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Idea Viaggio
Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio

Riscoprire il passato prossimo: il nuovo volto delle architetture industriali

Tipologia
Percorso in auto
Durata
10 giorni
Numero Tappe
4
Difficoltà
Facile

Nell'ultimo ventennio le maestose cattedrali di mattoni e acciaio che costituiscono il patrimonio dell'archeologia industriale italiana sono state interessate in più casi da intriganti interventi di riconversione. Il potenziale di capannoni e fabbricati dismessi è ora messo a frutto grazie a spazi innovativi a cavallo tra passato, presente e futuro. Luoghi in disuso da anni sono stati trasformati in eclettici poli culturali dedicati alle arti visive, alla musica e persino a nuove forme di socialità. A Biella, tra le capitali italiane del tessile, la riqualificazione della zona industriale lungo il torrente Cervo è partita grazie all'iniziativa di un illustre artista, Michelangelo Pistoletto, deus ex machina dietro la creazione di Cittadellarte, luogo di cultura dove potrete ammirare le opere del maestro, ma anche riflettere sui grandi temi del presente. A Milano, la consistente eredità industriale è stata coinvolta dalla metamorfosi cittadina in hub culturale e d'intrattenimento: se siete interessati all'arte contemporanea visitate la Fondazione Prada e il Pirelli HangarBicocca, se preferite la musica dal vivo dirigetevi al Carroponte, mentre se non volete rinunciare a niente il complesso ex Ansaldo ospita il variegato calendario di attività di BASE Milano e gli allestimenti del MUDEC. Parma non smentisce la propria vocazione per la musica colta, grazie alla riconversione del grande distretto produttivo a est della città, dove Renzo Piano ha ideato le eteree architetture dell'Auditorium Niccolò Paganini. Infine Roma, che svela un insospettabile volto industriale non lontano dal centro: dirigetevi al Mattatoio a Testaccio o alla vicina Centrale Montemartini per scoprire insoliti allestimenti artistici.

Le fabbriche culturali di Biella

L’ex Lanificio Trombetta, parte della Cittadellarte di Biella

Gran parte del patrimonio industriale di Biella si concentra nell'esteso avvallamento lungo le sponde del Cervo, il torrente che costeggia il margine nord-orientale dell'abitato. Qui, dove un tempo l'impeto della corrente alimentava i telai meccanici, gli stabilimenti otto-novecenteschi, fulcro dello storico comparto tessile cittadino, sono rinati a nuova vita trasformandosi in cantieri creativi o dinamici spazi di coworking. Sulla sponda destra, un'ex lanificio ospita da oltre un ventennio Cittadellarte, progetto nato dall'iniziativa dell'affermato artista e instancabile agitatore culturale biellese Michelangelo Pistoletto. Definire Cittadellarte non è semplice: un po' spazio espositivo, un po' centro culturale, un po' location per eventi, è innanzitutto una poliedrica fucina di progetti e iniziative che toccano molteplici ambiti, dall'istruzione, all'arte, all'economia, fino alla sostenibilità. Potrete apprezzare il riutilizzo del sito industriale visitando l'edificio principale, l’ex Lanificio Trombetta, dove una mostra permanente ripercorre l'itinerario artistico del fondatore, o nel fabbricato che ospita il Terzo Paradiso, vasto ambiente dalle forme quasi metafisiche affacciato sul Cervo. Sulla riva opposta si allungano gli stabili dell'ex Lanificio Maurizio Sella, altro pregevole esempio di archeologia industriale riconvertito in moderna sede per aziende hi-tech, e punto d'incontro per imprenditori digitali e startuppers; all'interno del complesso trova posto anche la Fondazione Sella ONLUS, il cui archivio custodisce un rilevante patrimonio documentario e iconografico di storia locale, diffuso e valorizzato tramite mostre e convegni aperti al pubblico.

La rinascita degli opifici milanesi

“La Sequenza” di Fausto Melotti, Pirelli HangarBicocca

Da vertice del triangolo industriale a rutilante metropoli glamour: è la traiettoria percorsa da Milano, entrata nel Terzo Millennio senza perdere la storica vocazione di motore economico e riuscendo al contempo a riconvertirsi in punto di riferimento per la cultura e lo svago. Un successo che è passato anche per la riqualificazione dei siti industriali.

La transizione da opificio a polifunzionale spazio di socialità e quartiere culturale è plasticamente rappresentata dal complesso ex Ansaldo; esteso lungo via Tortona, è un appropriato complemento alla movida della vicina zona Porta Genova e dei Navigli. Dal 2016 ospita BASE Milano: che è insieme bistrot, luogo per l’aperitivo o il dopocena, ostello e, soprattutto, un hub culturale e artistico che ospita costantemente performance teatrali, allestimenti artistici, festival, proiezioni cinematografiche, e altre attività distribuite in ambienti costantemente riprogettati per sperimentare nuove forme di aggregazione. Se preferite aggiornarvi sulle ultime tendenze della produzione artistica internazionale non perdetevi le mostre temporanee del MUDEC-Museo delle Culture, ospitato in un settore dell'ex fabbrica ridisegnato in forme avanguardistiche.

