Questa incredibile istituzione museale fu inaugurata, se così si può dire, da papa Giulio II della Rovere, patrono di Michelangelo e di Raffaello, iniziatore dell’opera della basilica di S. Pietro e fondatore delle Guardie svizzere. Fu lui che per primo espose le più belle sculture della sua collezione nel cortile delle Statue (oggi Ottagono), e per questo viene considerato il fondatore anche dei Musei Vaticani. Da allora le collezioni pontificie sono andate arricchendosi di opere realizzate tra il V e il XX secolo, oggi ospitate nel palazzo apostolico e negli edifici e i bracci intorno ai cortili della Pigna, della Biblioteca e del Belvedere. Nel breve excursus che segue citiamo i capolavori e gli ambienti che a nostro avviso sono proprio imperdibili.
Una volta superato l’ingresso, una grande rampa elicoidale coperta da una struttura in acciaio e vetro attraversa il cortile delle Corazze e conduce alle aree espositive, dove si entra subito in contatto con straordinarie opere di pittura, esposte nelle 18 sale di un edificio relativamente recente. Dopo alcuni dipinti dell’XI e XII secolo spiccano straordinari esempi dell’arte del ’300 e del ’400 come il Cristo davanti a Pilato di Pietro Lorenzetti, il Redentore benedicente di Simone Martini, le Storie di san Nicola di Gentile da Fabriano, la Madonna del Magnificat di Bernardo Daddi, l’Incoronazione di Maria di Filippo Lippi, che in qualche modo preparano alle straordinarie pitture di Beato Angelico, tra cui una Madonna, angeli e santi. La sala più ampia accoglie un cospicuo nucleo di Raffaello, tra cui i famosi 10 arazzi ordinatigli da Leone X per la Cappella Sistina e tessuti su suoi cartoni da Pieter van Aelst a Bruxelles (1515-16), la grande tavola della Trasfigurazione, sua ultima opera rimasta incompiuta alla morte (1520) e ultimata da Giulio Romano e Giovanni Francesco Penni, la Madonna di Foligno, dipinta nel 1512-13, e l’Incoronazione della Vergine, la prima vasta composizione del maestro ventenne (1503). San Girolamo di Leonardo da Vinci, dipinto intorno al 1480, precede le opere del XVI secolo, come la Madonna dei Frari e il Ritratto del doge Nicolò Marcello di Tiziano, l’Annunciazione del Cavalier d’Arpino del 1606. All’inizio del secolo seguente risale la Deposizione di Caravaggio (1602-04).
Tra le Gallerie ricordiamo per originalità e bellezza quella delle Carte geografiche, che prende nome dalle 40 carte seicentesche delle regioni italiane e dei possedimenti della Chiesa che ne impreziosiscono le pareti. Concludiamo il nostro breve excursus con le Stanze di Raffello. Si tratta di 4 ambienti in sequenza dell’appartamento al secondo piano del palazzo pontificio, scelto da Giulio II come propria residenza, e devono il sublime apparato iconografico al giovane Raffaello, cui venne commissionato nel 1508. Destinata a cerimonie ufficiali, la stanza di Costantino fu affrescata su disegni di Raffaello da Giulio Romano, Raffaellino del Colle e Giovanni Francesco Penni. Il restauro del 2020 ha svelato, però, la mano di Raffaello nelle allegorie della Giustizia e dell’Amicizia, le uniche due figure femminili dipinte a olio tra gli affreschi della sala. La stanza di Eliodoro venne invece affrescata personalmente da Raffaello nel 1511-14, così come l’attigua stanza della Segnatura, realizzata tra il 1509 e il 1511. Sulla parete comunicante con la stanza dell’Incendio di Borgo, realizzata da allievi su cartoni del maestro, campeggia la famosa Disputa del Sacramento, con una scena divisa tra cielo e terra intorno a un altare con l’ostensorio. Sulla parete che fronteggia la Disputa si ammira la celebre Scuola di Atene, che simboleggia il trionfo della filosofia come contraltare alla teologia.
Infine la gemma più preziosa del Vaticano: la Cappella Sistina che custodisce sommi capolavori dell’arte, con la volta affrescata e il Giudizio universale, entrambi di Michelangelo. Per l’artista la volta fu la prova più difficile che dovette affrontare: 8000 metri quadri di soffitto a un’altezza di 20 metri dal pavimento che lo costrinsero a spingersi ai limiti del genio, nella realizzazione di un disegno assai complesso basato su storie tratte dal libro della Genesi.