Sorsi e sapori d’inverno nel Collio
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L’Enotour invernale inizia nel Collio, una delle zone enologiche più rinomate della regione che affascina con i suoi grandi vini e l’atmosfera eterea dei suoi paesaggi, tra i vigneti ricoperti da una leggera brina e i borghi pittoreschi che punteggiano la valle. Entrare in cantina è il modo migliore per conoscere l’essenza di questa terra di confine e l’autentica cucina friulana, partendo dalla degustazione di uno dei vini più identitari della regione: il Refosco dal Peduncolo Rosso. Robusto, intenso e persistente, il Refosco è una vera perla dell’enologia friulana che al naso sprigiona sentori di frutti di bosco, amarena e toni speziati e che avvolge il palato con tannini morbidi e una freschezza decisamente vivace per essere un rosso di struttura. Un vino che porta con sé l'anima delle colline friulane, perfetto per esaltare i piatti saporiti della tradizione, come il Frico a base di Montasio, un formaggio delicato e aromatico, prodotto esclusivamente da latte vaccino. Fresco o stagionato, viene aggiunto a patate e cipolle tagliate finemente per creare un impasto cotto in padella per ottenere una crosticina croccante che racchiude un interno morbido e filante. Il Frico e un calice di Refosco insieme raccontano i veri sapori delle case di montagna da scoprire tra i fornelli durante i laboratori di cucina fianco a fianco con i vignaioli delle cantine del Movimento Turismo del Vino. Dopo aver conosciuto tutti i segreti delle ricette tipiche, non mancherà la possibilità di visitare i borghi più caratteristici ed entrare nelle piccole botteghe dei produttori locali per portare a casa un ricordo di questo affascinante territorio.
L’inverno in tavola in Trentino Alto Adige
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L’esperienza continua tra laghi cristallini e baite di montagna: siamo in Trentino Alto Adige. Qui le Dolomiti svettano maestose e fanno da cornice ai borghi incantati della Piana di Gries, nei pressi di Bolzano, dove riposano silenziosi i filari di Lagrein, un vino rosso autoctono noto per la sua grande struttura e avvolgenza. Al primo sorso si avvertono sentori di prugna e frutti di bosco, delicati accenni di cuoio e una spiccata mineralità caratteristica di questi terreni. L’abbinamento perfetto è quello con i canederli, uno dei piatti più identitari e storici della regione. Delle polpette di pane, servite in brodo o con burro fuso, spesso preparate con l’aggiunta dello speck, il re dei salumi trentini per la sua tradizione secolare e per il suo profilo aromatico inconfondibile, che racchiude tutti i profumi di montagna. Piatto rustico e appetitoso, i canederli sono il comfort food per eccellenza soprattutto in inverno grazie alla loro morbidezza e al gusto deciso, arricchito dalle note affumicate dello speck. Il Lagrein esalta la sapidità e l’aromaticità del piatto con il suo retrogusto speziato: nasce così un abbinamento che racconta al meglio i sapori genuini del Trentino Alto Adige, una cucina dalle molteplici influenze culturali da conoscere insieme alle cantine del Movimento Turismo del Vino. Visite guidate e workshop di degustazione sono solo alcune delle attività in programma per farsi guidare dai produttori alla scoperta di questo territorio, dove il rispetto delle tradizioni e l’attenzione verso le materie prime sono al primo posto. Un itinerario adatto ai buongustai di tutte le età ma anche agli amanti della natura: non mancheranno passeggiate immerse nel verde e nei paesini di montagna più pittoreschi, per scoprire i paesaggi incantati del Trentino Alto Adige sotto l’atmosfera natalizia.
La magia dell’inverno in Valtellina nel piatto e nel calice
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Si prosegue verso la Valtellina, un territorio enologico unico per i suoi vini d’eccellenza così come per la sua bellezza paesaggistica. Vigneti di Nebbiolo, qui localmente chiamato Chiavennasca, decorano la valle circondati da muretti a secco che si estendono per ben 2500 chilometri, dando vita a uno dei maggiori esempi di viticoltura eroica. Da questo ambiente montano così impervio nasce un vino capace di unire potenza e grazia già dal primo assaggio. E’ il Valtellina Superiore che al naso conquista con il suo bouquet avvolgente che spazia dai frutti rossi e sentori di violetta fino a sensazioni più complesse di tabacco, cuoio e sottili note minerali. All’assaggio è setoso, con i suoi tannini morbidi e una piacevole acidità che lo rendono un vino rosso di struttura ma estremamente fine. A tavola il Valtellina incontra la Cassoeula, uno stufato a base di verza nato per riutilizzare le parti meno nobili del maiale, come cotenne, costine e talvolta la testa, che altrimenti andrebbero sprecate. Un piatto tra i più apprezzati della cucina lombarda, fortemente legato alla cultura contadina e ideale per riscaldarsi durante le fredde giornate d’inverno. La Cassoeula veniva tradizionalmente preparata durante il mese di gennaio in concomitanza della raccolta delle verze che, dopo la prima gelata, diventano ancora più tenere e dolci. Con il suo carattere deciso questo piatto si abbina alla perfezione con un calice di Valtellina Superiore che, con la sua acidità bilancia la grassezza della carne e con la sua trama tannica si fonde con la morbidezza dello stufato. L’abbinamento lombardo per eccellenza da apprezzare al meglio durante i pranzi e le cene in cantina organizzate dai produttori del Movimento Turismo del Vino.