Tivoli
Emblema dell’armonico intreccio fra bellezza classica e natura che ne fece tappa d’eccellenza del Grand Tour, la cittadina alle pendici dei monti Tiburtini è una presenza assidua nella serie televisiva de “I Medici”. Compare già nel primo episodio della prima stagione quando Villa Adriana fa da suggestiva ambientazione notturna all’incontro fra Cosimo e Donatello.
Nel primo episodio della seconda stagione ci si sposta a Villa d’Este: è infatti fra gli affreschi trompe-l’œil del Salone della Fontana che Lorenzo il Magnifico, Poliziano e Sandro Botticelli passano la notte a discutere d’arte, fede e filosofia.
Nella terza stagione è un’ambientazione ricorrente la chiesa di S. Pietro alla Carità, situata fra la tenuta di Villa d’Este, sulla quale affaccia l’abside della chiesa, e il borgo sul quale prospetta la semplice facciata romanica. Nella fiction la chiesa presta gli interni al convento di S. Marco di Firenze, quartier generale di Savonarola, dove fu eletto priore il 16 maggio del 1491 e dove fu catturato la sera dell’8 aprile del 1498. La chiesa di S. Pietro alla Carità e la sua massiccia torre campanaria sono riconoscibili in alcune scene in cui Savonarola arringa la folla, mentre i fatidici incontri fra Lorenzo e il Savonarola, ambientati nella penombra del suo solenne interno a tre navate, sono l’occasione per ammirarne il bellissimo pavimento cosmatesco.
Bracciano e dintorni
Le cittadine della campagna romana, storicamente frequentate e abbellite da alti prelati e funzionari vaticani, sono l’ideale per fare le veci delle ambientazioni romane dell’epoca. Ne è un esempio il castello Orsini Odescalchi di Bracciano che ricorre di frequente nella serie televisiva, utilizzato alla stregua di uno studio cinematografico vero e proprio per ambientarvi molti luoghi diversi: dalle stanze di Giovanni di Bicci de’ Medici, interpretato da Dustin Hoffman, al castello napoletano di Ferdinando I dove il Magnifico propone un’alleanza tra Firenze e Napoli, dalla Fortezza di Sarzana al Banco dei Medici, da Volterra a Firenze di notte, solo per menzionarne alcune.
A una ventina di chilometri da Bracciano, alle pendici dei monti della Tolfa, anche il remoto castello di Rota, immerso nel verde e nella bruma, è stato utilizzato come set nella prima stagione per ambientarvi l’accampamento di Francesco Sforza visitato da Contessina de’ Bardi e i luoghi in cui Lorenzo insegue e cattura il mercenario Ferzetti.
Un’altra manciata di chilometri e si raggiunge il Tirreno dove troneggia il castello di Santa Severa, vera e propria icona del litorale tra Fregene e Civitavecchia, che nell’arco delle tre stagioni compare in più di un’occasione a dispetto della sua estrema riconoscibilità.
Caprarola
Diversi anacronismi accompagnano l’utilizzo nella fiction medicea del maestoso palazzo Farnese di Caprarola, a cominciare dal fatto che il palazzo venne costruito dal Vignola un secolo dopo i fatti narrati. Ciò nonostante il palazzo è un’efficace ambientazione di diverse scene vaticane: è per esempio nel suo magnifico loggiato affrescato che sfilano i porporati durante il conclave del primo episodio. Ed è anche lo scenario della terza stagione nel quale viene firmato il trattato di Bagnolo, che nella fiction risolve la guerra antimedicea ma che nella realtà sancì la fine della guerra del sale tra Ferrara e Venezia.
Un secondo set della delle serie è stato allestito nel parco del palazzo, intorno alla palazzina di caccia, nota anche come Casina del Piacere e fatta costruire nella seconda metà del ‘500 dal cardinale Alessandro Farnese. Nella serie la palazzina di caccia diventa la Tenuta di Montelupo, villa nella campagna pistoiese dove Lorenzo spedisce la moglie Clarice, i figli Piero e Giovanni e gli altri famigliari per metterli al riparo dall’epidemia di peste che ha travolto Firenze.
Viterbo
È bastato rimuovere le insegne dei negozi e spargere un po’ di paglia sulle strade del quartiere San Pellegrino per ottenere dall’intatto centro storico di Viterbo un perfetto set quattrocentesco. Da sempre frequentato da papi e alti prelati, nel ‘200 il piccolo capoluogo del Lazio fece addirittura le veci del Vaticano ed è a quegli anni che si deve, per lo più, l’impostazione della sua piazza centrale intitolata a san Lorenzo, abbondantemente utilizzata nella serie televisiva e ben riconoscibile grazie alla caratteristica loggia delle Benedizioni del Palazzo dei Papi che, come nella realtà storica, anche nella finzione ha assolto alle funzioni del Palazzo Apostolico del Vaticano. Anche la vicina cattedrale di S. Lorenzo è stata monopolizzata dalle riprese per una scena particolarmente importante: quella del primo episodio della prima stagione nel quale il protetto dei Medici Baldassarre Cossa viene incoronato pontefice.
Alle porte di Viterbo, nella frazione Bagnaia, un’altra reggia è stata sfruttata nella serie televisiva: i giardini della cinquecentesca Villa Lante sono il teatro delle abilità diplomatiche di Lucrezia Tornabuoni, madre di Lorenzo il Magnifico, che convince il cardinale Orsini a dare la nipote Clarice in sposa a Lorenzo.