A Barletta si rivivono le gesta eroiche dei prodi cavalieri del celebre episodio della disfida di Barletta, che ancora oggi si rievoca e che risale agli inizi ’500, nel periodo degli scontri tra francesi e spagnoli. Ma la storia di Barletta è ben più antica: le vestigia medievali testimoniano il passaggio dei crociati e il traffico che scaturì dalle spedizioni in Terra Santa. La città assunse particolare importanza dopo la distruzione di Canosa di Puglia di cui era il porto soprattutto sotto i normanni e gli svevi, vivendo un periodo di fiorente sviluppo durante il regno angioino (XIV e XV secolo) grazie ai commerci legati al porto e alla sua flotta. Nei secoli successivi la città subì un declino a causa di terremoti e una tremenda pestilenza. Nel centro vecchio spiccano il Duomo di fattezze romaniche e il castello, imponente struttura eretta dagli Svevi che nel 500 divenne una vera e propria macchina da guerra. La centrale piazza della Disfida ricorda il suddetto episodio in cui tredici cavalieri italiani ebbero la meglio su altrettanti francesi, aprendo le porte al dominio spagnolo. Lo splendido palazzo della Marra (XVI-XVII secolo), riconoscibile per l’alto bugnato del basamento e per le finestre del balcone, strette tra aquile reali e figure antropomorfe, ospita la Pinacoteca De Nittis, con importanti opere del pittore impressionista, nato a Barletta nel 1846, ed esposizioni temporanee di livello internazionale. Personaggio di riferimento e meta delle passeggiate dei barlettani, è il Colosso, imponente statua in bronzo del IV secolo d.C., che si vuole giunta da Costantinopoli tra il ’200 e il ’300. La statua dà le spalle al Santo Sepolcro, edificio di origini romaniche (XII secolo) con vistose influenze del gotico francese (’300 e ’400); ulteriormente trasformato nei secoli successivi, al suo interno (a tre navate absidate) custodisce brani di affreschi del XIII secolo e una tavola di gusto bizantino raffigurante la Madonna di Costantinopoli, oltre a un ricco Tesoro con testimonianze di arte medievale: reliquiari, ostensori e oggetti liturgici di pregevole fattura.