Piazza S. Pietro
A piazza S. Pietro siete nella piazza centrale del Vaticano oltre che nella più famosa piazza del mondo. È un capolavoro di architettura scenografica: 4 file di colonne formano l’imponente spazio che abbraccia i fedeli. L’effetto avvolgente fu voluto dal Bernini stesso che, progettando la piazza, voleva che il colonnato raffigurasse proprio le braccia materne della Chiesa.
Le dimensioni della piazza sono semplicemente monumentali: nel suo punto più ampio misura 320 per 240 metri, il colonnato è composto da 284 colonne sormontate da 140 statue di santi. Al centro, fiancheggiato da due fontane seicentesche, l’Obelisco Vaticano è alto 25 metri e proviene da Eliopoli, città dall’antico Egitto. In fondo al colonnato di destra si apre il portone di bronzo che fa accedere al Vaticano, mentre sopra si erge la facciata dei palazzi Apostolici o Vaticani, che da oltre 6 secoli è la residenza dei papi. La finestra dell’ultimo piano, la seconda da destra, è quella dello studio del pontefice: è da qui che il papa si affaccia ai fedeli. Il palazzo Vaticano fa parte di un più ampio complesso dove hanno sede anche i Musei Vaticani con i loro fiabeschi giardini.
Basilica di S. Pietro
Tutte le meravigliose chiese di Roma non reggono il confronto con questa. La basilica di S. Pietro è la più importante e magnificente per grandezza, opulenza, armonia, oltre ad essere il simbolo stesso del cattolicesimo. Monumento realizzato da secoli di genialità artistica, al suo interno sfoggia capolavori come la statua della Pietà, realizzata da Michelangelo a 23 anni (1498-99), che dopo secoli incanta ancora per perfezione, tecnica e impatto emozionale; la cupola del Michelangelo e il Baldacchino del Bernini, che si inserisce armonicamente nel grandioso spazio michelangiolesco, al centro della basilica sopra l’altare maggiore e sostenuto da 4 gigantesche colonne tortili. Entrando nella basilica, l’altare con la luce che filtra dall’alto attraverso la cupola e dalla finestra incorniciata da una corona di angeli dorati, è una visione celestiale.
Dalla navata sinistra si accede al Museo storico artistico che custodisce reliquie sacre e manufatti di valore inestimabile, mentre sotto la navata centrale della basilica si aprono le Grotte Vaticane dove sono custodite alcune tombe dei papi.
Per cogliere le eccezionali proporzioni della basilica prestate attenzione ai numeri: la chiesa conta 22.067 metri quadri di superficie, 186 metri di lunghezza che arrivano a 219 con il portico e lo spessore dei muri, circa 115 metri di larghezza della facciata e un’altezza di 136 metri fino alla sommità della cupola, che ha un diametro interno di 42 metri.
All’esterno, l’ampia scalinata progettata dal Bernini, con ai due lati le grandi statue ottocentesche di san Pietro (a sinistra) e san Paolo (a destra), anticipa l’immensa facciata realizzata da Carlo Maderno tra il 1607 e 1614, percorsa da 8 colonne e sormontata da 13 statue che raffigurano il Redentore, S. Giovanni Battista e 11 apostoli. Il balcone centrale è la loggia delle benedizioni da cui il papa si affaccia per le benedizioni solenni.
Nella parte inferiore si apre il portico, con due arcate alle estremità: da quella di sinistra si accede alla Città del Vaticano. Delle 5 porte di bronzo, che danno accesso alla basilica, l’ultima a destra è la Porta Santa aperta solo per il Giubileo.
Tutto è sormontato dalla gigantesca cupola che Michelangelo non ebbe la soddisfazione di vedere completata perché morì prima (1564).
Cupola
Un peso complessivo di circa 14.000 tonnellate, 133 metri di altezza esterna fino alla sommità della croce, 117 metri di altezza interna dal pavimento alla volta della lanterna, diametro esterno di 59 metri, diametro interno di 42, superficie di 3000 metri quadri. Sono i numeri impressionanti della cupola, opera del genio di Michelangelo.
