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Natura
In bici nel Piemonte

Piemonte da scoprire su due ruote, da Voltaggio al Canavese in bicicletta

Tipologia
Percorso in bici
Durata
4 giorni
Numero Tappe
4
Difficoltà
Difficile

Il percorso che vi proponiamo attraversa il Piemonte, letteralmente la regione che si estende ai piedi dei monti, terra in cui le montagne fungono da riparo e accolgono le zone collinari e pianeggianti in un avvolgente abbraccio. Si parte dall’area meridionale della regione, al confine con la Liguria, precisamente dalle Alpi Liguri e, tra zone boschive, vitigni, strade tortuose, aree di funghi e di cacciagione vi spingete fino a sfiorare la Valle d’Aosta.

Giorno 1

Gavi, patria del vino

Gavi, patria del vino

Il viaggio inizia da Voltaggio, comune situato sull’Appennino Ligure. Nonostante vi troviate in provincia di Alessandria e, dunque, in territorio piemontese, il borgo ha molto più da condividere con la Liguria, dal punto di vista urbanistico e architettonico. In quest’area anche la parlata assume un mix particolare, mezzo piemontese e mezzo ligure. Pedalando nell’Alto Monferrato, fate tappa a Gavi, suggestivo paese dai vicoli stretti, le costruzioni antiche di un passato che è ancora vivido e il castello che si erge a mo’ di difensore. Ecco le vigne, dove a fare da padrone è la prelibata bacca bianca, da cui si ricava uno dei pochi vini bianchi piemontesi che può permettersi una riserva, forte della propria struttura ed equilibrio: il Gavi di Gavi, dal colore giallo paglierino da giovane, dorato quando più maturo e affinato in legno, e dai profumi ora fruttati, ora mandorlati.

Giorno 2

Alba, regina delle Langhe

Alba, regina delle Langhe

Proseguite in un piacevole saliscendi, facendo attenzione a non esagerare con pedalate vigorose, perché i chilometri da percorrere sono ancora tanti. Il traffico è minimo e consente di concedersi qualche distrazione, per ammirare l’incantevole paesaggio. Siete nelle Langhe. Imboccate la strada che collega Barbaresco a Barolo, luoghi vivaci da un punto di vista vitivinicolo e noti per la famosa cronometro del Giro d’Italia 2014, vinta dal ciclista Uran: poco meno di 45 chilometri in un’ora di sforzo, praticamente un’impresa! Continuate a pedalare ai piedi dei monti, fino a raggiungere Alba, tappa obbligatoria per gli amanti del tartufo e non solo.

Giorno 3

Roero, a caccia di nocciole

Roero, a caccia di nocciole

Il viaggio riparte, direzione Roero. Qui il nebbiolo abbandona i sapori tipici di Barolo e Barbaresco e, pur mantenendo la stessa struttura, diventa più minerale, per i terreni sabbiosi al di là del Tanaro. Pedalate in provincia di Asti, ancora tra vigne spettacolari, ma anche tra vallate di noccioleti. Lasciate un po’ di spazio nello stomaco per assaggiare la nocciola piemontese, vanto internazionale o, meglio ancora, fatene una bella scorta in una delle borse da bikepacking che portate con voi. Vi imbattete in un susseguirsi di borghi, tutti collocati sul cucuzzolo di una collina e caratterizzati da castelli o campanili. Scegliete voi se raggiungerli o ammirarli dal basso.

Giorno 4

Canavese, alle porte della Valle d’Aosta

Canavese, alle porte della Valle d’Aosta

Dopo aver attraversato il Po, a pochi chilometri a est di Torino, siete finalmente in pianura e ammirate le Alpi in tutta la loro magnificenza, dal Monviso all’estrema sinistra, passando per la Val Susa, le vette del Gran Paradiso, il Monte Rosa, fino alle Alpi lombarde nel punto più a destra. Sebbene la coltura dell’uva sia presente anche in quest’area, la vegetazione è molto diversa. Vi restano gli ultimi chilometri di pedalata e li percorrete nel territorio del Canavese, la zona che da Torino porta verso la Valle d’Aosta. Siete nel cuore delle terre sabaude, in quello che un tempo era un antico ghiacciaio, come testimonia sulla destra la visione della Serra Morenica: una collina i cui contorni sembrano disegnati da un architetto, e la cui cresta è una linea così retta da sembrare frutto di un righello. Pedalata dopo pedalata, vi avvicinate all’ingresso della Valle, spinti dal vento che, dopo ben 281 chilometri di percorrenza, vi dà il benvenuto, al confine con la Valle d’Aosta.

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