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Idea Viaggio
Piemonte. Oasi Zegna e Biella

Biella, il biellese e l’Oasi Zegna

Tipologia
Percorso in auto
Durata
2 giorni
Numero Tappe
3
Difficoltà
Facile

Nel biellese, un itinerario che interseca natura, archeologia industriale e la cultura di un saper fare tutto italiano. Perché quello delle alte alpi biellesi, è un territorio dove per secoli le comunità vissero in quasi totale autosufficienza, avendo come unica risorsa l’agricoltura di montagna e la pastorizia. Qui i paesi sorgono nei luoghi sicuri e assolati, sparsi in borgate circondate dai prati. In questa fascia alpina sormontata dal Monte Rosa e solcata da alte vallate con ruscelli e torrenti che scendono a valle con grandi salti, alla fine del XVIII secolo sorsero le prime filande movimentate da mulini e macchinari proto industriali. Un nome su tutti: Ermenegildo Zegna. Uomo, imprenditore e illuminato che a Trivero, nel 1910, fondò il suo lanificio. Ermenegildo Zegna non fu tuttavia solo l’industriale lungimirante che portò la sua casa di produzione a essere leader mondiale per i filati naturali, ma aveva a cuore il benessere della sua terra e della sua comunità, tanto da aver fatto costruire negli Anni ‘30 diverse strutture tra cui una piscina modernista, una scuola e un ospedale. Nel 1938 arrivò la realizzazione della sua più grande intuizione: la Panoramica Zegna, una lingua di asfalto che si snoda dall’Alta Valsessera alla valle Cervo, talmente ben integrata nel meraviglioso paesaggio naturale da risultare quasi invisibile. 

Lungo questa direttrice si estende l’Oasi Zegna, istituita nel 1993 dagli eredi di Ermenegildo Zegna, che hanno voluto esprimere ancora l’amore per questo territorio con un progetto visionario che guarda alla sostenibilità. Visitare l’Oasi Zegna significa guardare con ammirazione boschi di conifere e incantevoli fioriture, percorre sentieri in mezzo a una natura attentamente preservata, scoprire luoghi incantevoli e ricchi di storia: da Bielmonte al Santuario di S. Bernardo, dalla Conca dei Rododendri fino a Casa Zegna e il Lanificio, attivo ancora oggi. Un paradiso per il turismo lento da godere in tutte le stagioni. Infine si scende a Biella, che dal 2019 è Città Creativa Unesco.

Giorno 1

Panoramica Zegna

Panoramica Zegna

Ha 86 anni, ma non li dimostra: è la strada panoramica tanto voluta da Ermenegildo Zegna e che da sola vale il viaggio. Vale perché gli affacci sul Monte Rosa e sull'Alta Valsessera mozzano il fiato, perché la natura che si attraversa percorrendola è tutelata e rigogliosa, perché la sua storia è più unica che rara. La volontà di Ermenegildo Zegna era quella di rendere fruibile a tutti la montagna e i luoghi più suggestivi dell’area intorno al suo Lanificio (realizzato nel 1910 a Trivero), sviluppando così l’economia locale. Nel 1938 iniziarono i lavori di costruzione della strada panoramica Zegna (strada provinciale 232). Il cantiere si fermò durante il secondo conflitto mondiale per riaprire nel 1947 e arrivare nell’estate del 1953 ai 1500 metri di altitudine di Bielmonte, il punto più alto della panoramica. Tutto fu fatto nel pieno rispetto ambientale, senza alterare le caratteristiche naturali del territorio, arricchendolo anzi con oltre 500.000 conifere e centinaia di rododendri, azalee, ortensie. Oggi la strada si estende fino al Bocchetto di Sessera e intorno a essa si fa spazio l’Oasi Zegna, istituita nel 1993 dalla terza generazione della famiglia.

