Salta il menu
Arte e cultura
Puglia, nella Terra di Bari

Cattedrali romaniche sul mare: la costa a nord di Bari

Tipologia
Percorso in auto
Durata
3 giorni
Numero Tappe
5
Difficoltà
Facile

Lungo il tacco della Penisola, nei 40 km della bella costa che unisce Bari a Barletta, si susseguono in fila cinque città ricche di tradizioni, strette tra il mare e gli uliveti, ognuna con un suo carattere specifico ma simile alle altre per tratti comuni. Su tutte quante spicca lo stile del romanico pugliese, che si manifesta esemplarmente nelle loro iconiche cattedrali. Le linee dritte, semplici, severe e misteriose del Medioevo, pietra chiara, pianta a tre navate, pareti laterali molto spesse come fossero una fortezza, chiese imponenti nella loro austerità priva di decori esterni, con grandi rosoni al centro della facciata principale. È uno stile inconfondibile, che rimanda a viaggi verso l’Oriente di pellegrini e crociati e abili maestranze influenzate da contaminazioni bizantine e musulmane. Così le cattedrali si presentano come monumenti di abbagliante bellezza, quasi tutte protese come prue di navi sul mare, di un bianco lattescente. La più famosa di tutte è la bianco-rosea cattedrale di Trani che si specchia letteralmente sul mare, ma c’è anche il duomo vecchio di Molfetta, un faro per naviganti e pescatori nella sua inconfondibile sagoma, o l’iconica cattedrale di Giovinazzo, o quella di Bisceglie che colpisce per il suo magnifico portale, e la cattedrale di Barletta, la città delle battaglie storiche ma che sorprende per questa chiesa impreziosita dalla mescolanza di stili.

Giovinazzo

Giovinazzo

La prima delle cinque città di questo itinerario è Giovinazzo, che già subito ci offre un assaggio del romanico pugliese. Il centro antico della città sembra semplicemente una nave pronta a salpare. Basta andare verso il lungomare e raggiungere il porticciolo di fronte al paese e spalancare gli occhi per avere questa suggestione: da qui la città prende le sembianze di un bastimento di pietra che parte verso il mare con la fisionomia della cattedrale che si staglia contro il cielo. L’effetto è dovuto alla forma di penisola del centro storico, costruito su un promontorio in riva al mare da cui si innalzano le mura quattrocentesche che circondano il centro medievale, tanto raccolto quanto grazioso e dove passeggiare è suggestivo quanto vedere le onde dall’alto dei bastioni. Tutt’intorno l’odore di salsedine permea l’aria insieme a quello dei ristorantini che si affacciano sul pittoresco borgo marinaro. Nella zona del porto vecchio in piazza Duomo si trova l’iconica cattedrale di S. Maria Assunta del XII secolo. Dell’originario impianto romanico rimane l’abside, mentre quasi tutto il resto dell’edificio risente delle manomissioni barocche attuate nel Settecento. La cripta invece è rimasta così com’era, sorretta da 10 colonne con singolari capitelli romanici e da 12 pilastri che sporgono dai muri perimetrali.

Molfetta

Molfetta

Si narra che due esuli provenienti dalla Croazia in cerca di asilo rimasero talmente colpiti dalla bellezza del luogo da battezzarlo Melphacta (fatta di miele), da cui deriverebbe il nome Molfetta, la seconda città che si incontra. Chissà se la leggenda è vera, ma di certo a questo posto non manca la dolcezza. Per accorgersene basta andarci al tramonto, quando il duomo vecchio di S. Corrado, uno dei pochi edifici che si affacciano sul mare, viene avvolto da una luce tutta dorata. E così, passeggiando sul porticciolo con il sottofondo delle chiacchiere dei pescatori, è impossibile non avere una visione romantica del posto. Il borgo antico, con la sua pianta ellittica che si innalza sul promontorio che protegge il porto, ha una sua anima, diversa da quella del resto della città. Anticamente era un’isola, separata dal resto del centro storico da un canale che successivamente fu interrato: motivo per cui è chiamato anche isola di Sant’Andrea. Piccolo e raccolto, è l’ideale per vagare a piedi alla scoperta di scorci, balconcini con inferriate lavorate, nicchie, bassorilievi, loggiati e portali, chiesette e fontane. Qui si staglia la figura del duomo in stile romanico pugliese con le tre cupole piramidali e due alte torri campanarie, che da sole costituiscono l’immagine che rimane più impressa in chi arriva a Molfetta. 

