Panoramica

Riconversione è la parola d’ordine che ha spinto il gruppo Pirelli al recupero di un immenso capannone di 15mila metri quadrati, nell’ex area industriale Ansaldo-Breda del quartiere periferico della Bicocca, trasformandolo in un luogo d'incontro e di sperimentazione.

All’Hangar si trovano, senza interruzione, inusuali eventi culturali e mostre d’arte contemporanea di qualità internazionale – alcune in continuità con la Tate Modern di Londra – che si alternano occupando, sfalsate fra loro nel tempo, le tre aree espositive: i capannoni minori che si attraversano per primi (gli Shed), lo spazio principale e immenso (le Navate) e il vasto locale separato finale (il Cubo) con una scala elicoidale che sembra andare oltre lo stesso soffitto.

Permanenti sono invece due notevoli installazioni. La prima si trova all’aperto. Si tratta della scultura di Fausto Melotti, La sequenza (del 1981): una serie di lastre verticali di ferro scalate in profondità su tre piani ondulati. È invece all’interno quella che da sempre rappresenta l’attrazione più spettacolare dell’Hangar, I Sette Palazzi Celesti: sette grandi torri in cemento armato e piombo, realizzate nel 2004 dal pittore e scultore tedesco Anselm Kiefer.

Non c’è allestimento qui che non sia suggestivo, emozionante, coinvolgente, divertente, persino fiabesco tanto da perdere quasi la cognizione dello spazio e del tempo, tanto da piacere anche ai più piccoli.

Un’affidabile caffetteria con gradevole spazio all’aperto, un piccolo shop molto raffinato, l’angolo per i più piccoli completano l’offerta di quello che, oggi, è uno dei più interessanti spazi espositivi d’arte contemporanea a Milano, insieme alla Fondazione Prada, e accessibile a tutti: l’ingresso infatti è gratuito (unica avvertenza: meglio prenotare).