Oasi Zegna

Oasi Zegna

L’Oasi Zegna è il sogno di Ermenegildo Zegna portato avanti dai suoi eredi. Istituita nel 1993, l’area si estende per 100 chilometri quadrati intorno alla direttrice della Panoramica. Si ha accesso libero a 1.420 ettari di boschi, 170 ettari di pascoli e scenografiche fioriture. Un territorio restituito alla comunità e votato a un turismo lento e sostenibile. Un luogo da visitare quattro volte l’anno, in ogni stagione: con il verde brillante dell’estate, il viola dei rododendri in fiore in primavera, le cinquanta sfumature del foliage in autunno, il bianco candido della neve in inverno. 

Non esiste un unico modo per visitare l’Oasi Zegna, i luoghi da esplorare e le attività a cui dedicarsi sono svariate, ma per un primo approccio ci sono sentieri, tappe ed esperienze da cui proprio non si può prescindere. Nell’Alta Valsessera, a Bocchetto Sessera c’è il Bosco del Sorriso, un percorso bioenergetico in cui sperimentare il “forest bathing” (bagno nella foresta, letteralmente) per assimilare gli effetti benefici delle piante. Bielmonte balcone panoramico sulle Alpi e la pianura, in inverno è un paradiso sciistico per adulti e bambini, in primavera è il punto di partenza per trekking e nordic walking. C’è poi il santuario di S. Bernardo: a circa 1400 metri di altitudine, sulla cima del Monte Rubello, è un luogo iconico (lo si riconosce da chilometri di distanza tra le montagne dell’Oasi), affascinante per la sua storia, e offre una vista davvero ineguagliabile. 

Altro motivo di incanto dell’Oasi Zegna è senza dubbio il capolavoro botanico della Conca dei Rododendri, una piccola valle in cui sono stati piantati rododendri provenienti soprattutto dal Belgio, e che oggi è un vero e proprio giardino montano che in primavera esplode di colori. 

Infine, a Trivero, c’è Casa Zegna, sede dell’archivio storico del brand e di una mostra permanente dedicata all’intera storia del Gruppo Zegna, dagli albori al successo planetario. Lo spazio accoglie anche mostre temporanee attività didattiche. Mentre l’adiacente Lanificio, ancora in funzione, ospita la mostra d’arte contemporanea All’aperto.

Giorno 2

Biella

Biella

Incoronata dalla Alpi a cui dà il nome e sospesa sui grandi spazi della pianura, Biella incanta per il paesaggio, ma anche per le bellezze architettoniche che la punteggiano e per quel saper fare che ha restituito al comparto tessile biellese un successo mondiale e ha reso a Biella il riconoscimento di Città creativa UNESCO per il settore Crafts & folk art, artigianato e arte popolare. Merito della lungimiranza degli imprenditori, che hanno sfruttato bene l’acqua di questo territorio, la più leggera d’Europa, per produrre filati eccellenti ma anche un’ottima birra: Biella e dintorni sono la casa non solo di Zegna, ma anche di Fila, Sella, Menabrea e Zignone. Brand che offrono uno spunto di visita alternativo del territorio, tra archeologia industriale e turismo d’impresa, attraverso i loro musei e archivi a volte ricavati all’interno delle antiche fabbriche. A Biella, la Fondazione FILA Museum, il Lanificio Maurizio Sella e MeBo - Menabrea Botalla Museum, mentre a Strona, la Fabbrica della Ruota, ovvero l’ex Lanificio Zignone.  

Il centro storico di Biella si divide in due: Piano e Piazzo, in basso e in alto. A Piano si visitano la basilica di S. Sebastiano, uno dei più interessanti edifici rinascimentali del Piemonte. Nel chiostro dell’ex monastero chiesa ha sede il Museo del Territorio Biellese, con reperti archeologici e opere d'arte locali. Prendendo la funicolare o anche a piedi, si raggiunge il borgo medievale di Biella Piazzo, dove le tre splendide dimore nobiliari palazzo Ferrero, palazzo Gromo Losa e palazzo La Marmora costituiscono insieme il Polo Culturale Biella Piazzo, punto di riferimento per mostre ed eventi cittadini. Passeggiando lungo le strade acciottolate del Piazzo si raggiunge piazza Cisterna, circondata di portici e sulla quale affacciano palazzo dal Pozzo e l’antica chiesa di S. Giacomo. 

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