Bisceglie

Bisceglie

La successiva tappa è Bisceglie, un centro agricolo che si affaccia sul mare e con belle spiagge intorno. Nella sua parte storica la città mostra ancora le linee dell’architettura normanna, poi rimaneggiate dagli Aragonesi nel XV secolo con grandi opere di fortificazione come le mura difensive. Il cuore antico si trova a ridosso del porto e lo si riconosce facilmente, essendo cinto appunto dalle mura, con il castello Svevo – voluto da Federico II e ampliato dagli Angioini – che campeggia con la Torre Maestra o Normanna, la più alta delle torri quadrilatere rimaste e che oggi ospita il Museo etnografico. Il principale luogo di culto cittadino, nel centro della città vecchia, è la cattedrale romanica del XI-XIII secolo: una basilica a tre navate, ampiamente modificata nel tempo in seguito a un terremoto del XVIII secolo e oggetto di consistenti restauri che le hanno restituito le fattezze romaniche all’interno. Quel che colpisce è la sua facciata, con il bellissimo portale centrale romanico, finemente decorato e anticipato da un piccolo portico sorretto da colonne con i grifi, che convive con l’elemento barocco del grande finestrone.

Allontanandosi di poco dal mare, la campagna attorno a Bisceglie riserva delle sorprese, con tracce di un’antichità che riaffiora qua e là. Immerse tra rigogliosi uliveti, spuntano torri di avvistamento, residui di antichi casali, luoghi di culto e reperti archeologici di diversi dolmen: il principale è a 6.5 km dal paese, il dolmen de La Chianca, risalente all’età del Bronzo, composto da 4 lastre che formano un sepolcro.

Trani

Trani

Con la sua cattedrale in pietra rosa, che da oltre otto secoli sembra sospesa tra cielo e mare, e con le onde del mare che quasi le si infrangono contro, Trani è un colpo di fulmine al primo sguardo. Ma questa è solo un’anticipazione. A guardarla dal porto, la cittadina sembra abbracciare l’Adriatico, di cui viene chiamata non a caso “la perla”, ma per scoprirla davvero bisogna penetrare nei suoi vicoli, angusti e al tempo stesso luminosi, in pietra chiara, animati da locali e ristorantini.

Chissà se negli anni Cinquanta, quando fu deciso di demolire il quartiere circostante, si sarebbe immaginato che questo avrebbe reso ancor più particolare la già suggestiva posizione della cattedrale, isolata e così vicina all’acqua. Oltre alla sua posizione, è il colore rosa quasi bianco della sua pietra, un tufo calcareo che proviene dalla cave cittadine, ad ammaliare. Sulla facciata c’è solo un piccolo rosone centrale e tre finestre, il resto è tutto austero e semplice. All’ingresso, si viene accolti da una doppia rampa di scale che rivela la storia dell’edificio, la cui costruzione fu iniziata alla fine dell’XI secolo e che in realtà è costituito sostanzialmente da due chiese sovrapposte: il che giustifica l’imponenza del volume complessivo. La chiesa inferiore è un’espansione della bizantina S. Maria della Scala costruita su fondamenta del V-VII secolo. Mentre la basilica superiore fu iniziata nel 1099. Si accede a entrambe dalla facciata, sotto l‘arco della chiesa inferiore e salendo a quella superiore per gli scaloni trasversali.

Barletta

Barletta

Quando si dice Barletta si pensa subito ai celebri fatti storici che generazioni di studenti hanno imparato, ovvero le eroiche vicende cui presero parte 13 prodi cavalieri italiani sfidando altrettanti cavalieri francesi in difesa della città (note come la disfida di Barletta). Gli appassionati di storia sapranno anche che non lontano da qui si trova il sito su cui si consumò la tenace vittoria del cartaginese Annibale sui Romani. Nella modernità, invece, Barletta non ha goduto di un grande successo, soffrendo soprattutto della vicinanza con la più blasonata Trani che ne oscurava la presenza. Negli ultimi anni invece il vento è cambiato, tanto che si è assistito a un ritrovato interesse per questa città, che ha tutte le carte in regola per meritarselo. Per prima cosa ha un centro storico ben tenuto, che si fa vanto di un duomo dall'aspetto singolare, la cui bellezza risiede nella multiformità, risultato della mescolanza di tanti stili che si sono stratificati nel tempo in una sorprendente armonia. Inoltre ha un grandioso castello che custodisce una storia secolare, e una pinacoteca ospitata nello splendido palazzo storico Della Marra, che rende omaggio al celebre pittore Giuseppe De Nittis, barlettano di nascita ma trasferitosi a Parigi: è la risposta italiana all’impressionismo francese.

Ops! C'è stato un problema con la condivisione. Accetta i cookie di profilazione per condividere la pagina.