Lenno
La prima tappa vi porta a Lenno, nel comune di Tremezzina e a meno di un’ora di auto da Como: godetevi dapprima il borgo e lasciate l’apice della visita (la villa del Balbianello) per dopo. Lenno è una meraviglia nascosta nell’insenatura naturale creata dal dosso del Lavedo, adagiato sulle pendici del monte di Tremezzo, e regala sorprese nascoste come, ad esempio, villa Carlotta.
La passeggiata è da prendere con calma. Entrate nel vero mood da star del cinema che si gode la sua vacanza sul lago di Como. In questo modo scoprirete un gioiello incastonato in un luogo dove il tempo sembra quasi sospeso. Con le stradine acciottolate, case colorate e pittoresche e le boutiques di artigianato, l’atmosfera è coinvolgente.
L’epicentro è la chiesa di S. Stefano, un edificio risalente all’XI secolo, esempio di architettura romanica. La sua facciata gialla e semplice pare non promettere nulla di che, ma una volta entrati rimarrete stupiti dall’eleganza della cappella. Passeggiate poi “a sentimento” nel centro storico del borgo e sentitevi liberi di fermarvi in un ristorante o in un bar per fare una breve sosta ristoratrice.
Il consiglio, poi, è di smaltire il pranzo o la merenda sul lungolago, ideale per passeggiare spensierati ma con gli occhi colmi di meraviglia. Un bagno è d’obbligo, se la stagione lo consente!
Ora potete andare a vedere la vostra chicca da appassionati di spionaggio. La villa del Balbianello, sul promontorio della penisola di Lavedo.
La sua aurea ispiratrice ha portato qui i registi George Lucas, Martin Campbell, ma anche Ridley Scott per alcune scene della miniserie “House of Gucci” con Lady Gaga e Al Pacino. Prima di loro la villa aveva conquistato altri registi, da Mario Soldati con “Piccolo mondo antico” a John Irvin con “Un mese al lago”. Tutti caduti ai piedi del fascino della villa, come d’altronde già i fratelli Lumière, gli inventori del cinema, nel lontano 1897.
Villa del Balbianello
La villa Arconati Visconti, detta del Balbianello, a Lenno, sul lago di Como, è un’elegantissima dimora del XVIII secolo, oggi bene del FAI, il Fondo Ambiente Italiano. Il suo stupefacente giardino ha ospitato letterati e viaggiatori da ogni parte del mondo. Fu proprio il Cardinal Durini, letterato e mecenate, a scegliere quest’angolo di paradiso come personale rifugio di svago letterario a fine ‘700. Ma, ovviamente, con la sua presenza scenica come potrebbe non essere meta eletta di ambientazioni cinematografiche?
Nella villa del Balbianello, ad esempio, sono state girate scene di “Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni”, come quella in cui Anakin e Padmé si scambiano il primo bacio. E qui James Bond in “007 – Casino Royale” trova rifugio, relax e … amore.
La villa si affaccia su un ampio panorama che ne fa una delle più scenografiche dimore del lago. Ardite potature, scorci romantici, viali costeggiati da statue, terrazze panoramiche e bellissimi fiori sono solo alcune delle bellezze racchiuse dalla villa.
Tra i tanti scenari mozzafiato presenti nel film ed anche tra le innumerevoli località nelle quali erano stati ambientati i precedenti episodi di 007, il quotidiano britannico Daily Telegraph scelse proprio la villa del Balbianello, definendola la regina indiscussa di tutte, ma proprio tutte, le location della saga più famosa della storia del cinema. Di fatto, “Casino Royale” è il film che segna la prima volta di Daniel Craig nel ruolo di 007.
Nel film, dopo la parentesi del casinò di Montenegro, James Bond ottiene la fiducia della bella Vesper Lynd (Eva Green). Lì lo 007 è fortunato al tavolo da gioco ma non altrettanto in seguito, quando viene torturato dal nemico Le Chiffre. Eppure, lo sappiamo, Bond vince sempre.
