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Idea Viaggio
Lombardia: Milano e Manzoni

Milano sulle tracce di Alessandro Manzoni e dei “Promessi Sposi”

Tipologia
Percorso a piedi
Durata
1 giorno
Numero Tappe
4
Difficoltà
Facile

Milano: città di moda, design e di una certa intellighenzia, quella di intellettuali, scrittori, poeti, artisti e studiosi che nel capoluogo ci sono nati o hanno passato alcuni anni e hanno lasciato un segno. Uno dei più illustri è certamente Alessandro Manzoni, che a Milano è nato e ha ambientato la sua opera più famosa, I promessi sposi.

Per conoscere i luoghi che hanno fatto da sfondo al romanzo manzoniano, basta una passeggiata per il centro storico della città ambrosiana, scrigno di storia e cultura.

In questo itinerario, dal quartiere del famoso lazzaretto, teatro dei capitoli più potenti dell’opera, si prosegue per Porta Venezia per vedere i suoi celebri bastioni, luogo di ingresso di Renzo a Milano; visiterete poi piazza S. Babila, piazza Duomo, piazza della Scala e la casa museo del Manzoni. Infine, il monumento dedicato allo scrittore, in piazza S. Fedele.

Il Lazzaretto

Palazzo Luraschi a Milano

Il primo quartiere milanese di questo itinerario sulle tracce di Manzoni e de “I promessi sposi” è il Lazzaretto. Questa zona, oggi tra le più vive del centro storico, nell’area di Porta Venezia, è racchiusa tra corso Buenos Aires, viale Vittorio Veneto, via Lazzaretto e via S. Gregorio. Proprio qui, alla fine del ‘400, fu eretto, in forma di quadrilatero, un ricovero per i malati di epidemie, poi demolito nel corso dell’800.

Ne “I promessi sposi”, la peste arriva in Lombardia e a Milano con i Lanzichenecchi, mercenari tedeschi che combatterono nella guerra di successione al Ducato di Mantova. Renzo, anche lui arrivato a Milano alla ricerca di Lucia, è uno dei testimoni della città colpita dal morbo.

In via S. Gregorio incontrate la chiesa di S. Gregorio Magno che serviva il cimitero di S. Gregorio, già in precedenza fossa di sepoltura per i morti del Lazzaretto e soppresso alla fine dell’800.

Voltate poi su corso Buenos Aires e raggiungete la bellissima chiesa di S. Carlo al Lazzaretto , costruita sui resti all’altare del sanatorio: “dentro girava un portico intorno a quella che si direbbe piú propriamente chiesa, non composta che d’otto archi, [...] con sopra una cupola; di maniera che l’altare eretto nel centro, poteva esser veduto da [...] da ogni punto del campo. Ora, […] i vani delle facciate son murati; ma l’antica ossatura, rimasta intatta, indica chiaramente [...] l’antica destinazione di quello”, così lo descriveva Manzoni.

Usciti dalla chiesa, dirigetevi a palazzo Luraschi, soprannominato “casa dei Promessi Sposi”: costruito nell’800 nel perimetro del Lazzaretto, conserva ancora oggi 4 colonne del precedente porticato e nel suo cortile sono stati collocati 12 tondi scolpiti che raffigurano i personaggi del romanzo manzoniano.

Porta Venezia

I caselli di Porta Venezia a Milano visti dai bastioni

Usciti da palazzo Luraschi potete già scorgere porta Venezia: conosciuta come porta orientale fino all’800, è una delle sei porte principali di Milano, ricavata lungo i bastioni spagnoli, oggi demoliti. Proprio davanti a questa porta e ai suoi bastioni, Renzo fa il suo ingresso a Milano: “[Renzo] si trovò a porta orientale. Non bisogna però che, a questo nome, il lettore si lasci correre alla fantasia l’immagini che ora vi sono associate. Quando entrò per quella porta, la strada al di fuori non andava diritta che per tutta la lunghezza del lazzeretto; poi scorreva serpeggiante e stretta tra due siepi. La porta consisteva in due pilastri, con sopra una tettoia, per riparare i battenti [...]. I bastioni scendevano in pendío irregolare, e il terreno era una superficie aspra e inuguale di rottami e di cocci buttati là a caso.” Da questa stessa porta, Renzo fuggirà verso Bergamo 20 mesi dopo.

Diverso è il paesaggio che si staglia oggi: al centro due caselli neoclassici di ordine dorico sorgono al centro di piazza Oberdan, all’ingresso di corso Venezia.

Presa questa grande via, proseguendo verso sud in direzione Duomo, passate per piazza San Babila, dove ha inizio corso Vittorio Emanuele: qui Manzoni, sulla base delle testimonianze dell’epoca, colloca il forno delle grucce, negozio preso d’assalto dal popolo in rivolta. Davanti alla sommossa, Renzo pronuncia il discorso per il quale sarà accusato di esserne il responsabile: riuscirà però a scappare dall’arresto e a rifugiarsi a Bergamo.

La Casa museo del Manzoni e altri luoghi manzoniani nel cuore di Milano

Il Duomo di Milano.

“Renzo, salito per un di que’ valichi sul terreno più elevato, vide quella gran macchina del duomo sola sul piano, come se, non di mezzo a una città, ma sorgesse in un deserto e si fermò su due piedi, dimenticando tutti i suoi guai, a contemplare anche da lontano quell’ottava meraviglia di cui aveva tanto sentito parlare fin da bambino”: la maestosità del Duomo è tale che Renzo, guardandolo da lontano, ha l’impressione che il resto della città sparisca.

Attraversando la galleria Vittorio Emanuele II, giungete a piazza della Scala, dove affaccia palazzo Marino: fu costruito per la famiglia di Tommaso Marino, banchiere e padre della madre di Marianna de Leyva, divenuta poi Suor Virginia, religiosa che ispirò a Manzoni il personaggio e la tragica storia della monaca di Monza.

Da piazza della Scala inizia via Alessandro Manzoni, strada di pavé e boutique. Proseguite fino a incrociare via Gerolamo Morone, dove, al civico 1, c’è la casa museo del Manzoni dove curiosare tra gli arredi e le opere d'arte legate a Manzoni e a “I promessi sposi”.

Piazza S. Fedele: la chiesa e il monumento di Manzoni

Piazza S. Fedele a Milano

Per concludere una passeggiata sulle tracce di Alessandro Manzoni, un passaggio obbligato è la pittoresca piazza S. Fedele con al centro il maestoso monumento dell’illustre autore de “I promessi sposi”.

Proprio qui, il 6 gennaio del 1873, mentre usciva dalla messa presso la chiesa di S. Fedele, Manzoni scivolò e cadde a terra. All'età di 88 anni, le conseguenze della caduta furono immediate e critiche per la sua salute. Manzoni morì il 22 maggio dello stesso anno, evento che suscitò un profondo sgomento in tutta Italia. In risposta a questo lutto nazionale, si decise di erigere un monumento in suo onore proprio in questa piazza.

Il monumento ad Alessandro Manzoni, inaugurato nel 1883, è una scultura in bronzo che rappresenta lo scrittore con un libro nella mano sinistra, simbolo del suo contributo alla letteratura italiana. Circondato da dettagli decorativi e iscrizioni commemorative, il monumento continua a essere un punto di riferimento culturale e storico nel cuore di Milano, testimoniando il profondo rispetto e l'ammirazione per il grande autore.

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