I lavori di edificazione iniziarono nel 1546 e furono interrotti nel 1564 alla morte di Michelangelo, che non ebbe la soddisfazione di vederla terminata. Vennero ripresi nel 1588 da Giacomo Della Porta e Domenico Fontana e ultimati nel 1589: questo evento fu celebrato con una messa e fuochi d’artificio.
Inondata di luce e di un incredibile impatto percettivo anche all’interno, la cupola si innalza sopra il Baldacchino del Bernini fino a 119 metri. Ispirata a quella ideata dal Brunelleschi per il Duomo di Firenze, la cupola è sorretta da 4 massicci pilastri, intitolati ai 4 santi le cui statue risiedono in nicchie progettate dal Bernini. A questi santi appartengono le 4 reliquie custodite nella basilica: la lancia con cui il soldato Longino perforò il fianco di Cristo, il velo con cui Veronica asciugò il volto di Gesù, un frammento della croce ritrovato da sant’Elena a Gerusalemme e la testa di sant’Andrea.
Tutta la calotta è rivestita da meravigliosi mosaici giocati nelle palette del blu e dell’oro, articolati su 6 ordini e realizzati dal Cavalier d’Arpino (1605).
La salita sulla cupola è possibile con l’ascensore o con una scala di oltre 500 scalini. Vi si accede dall’ingresso sulla destra del portico della basilica e percorrendo la lunga e impegnativa salita a spirale, la cosiddetta “lumaca di sant’Andrea”: la fatica viene ripagata una volta in cima, a circa 120 metri di altezza, dallo spettacolare panorama sulla piazza con il colonnato e, allargando lo sguardo a 360°, sulla città e oltre fino ai Castelli Romani e il mare.
Una curiosità. Non lontano dal Gianicolo, nell’incantevole stradina via Niccolò Piccolomini, vi aspetta una insolita chicca, uno dei tanti “magnifici inganni” di Roma. È un gioco di illusione ottica del “Cupolone”, come la chiamano affettuosamente i romani. Percorrendo la via, vi troverete di fronte la cupola di S. Pietro: quasi per magia, più vi avvicinerete, più vi sembrerà che la cupola si allontani; al contrario, indietreggiando, la cupola apparirà sempre più grande e vicina.
Porta Santa
Delle 5 porte di bronzo che danno accesso alla Basilica l’ultima a destra è la Porta Santa, inquadrata da marmi voluti da papa Gregorio XIII, realizzata nel 1949 da Vico Consorti (1902-1979) e composta da un ciclo scultoreo che narra la storia umana in sedici formelle, dall’alba dei tempi ai giorni nostri.
La Porta Santa è la porta di una basilica che viene aperta solo in occasione del Giubileo.
La Porta Santa di S. Pietro è la più famosa di tutte ed è la prima ad essere aperta. Di Porte Sante in realtà ce ne sono altre a Roma. Le 3 basiliche maggiori di Roma ne hanno una (San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore) e il papa può decidere di designare porte sante in ogni chiesa del mondo.
Fino al 1975 quella di S. Pietro veniva murata alla fine di ogni Giubileo e smurata all’inizio del successivo. Il papa che aveva indetto il Giubileo dava le prime tre martellate al muro, che veniva poi abbattuto da muratori. Dal Giubileo del 2000 invece, papa Giovanni Paolo II decise di modificare il rito. Attualmente, il muro che sigilla la Porta Santa di S. Pietro viene smantellato nei giorni precedenti all’apertura, viene estratta una cassetta che custodisce la chiave per aprire la porta, e il papa ne spinge simbolicamente i battenti. Così, il Giubileo inizia ufficialmente e da quel momento la Porta rimane aperta tutto l’Anno per il passaggio dei pellegrini. La Porta Santa infatti ha un significato ben preciso: è il simbolo del passaggio che ogni fedele deve fare dal peccato alla grazia, pensando a Gesù che dice “Io sono la porta”.
L’Anno Santo si conclude con la sua chiusura.