Stresa, la culla delle Settimane musicali
Stresa è la culla delle Settimane musicali. È qui che nel 1962 la prestigiosa kermesse prese avvio su iniziativa del nobile veneziano Italo Trentinaglia de Daverio, intimo di nomi illustri della musica classica quali Arturo Toscanini, Umberto Giordano e Gianandrea Gavazzeni, che soggiornarono a più riprese nella villa del fondatore, sedotti dalle atmosfere del Verbano. Per immergervi nel repertorio degli ensemble e delle grandi orchestre dirigetevi alla Stresa Festival Hall nel Palazzo dei Congressi, la prima casa della manifestazione. Se amate i concerti all’aperto, il lungolago La Palazzola è la meta ideale: la passeggiata con vista sulle Isole Borromee dal 2021 è uno dei luoghi scelti per ospitare la scenografia errante della Catapulta, padiglione mobile in legno modellato come una grande conchiglia, specificatamente concepito per la musica en plein air. Attorno al palco, le pareti amplificano naturalmente i suoni, in una suggestiva unione di musica, architettura e paesaggio, con un occhio alla sensibilità ambientale. La passeggiata incrocia corso Umberto I, il viale dei lussuosi alberghi storici in riva al lago, l’Hotel Regina Palace e il Grand Hotel des Iles Borromées, mete del turismo d’élite otto-novecentesco. Proseguendo verso est incontrerete le sobrie forme neoclassiche della Villa Ducale (o Casa Bolongaro), dove Alessandro Manzoni venne più volte ospitato dall’amico Antonio Rosmini, e della parrocchiale dei Ss. Ambrogio e Theodulo, un altro dei siti prescelti dal festival. Per raggiungere le ultime due sedi dei concerti seguite via Manzoni, che s’inerpica dolcemente alle spalle del centro: sulla sinistra si apre la bucolica distesa verde del parco di Villa Pallavicino, proseguendo dritti verrete invece sorpresi dal fastoso prospetto classicheggiante del santuario del SS. Crocifisso.
Isole Borromee: luoghi di delizia a pelo d’acqua
Fin dagli esordi del festival le Isole Borromee sono state uno dei luoghi d’elezione delle Settimane musicali. Non avrebbe potuto essere altrimenti: gli ammalianti scenari dell’arcipelago sembrano concepiti apposta per esaltare le performance dei virtuosi musicisti. Salpate dunque per l’Isola Bella: dall’imbarcadero di Stresa già s’intuisce lo splendore barocco del giardino di palazzo Borromeo, così vicino che sembra quasi di poterlo sfiorare protendendo la mano dalla riva. Anche se vi sarete riempiti gli occhi durante le passeggiate sul lungolago, una volta sbarcati scoprirete che l’isola nasconde anche tesori invisibili dalla terraferma. I concerti del festival si tengono nel Salone degli Arazzi, dove il preziosismo dell’artigianato fiammingo si sposa con la magnificenza delle decorazioni a stucco, o all’esterno, sulla punta settentrionale dell’isola, dove dal 2022 ha fatto la sua comparsa la Catapulta; grazie al palco mobile potrete assistere alle esibizioni godendo del tramonto sul lago. Sul versante opposto, risalite i terrazzamenti fino al monumentale Teatro Massimo in compagnia dei regali pavoni bianchi che popolano il giardino. Un’atmosfera diversa vi accoglierà nella vicina Isola dei Pescatori, che ha mantenuto l’antico carattere di piccolo borgo peschereccio, con stretti vicoletti cinti dai balconi utilizzati tradizionalmente per l’essiccatura del pesce. Uno splendido paesaggio naturale vi accoglierà sull’Isola Madre, in gran parte ricoperta dal lussureggiante giardino botanico, un tripudio di colori e profumi che Flaubert definì addirittura “voluttuoso”. Emblema della varietà vegetale è il cipresso del Kashmir che dalla fine dell’800 torreggia di fronte alla residenza dei Borromeo. Riparati dalle sue fronde potrete godere dei concerti che si tengono sotto l’elegante loggiato del palazzo.
