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Idea Viaggio
Lazio, Roma

A spasso per Roma ripercorrendo “La dolce vita” di Fellini

Tipologia
Percorso a piedi
Durata
1 giorno
Numero Tappe
4
Difficoltà
Facile

Roma è la città eterna delle rovine e dei pini marittimi, delle atmosfere e dell’eco di un tempo passato e con un’aura da grandezza inimitabile al mondo. Roma è la protagonista con le sue piazze e le pittoresche strade di innumerevoli film cult, classici o meno classici, dal neorealismo degli Anni ’60 di Roberto Rossellini con “Roma città aperta al contemporaneo Paolo Sorrentino de “La grande bellezza, da “Vacanze romane” con Gregory Peck e Audrey Hepburn che girano in vespa, alle terrazze sui tetti delle “Fate ignoranti di Ozpetek. C’è poi un regista che, con il suo più celebre capolavoro, è riuscito a trasformare il glamour della bella vita Anni ’50 e ‘60 della Capitale in un’icona perfetta. Stiamo parlando di Federico Fellini e deLa dolce vita. La pellicola uscì nel 1960 e vinse la Palma d’Oro al 13° Festival di Cannes. Oggi l’allure di quei personaggi, primo fra tutti Marcello Mastroianni, i bar e gli hotel di lusso della vita notturna di via Veneto vivono per sempre nell’immaginario collettivo.
Il vostro itinerario sarà allora un viaggio nel viaggio: non solo per le strade più note di Roma, passando di fianco a giganti come il Colosseo, i Fori Imperiali o la scalinata di piazza di Spagna, ma anche di “quella” Roma. Quella raccontata alla perfezione dal maestro riminese, in bianco e nero. Partirete da dove si deve partire: via Veneto, appunto. Anche se non esiste più la vita mondana e culturale di quell’epoca, assaporerete ancora l’eco de “La dolce vita” passeggiando fra gli alberghi, i ristoranti e le boutique, i luoghi più lussuosi della città. Proprio all’inizio della via, si trova largo Federico Fellini con una targa dedicata a lui e a via Veneto.
Imboccata via Veneto, sedetevi anche per un semplice caffè, poi proseguite verso la celeberrima fontana di Trevi, dove Anita Ekberg, nel film, fa il bagno notturno più ricordato del cinema. Lasciatevi guidare dalla notte fino alla piazza, godetevi il fresco che emana la fontana e, probabilmente, avrete la fortuna di poterla ammirare con poca gente (e, soprattutto, poche monetine lanciate nella vasca) attorno. Poi, sempre per rivivere le scene di Anita Ekberg, raggiungete la cupola di S. Pietro, che fa da sfondo al primo incontro tra il giornalista Marcello (Mastroianni) e l’attrice internazionale Sylvia (Ekberg). 
Infine, andate nella famosa piazza del Popolo: dove Marcello, il simbolo stesso della dolce vita vissuta a mille, incontra un’altra donna, Maddalena (interpretata da Anouk Aimee) e dà un passaggio a una prostituta, trascinato dalla brezza mondana della vita notturna della Capitale.

Via Veneto

Dire che nel film via Veneto è la casa di Marcello, il giornalista protagonista de “La dolce vita”, amante della vita notturna e delle scappatelle con belle donne, non è esagerare. È lungo questa via che serpeggia sinuosa e alberata nel cuore di Roma che non si può non pensare a lui. Un Mastroianni magistrale che si ferma nei vari caffè, chiacchiera, si fa dare informazioni preziose per il suo mestiere o che, più semplicemente, gode della cosiddetta dolce vita, quella che fu Fellini stesso a inventare con questo film in questa strada. Lungo via Veneto, nell’epoca in cui è ambientato il film, è un via vai continuo di star e personaggi celebri del jet-set internazionale. Tra questi scorrazzano in vespa i “paparazzi”: nome coniato sempre da Fellini per definire i fotografi in cerca di scoop e gossip . Occorre essere abili a immortalarli, come lo fu ad esempio Tazio Secchiaroli, il primo paparazzo (vero) della storia: colui che inventò la fotografia “d’assalto”, quella in cui gli scatti venivano fatti senza il consenso del soggetto fotografato. Diventò presto uno dei più grandi fotografi italiani del ‘900 nonché amico personale di Fellini cui ispirò alcune scene de “La dolce vita”.
Prendente via Veneto dalla porta Pinciana, una delle tante aperture delle antiche mura Aureliane. Qui, in largo Federico Fellini, una targa così recita: “A Federico Fellini che fece di via Veneto il teatro de La dolce vita" (anno 1995).  

