Varese
Lasciata l’auto in uno dei parcheggi del centro, oggi non vi servirà: il centro di Varese lo girerete tutto a piedi, senza far fatica e le altre mete che toccherete nel primo giorno – i piccoli borghi collinari – li agguanterete comodamente con i bus extraurbani che partono dalla stazione ferroviaria. Dopo aver preso un caffè in corso Matteotti, punto nevralgico della vita sociale cittadina, lasciatevi guidare dall’insieme di piazze comunicanti che un tempo costituivano l’antico borgo fortificato. La prima è piazza S. Vittore con la Basilica di S. Vittore Martire: chiesa dedicata al patrono della città, frutto dell’ampliamento di una antica chiesa paleocristiana. Imponente il campanile barocco detto del Bernascone (dal nome dell’architetto) e i dipinti di origine seicentesca presenti all’interno.
A seguire, dietro il Bernascone, ecco il battistero di S. Giovanni, altro edificio storico di Varese, di origine medioevale. Ammirate l’ottagonale fonte battesimale, opera incompiuta del XIII secolo. E subito dopo, sarete a Palazzo Estense: sede comunale dal 1882, un tempo dimora di corte di Francesco III d’Este. Ma addentratevi soprattutto nei meravigliosi giardini estensi. Perfetto esempio di giardino all’italiana che si fonde con quello di villa Mirabello. Infine, dopo aver contemplato la vista panoramica sulla città dalla collina Belvedere, raggiunta la stazione, salite a bordo di un bus che vi porterà a scoprire i numerosi sobborghi, o “castellanze” abbarbicate attorno alla città. Scoprite Biumo Superiore, con la sua Villa Menafoglio Litta Panza, che ospita una vasta collezione d’arte contemporanea; Casbeno, la più antica, raccolta attorno alla lussuosa villa Recalcati; Bosto, con la chiesa di S. Imerio del XI secolo e infine Masnago su cui domina l’imponente torre del Castello Mantegazza (XII secolo). La vostra prima, pienissima, giornata tutta varesina si conclude qui. Ora vi attendono una meritata e romantica cena vista lago e un sonno ristoratore.
Sacro Monte di Varese
Alzatevi di buon mattino: la prima meta di oggi, da sola, necessita di almeno mezza giornata. Salire al Sacro Monte di Varese è un’esperienza affascinante e dalle tinte misticheggianti. Si tratta infatti di uno dei 9 Sacri Monti, eretti tra il XVI e il XVII secolo in Piemonte e Lombardia. Un percorso religioso e ascetico che richiede raccoglimento e uno stato d’animo pronto alla contemplazione. Oggi il Sacro Monte di Varese è annoverato dall’UNESCO tra i Patrimoni dell’Umanità, e non a caso: il percorso si snoda ripido e sinuoso per quasi 300 metri di dislivello, dai 585 della prima cappella agli 880 del santuario di S. Maria del Monte. Un po’ di fatica vi sarà ripagata con scorci sulle valli e i laghi, davvero mozzafiato: sono quelli delle numerose terrazze panoramiche che si aprono presso le 14 cappelle presenti lungo l’ascesa. Fermatevi poi al termine del viale delle Cappelle: qui sorge la casa museo Lodovico Pogliaghi, artista e scultore di origine milanese. Tra i numerosi pezzi della sua collezione anche i suoi bozzetti e, soprattutto, i gessi originali della Porta Maggiore del Duomo di Milano, opera sua. Giunti al già citato e più alto Santuario di S. Maria del Monte, non lasciatevi scappare una visita al Museo Baroffio: tra le numerose opere della collezione, spicca una Madonna col Bambino del XII secolo. Come detto, è già passata metà della vostra giornata e avete davanti altre bellezze di questa terra unica, racchiusa tra le Alpi e laghi. Non lasciatevele scappare e rimettetevi lesti in viaggio.