Infatti, lo rivediamo un po’ acciaccato ma vittorioso e in corso di guarigione alla villa del Balbianello. Qui è convalescente e in compagnia di Vesper, la sua Bond Girl. È sempre qui che i due si scambiano il celebre bacio sotto la loggia.
Si tratta della loggia settecentesca che corona l’intero complesso regalando una vista stupenda sul paesaggio circostante.
Tutto il romanticismo offerto da questa location ha ispirato molte future spose, tanto che oggi molte agenzie matrimoniali offrono l’opportunità di sposarsi presso la villa. Se non siete convinti a partire ora…non vi resta che visitare le ultime due tappe!
San Siro
Ora che avete visto cotanta bellezza, la cosa migliore che potreste fare è parlarne ancora mentre camminate per le strade di San Siro. Ci arrivate dalla precedente villa del Balbianello attraverso la SS340 in poco meno di 20 minuti di auto.
Alternate la visita di una chiesa al ricordo di quel dettaglio di villa del Balbianello, la visita di un castello alla rievocazione di quell’altra scena di James Bond…
San Siro è costituito dai due borghi di Rezzonico e di Santa Maria. Il promontorio roccioso di Rezzonico è sovrastato dalla mole del trecentesco castello, fatto erigere dalla nobile famiglia dei Della Torre, con le mura e tre torri merlate. Più giù, a Santa Maria, si trova la chiesa di S. Maria Assunta, da cui appunto il toponimo. La cappella fu costruita per i frati domenicani nel XV secolo, sopra i resti di una chiesa dedicata alla Madonna.
Visitate, inoltre, la chiesa di S. Abbondio di Acquaseria, una frazione di San Siro, alle porte del centro storico del villaggio sul percorso dell’antica Strada Regina. La chiesa probabilmente fungeva da foresteria per i pellegrini che giungevano dal rischioso sentiero del Sasso Rancio.
Una volta ad Acquaseria, non andate via! È qui che si trova la vostra ultima tappa. La villa La Gaeta, con la sua aurea medievale, vi aspetta sul promontorio omonimo.
Villa La Gaeta
Dopo l’ultima visita, altre meraviglie vi aspettano. Non aspettate oltre e dirigetevi subito alla villa La Gaeta. La dimora si trova nel comune di San Siro e deve il suo nome al promontorio sul quale siede, appunto il promontorio La Gaeta.
Ancora una volta Campbell omaggia l’Italia: presso la villa di Gino Coppedè è ambientata l’ultima scena del film “007 – Casino Royale”. La dimora si trova nella località Acquaseria, che fa parte del comune di San Siro, sul lago di Como. Durante la scena finale James Bond affronta, in uno scontro finale e decisivo, l’agente spietato e doppiogiochista Mr. White. Il nostro agente ha, ovviamente, la meglio e lo osserviamo percorrere trionfante la scalinata che conduce al portone della villa, per poi proferire l’iconica frase: “Il mio nome è Bond, James Bond”.
La villa è un’autentica bellezza: spicca già da lontano per la sua somiglianza con un castelletto medievale.
Si può affermare che ogni dettaglio della villa sia a dir poco scenografico, nulla è lasciato al caso. Tutto rimanda a degli enigmi e a una lettura allegorica dello stile che rivela significati impredicibili. I fratelli Gino e Adolfo Coppedè scelsero lo stile eclettico, misto di liberty e dettagli medievali e rinascimentali. Un mix riuscito alla perfezione, che utilizza anche graffiti, affreschi e contrasti cromatici.
Che dire delle torrette e dei mattoni a vista? L’atmosfera che evocano è magica, davvero irresistibile. Tutti vorrebbero villa La Gaeta all’interno del proprio film, per stregare gli spettatori.
Il vostro itinerario alla volta delle ville sul lago di Como battute da Bond finisce qui, proprio il film “007 – Casino Royale”. Se dopo questo tour non siete ancora stanchi di scoprire le fantastiche dimore comacensi, potreste fare un salto a villa Serbelloni o a villa Melzi a Bellagio.