristici Mercatino degli hobbisti (generalmente a fine mese), il Mercatino dell’antiquariato (prima domenica del mese) e il Mercato contadino (ultimo sabato del mese).
Idea Viaggio
Alessandria, città di cappelli e biciclette

Alessandria, città di cappelli e biciclette

Nascosto nella fodera di seta di un cappello, il nome di Alessandria ha fatto il giro del mondo. Il cappello è il Borsalino, prodotto qui dal 1857 e, grazie alle sue linee eleganti e aeree, eletto a copricapo di culto da moltissime celebrità: indossavano un Borsalino Giuseppe Verdi e Frank Sinatra, Winston Churchill e Mikhail Gorbaciov, Gary Cooper e Alberto Sordi, Charlot e Indiana Jones. Indossava spesso un Borsalino anche Umberto Eco, un altro alessandrino che ha fatto il giro del mondo. Della sua città, disse che «non ha avuto santi né eroi»: in effetti, per lungo tempo Alessandria ha avuto soprattutto guerre, come spesso capita ai territori di confine. Stretta fra le rive di due fiumi, il Tanaro e la Bormida, Alessandria è stata contesa tra guelfi e ghibellini, da Piemonte, Lombardia e Liguria, da francesi e austriaci. Oggi, però, tutto questo ha soprattutto vantaggi. Alessandria è difatti uno scampolo di pianura padana in cui tutto è a portata di mano: a metà strada fra Milano, Torino e Genova, dista pochi chilometri dal mare della Riviera ligure e dai laghi del Verbano-Cusio-Ossola, dal Monte Rosa e dalle Alpi italo-francesi, per non dire degli idilliaci paesaggi collinari delle vicine Langhe. Alessandria sembra consapevole di questo privilegio e se ne sta defilata, quasi a voler tenere segreto di questa fortuna per coltivare le sue passioni di sempre: la bicicletta, innanzitutto, perché è proprio bello pedalare su e giù per le colline vitate dell’Alessandrino in primavera. Un rapporto speciale lega la città alla due ruote e, al Museo AcdB, una grande fotografia scattata nel 1890 ai Giardini della Stazione attesta che si tratta anche di un amore di lunga data. Andate in giro per Alessandria in bicicletta perlustrando il centro di piazza in piazza e poi puntate verso il Tanaro presidiato dalla Cittadella, roccaforte sabauda, per poi pedalare fino a Marengo dove un bel museo multimediale riporta all’epoca della celebre battaglia che si combatté in questi luoghi e che segnò l’irresistibile ascesa al potere di Napoleone Bonaparte.
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