Parco Naturale Regionale Campo dei Fiori
Un luogo magico, un’area boschiva immensa a due passi dal centro storico di Varese: 6.300 ettari, compresi tra 17 comuni e 2 comunità montane. Tra i suoi gioielli architettonici comprende anche il complesso Sacro Monte di Varese, che avete appena visitato: non vi resterà quindi che proseguire il vostro cammino in modo spontaneo. Ma ora, dopo la spiritualità del Sacro Monte, è arrivato il momento della natura e del verde. Immergetevi a caso in uno dei boschi ad alta quota del parco: sono popolati da faggi, abeti rossi e larici, poi scendete tra i castagni a quote più basse. Siete tra la Valcuvia e la Valganna, in un alveo naturale di rara bellezza paesaggistica che domina la città e la Pianura Padana. Il parco regionale Campo dei Fiori, area naturale protetta dal 1984, racchiude in sé ben 6 riserve protette diverse. Ma oltre alla straordinaria natura e alle particolari presenze faunistiche, soprattutto nelle numerose aree umide del parco, a sorprendervi saranno le scoperte architettonico-culturali. Dopo aver dato un’occhiata al panorama dalle numerose cime, facilmente raggiungibili grazie ai sentieri ben segnalati, è ora di far visita alla Cittadella delle Scienze della Natura, situata sulla Punta Paradiso, a 1226 metri di quota. Spostandovi poi al centro del parco, ecco il Villaggio Cagnola, bell’esempio di architettura liberty nel suo corpo centrale. Nei suoi locali ha ospitato invalidi di guerra e orfani, annoverando tra gli insegnanti nomi illustri come quello di Gianni Rodari, Ada Gobetti e Ernesto Treccani. Se siete in famiglia, è il posto giusto per concludere la visita al parco regionale: oggi ospita un parco avventura e anche una scuola di mountain bike. Un momento ludico e di relax non guasta prima della prossima tappa, lungo le acque del lago di Varese.
Lago di Varese
Se volete cullarvi con una vista del tramonto sul Monte Rosa (quando “rosa” lo diventa per davvero e ricorda a tutti di chiamarsi così per un valido motivo) allora concludete la vostra giornata sulle rive del Lago di Varese. Questa volta vi servirà ricorrere inevitabilmente all’auto, ma il panorama sontuoso, visto dalle rive e dai piccoli borghi che punteggiano il lago, è di quelli che non si possono dimenticare. Non soltanto il Monte Rosa, ma quasi l’intero arco alpino, nelle giornate più terse, si rende visibile da qui. Una cartolina, ricordo speciale del vostro viaggio di 2 giorni tra i tesori del varesotto. Visitate anche Valtorre, dove troverete i resti di un complesso monastico cluniacense e poi dirigetevi verso sud, fino al piccolo villaggio medioevale di Azzate. Proprio poco fuori Azzate non perdetevi la sorprendente collezione d’arte di Villa Cagnola a Gazzarda Schianno: ci troverete tele di Francesco Guardi, Ercole de Roberti e Jacopo Bellini. Infine imbarcatevi da Schianna o Biandronno a bordo di un traghetto e scoprite l’incanto dell’Isolino o Isola Virginia, con resti del Neolitico e dell’età del Bronzo, patrimonio UNESCO. Dirigetevi ora verso ovest, dove si trova un altro piccolo lago alimentato da sorgenti sotterranee: il lago di Monate. Poco più a sud c’è un altro specchio d’acqua che completerà la seconda parte, quella lacustre, del vostro itinerario. Il lago di Comabbio, originariamente unito al lago di Varese: interessante la Riserva Naturale Protetta della Palude Brabbia (oasi LIPU), un’antica torbiera proprio in quello che un tempo era il braccio d’acqua che univa i due laghi. Ma la giornata volge al termine, finite di godervi il tramonto vista Alpi, e tenetevelo ben stretto. Vi farà compagnia quando sarete ormai a casa.