Fontana di Trevi

Fontana di Trevi

È quasi impossibile pensare di ritrovare la fontana di Trevi nelle stesse condizioni di solitudine in cui finiscono per trovarsi, quasi per caso, Marcello Mastroianni e Anita Ekberg in una delle scene più famose del film ma anche di tutta la cinematografia italiana. Lei fa un bagno nella vasca della fontana e invita Mastroianni a seguirla, pronunciando una frase che è diventata storia del cinema: “Marcello, come here!”. Turisti da tutto il mondo si avventurano nelle stradine del centro storico di Roma, per arrivare qui. Il rito prevede che vi si lanci in acqua una monetina, per essere sicuri di ritornare un giorno nella città italiana. Dietro questa scena, che è una delle più romantiche del film, in realtà si nascondono degli aneddoti piuttosto buffi. Si dice, infatti, che mentre la nordica Anita Ekberg riuscì perfettamente a restare nell’acqua della fontana durante il tempo delle riprese, il povero Mastroianni fu costretto a indossare una muta e a scaldarsi con della vodka per sopportare il freddo della notte e delle acque.

Cupola di S. Pietro

Cupola di S. Pietro

È proprio nel luogo che simboleggia il cuore del cristianesimo, sotto la splendida cupola di Michelangelo, che si svolge una scena che ha ben poco di religioso. È qui che si incontrano per la prima volta Marcello Mastroianni e Anita Ekberg. Nella fattispecie, l’episodio è immaginato sulla scalinata che sale in cima, anche se, incredibile a credersi, come nel caso di via Veneto, anche questa ripresa venne girata a Cinecittà e non in loco. Del resto, Cinecittà era uno dei luoghi romani più cari al “maestro” Fellini. In ogni caso, la cupola di S. Pietro è uno dei monumenti imprescindibili da vedere a Roma, dall’esterno, ma anche dall’interno, così meravigliosamente decorato a mosaico di Giuseppe Cesari, detto Cavalier d’Arpino. Si tratta di un soggetto che è impossibile non vedere, quasi ubiquo nella città eterna: può essere ammirato da innumerevoli punti di Roma, tanto da diventare un simbolo e punto di riferimento per tutti i romani, quasi fosse un faro in mezzo al mare. 

Piazza del Popolo

Piazza del Popolo

Teatri dell’opera più importante di Federico Fellini sono sicuramente le piazze romane. Ampie e luminose, monumentali e magnificenti: sono dei set per vocazione. Lasciatevi guidare dal loro incanto: qui il “maestro” fa incontrare personaggi tra i più disparati, siano intellettuali o persone del popolo. E, in particolare, nella famosa piazza del Popolo vediamo svolgersi una scena tra le più importanti, quella in cui si incontrano Marcello e Maddalena (interpretata nella pellicola da Anouk Aimee). Lo stesso giornalista (Mastroianni) dà un passaggio a una prostituta nonostante sia fidanzato con Emma, ormai rassegnata alle numerose scappatelle del compagno. Dopo aver ammirato l’obelisco Flaminio e la porta del Popolo, più propriamente detta porta Flaminia, fate due passi in leggera salita per raggiungere il Pincio e la sua celebre terrazza. Da qui godrete una vista impareggiabile su Roma fino alla cupola di S. Pietro. Per chiudere l’itinerario in maniera circolare c’è un’altra piazza che è rimasta nell’immaginario collettivo di Fellini ed è piazza Barberini, da dove si dirama via Veneto dalla parte opposta rispetto alla porta Pinciana, da dove è iniziato il percorso.

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