Arona e l’eredità dei Borromeo
Ad Arona le Settimane musicali fanno tappa a Villa Ponti. Seguendo le orme del festival scoprirete uno dei centri culturali della cittadina, sede di rassegne artistiche e musicali, ma soprattutto un’architettura di pregio, con le facciate interna ed esterna a contendersi la palma di prospetto più elegante. Di tutt’altra foggia era la Rocca di Arona, che un tempo torreggiava sulla cima della falesia a nord-ovest della villa. Antico possedimento dei Borromeo, diede i natali al rappresentante più noto del casato, san Carlo, arcivescovo di Milano. Una volta arrivati in vetta sarete accolti dal paesaggio bucolico del Parco della Rocca, fatto di prati ben curati e sentierini che s’inoltrano nella vegetazione, mentre della fortezza rimane solo qualche rudere. Dal belvedere si abbraccia con lo sguardo lo stretto bacino del Lago Maggiore, con una visuale privilegiata sul versante lombardo (facilmente raggiungibile via traghetto), dominato dalla Rocca Borromea di Angera, dove la Sala della Giustizia e il suo incredibile ciclo di affreschi fanno da sfondo ai concerti delle Settimane Musicali. Una doppia attestazione del legame di Arona con il suo figlio prediletto si trova alle porte della città, dove sorge il Sacro Monte. Di fronte alla chiesa secentesca consacrata all’arcivescovo si erge il Colosso di San Carlo Borromeo, tra le fonti d’ispirazione di Frédéric-Auguste Bartholdi, il padre della Statua della Libertà. Per la sua mole è noto anche come il “San Carlone”: per stabilire se il nomignolo sia meritato, salite il pendio che conduce ai piedi della scultura, scoprirete che al suo interno è visitabile.
Verbania: gli splendori di una città-giardino
Le Settimane musicali approdano anche sulla riva orientale del golfo Borromeo. Cogliete l’occasione per esplorare il promontorio su cui si distende Verbania: la punta è costellata dai giardini botanici delle ville signorili che formano un’unica distesa verdeggiante, incantevole scenario delle serate musicali estive organizzate dal festival. Partite da Villa Rusconi-Clerici e dal suo rigoglioso giardino all’inglese, che digrada dolcemente verso il lago con vista sul golfo: tra le fronde si nasconde un boschetto di camelie, alcune delle quali rappresentano esemplari rari o unici di grandissimo pregio, risalenti alla fine dell’800. Guardando oltre le siepi che delimitano il lato nord del giardino scorgerete il sofisticato prospetto di Villa Giulia, estrosa rilettura ottocentesca dello stile neoclassico, con un’ampia esedra a coronamento del doppio loggiato corinzio; ai piedi dell’edificio si distende il bel parco aperto al pubblico. Il giardino botanico di Villa Taranto fa da cornice agli appuntamenti di Album, passeggiate con artista organizzate dal festival. Adagiato sul pendio del promontorio della Castagnola, è tra i più celebri (e celebrati) parchi al mondo. Avviatevi lungo il viale che s’inoltra nei 16 ettari della tenuta e capirete subito il perché: risalendo i terrazzamenti vi si apriranno davanti scenari da favola, tra aree boscose, giardini all’italiana, tappeti erbosi e laghetti con giochi d’acqua. Godetevi un’escursione a ritmo lento, il modo migliore per apprezzare non solo la stupefacente varietà e qualità del patrimonio botanico, ma anche l’artistica composizione del paesaggio, che con la primavera esplode di colori grazie all’alternarsi delle fioriture. Le note dei grandi compositori risuonano anche negli ambienti barocchi del secentesco Palazzo Viani Dugnani, sede del Museo del Paesaggio, e tra le navate di due chiese rinascimentali, l’austera Chiesa di S. Leonardo e la Chiesa di Madonna di Campagna.