Seguendo idealmente la circonvallazione di Milano in direzione sud est, arrivate alla zona in via di riqualificazione (in parte, vi accorgerete, già rigenerata) dell’ex Scalo di Porta Romana. Qui, consacrata all'arte, è la Fondazione Prada, spazio espositivo inaugurato sul sito di una distilleria d'inizio '900; con una chicca per i cinefili: il Cinema Godard, piccola sala con una programmazione all'insegna delle pellicole d'autore.

Ora dirigetevi all’estremo nord est, a un passo dall’hinterland milanese, per raggiungere l'ex distretto produttivo della Bicocca e il Pirelli HangarBicocca, l'altro tempio milanese dell'arte contemporanea. Sospeso tra passato e futuro, il complesso conserva un profilo da opificio, accostando un tipico edificio in mattoni con tetto a shed ai colossali capannoni. All'interno però gli immensi spazi dell'ex fabbrica vi proietteranno in una dimensione inedita e suggestiva, eccezionale cornice per mostre e installazioni site specific. Il paesaggio industriale prosegue senza soluzione di continuità fino a sconfinare a Sesto San Giovanni, dove nello spazio un tempo occupato dagli stabilimenti Breda (storica industria siderurgica), un’imponente struttura in acciaio segnala il sito del Carroponte, oggi grande arena da concerti che anima le estati milanesi. Oggi tutta l’area, che oltre al Carroponte raccoglie alcune testimonianze del fortunato passato industriale di Sesto e di Milano (una Locomotiva Breda e un carro lingottiera della Falck), è diventata parco archeologico.

Parma: le armonie della rigenerazione

Auditorium Niccolò Paganini

A Parma non è difficile vivere, a patto di saper dar ragione all'interlocutore in una discussione a carattere musicale o gastronomico.” Il celebre aforisma di Maria Luigia d'Asburgo, la mite duchessa di Parma committente del Teatro Regio, richiama due caratteristiche che tradizionalmente connotano la città emiliana: l'eccellenza enogastronomica e una storica affinità con l'opera lirica e la sinfonia. Non si tratta di semplici cliché, ma di vere prerogative dello spirito parmigiano, legate persino a un importante intervento cittadino di recupero di sito industriale del primo ‘900: la riconversione, a firma di Renzo Piano, degli stabilimenti dismessi di due colossi del settore alimentare, Barilla ed Eridania.

Al posto del vecchio pastificio è sorto un piccolo paradiso per i foodies, La Galleria (già Barilla Center), centro commerciale con un occhio di riguardo alla proposta gastronomica, a cui fa da pendant l'Academia Barilla, che promuove la tradizione culinaria del Belpaese e ricorda che il cibo è anche cultura: custodisce la Biblioteca Gastronomica, collezione di oltre 15.000 volumi a tema, alcuni dei quali rarissimi, come la prima edizione de “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” di Pellegrino Artusi. Se volete scoprire cosa si serviva in tavola durante la Belle Époque o quali pietanze arricchivano i banchetti di Gabriele D'Annunzio a Fiume, potete consultare la raccolta dei 5000 menu storici italiani e stranieri.

L'ex stabilimento Eridania è invece diventato un angolo verde, dove natura, architettura e musica si combinano nell'Auditorium Niccolò Paganini, passato da fabbrica di zucchero a “fabbrica del suono”. Alle spalle del palcoscenico la parete vetrata si apre sul parco circostante, suggestivo fondale per concerti e performance artistiche. 

Roma: siti industriali tra antichità e contemporaneo

Roma: siti industriali tra antichità e contemporaneo

Per scoprire uno lato meno noto della capitale, potreste puntare sul suo patrimonio industriale, talvolta comprensibilmente offuscato dal ricco panorama storico-architettonico della città-museo. Percorrendo la via Ostiense dirigetevi verso i telai in acciaio dei quattro gazometri, emblemi della precoce industrializzazione del quartiere: tra i ruderi delle antiche fabbriche emerge la Centrale Montemartini, ex stabilimento termoelettrico riconvertito in succursale dei Musei Capitolini nel 1997. La selezione di sculture, mosaici e reperti archeologici di età romana è esposta in sale mantenute nelle forme originarie da insediamento industriale: la processione di marmi classici tra i macchinari in acciaio ricorda la bellezza straniante delle tele di De Chirico. Più a nord si trova il Mattatoio, un'istituzione del rione Testaccio e già appendice del MACRO, museo di arte contemporanea a sua volta esempio di archeologia industriale ricavato da un ex birrificio Peroni. Superato l'ingresso monumentale scoprirete che i vecchi padiglioni del macello costituiscono uno spazio ideale per rassegne culturali e avanguardistici allestimenti di arte contemporanea.

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