Maratea, uno sbocco lucano sul Tirreno
Il percorso che vi proponiamo parte da Sapri, uno dei comuni più a sud della provincia di Salerno e dell’intera Campania. A meno di un miglio a sinistra dell’imboccatura del porto scorgete, sullo scoglio dello Scialandro, la statua bronzea della Spigolatrice, che ricorda l’impresa rivoluzionaria di Carlo Pisacane contro i Borbone. Sapri, cittadina dalle mille sfaccettature posta in una piccola baia all’interno del golfo di Policastro, si specchia su un mare cristallino ed è cinta alle spalle dai monti dell’Appennino Meridionale.
Prima di salpare, immergetevi nel mare di sapori di una cucina che racconta un territorio che degrada rapidamente dalle montagne al mare. Piatti ricchi di carattere che ben si accompagnano alla fierezza dei vini, rossi e bianchi, Cilento DOC.
Uno scenario incantevole, fatto di decine e decine di chilometri di scogliera frastagliata, grotte, faraglioni, strapiombi e spiagge, circondate dalla catena dolomitica, a sua volta punteggiata da villaggi, castelli e torri saracene, ci accompagna verso Maratea, unico centro della Basilicata che si affaccia sul Mar Tirreno. Ad accogliervi con le sue braccia aperte, dalla cima del monte San Biagio, troverete la grande statua del Cristo Redentore che, con i suoi 22 metri di altezza, è tra le statue più alte d’Italia. Il porto turistico di Maratea vi introduce in un antico e fascinoso borgo.
Inserita tra i Borghi più Belli d’Italia e premiata più volte della Bandiera Blu per il suo mare, Maratea è conosciuta anche come la “città delle 44 chiese”: grandi basiliche e piccole cappelle punteggiano infatti il centro storico e le varie frazioni, custodi di opere d’arte che testimoniano l’antica origine del borgo.
A Maratea, e nel prospiciente isolotto di Santo Janni, i romani producevano il garum, salsa di pesce fermentato, vanto delle tavole dei Cesari, da cui è derivata la prelibatezza della colatura di alici.
Dallo storico romano Varrone ci arriva anche la testimonianza di un altro prodotto della cucina locale: la salsiccia Lucanica, così chiamata “perché i nostri soldati hanno appreso il modo di prepararlo dai Lucani". Nel centro storico e nelle numerose frazioni non sarà difficile poter apprezzare piatti e vini della tradizione e passare alcune ore di relax prima di riprendere il viaggio.
Vibo Valentia, nel cuore della Calabria
Vi attende ora il tratto più lungo della rotta. Lasciata Maratea e, superata la foce del fiume Noce e anche la Basilicata, iniziate la discesa della lunga costa della Calabria. Mettete la prua a sud-ovest e navigate per 37 miglia: arrivate a Cetraro, mirando verso Capo Bonifati. Vedete scorrere, lungo la costa, Praia a Mare, l’Isola di Dino e Scalea, tre località che meritano una sosta. Allargatevi all’isolotto di Cirella, 3 miglia fuori al traverso di Diamante, segnalato dall’antica torre sulla sommità. Fate un salto al Museo del Mare, al Santuario di Monte Serra e alle spiagge di Lampetia e della Scogliera dei Rizzi.
Risalite in barca e fate prua su Amantea, lasciando alla vostra sinistra Paola e puntando verso il Monte Cocuzzo: meritano una visita le architetture medievali del borgo, in primis il Duomo e il Castello. 36 miglia, scandite da Capo Suvero, che apre il Golfo di Sant’Eufemia, su cui si affaccia la spiaggia di Lamezia Terme, e fate tappa a Vibo Valentia.
Stromboli e le Eolie
Percorrete 15 miglia e da Vibo raggiungete Tropea, la Saint Tropez della Calabria, perla del Tirreno, con la sua spettacolare rupe, incastonata nella Costa degli Dei. Avete raggiunto la meta finale dell’itinerario. Approfittatene per visitare la cittadina, il suo centro storico risalente al periodo angioino-aragonese, il benedettino Santuario Santa Maria dell’Isola, il Duomo e il Museo diocesano. Assaggiate la famosa cipolla rossa, da sola o declinata nei tanti piatti locali. E se il desiderio di mare non è ancora appagato, proseguite verso le Eolie. Risalite in barca e andate per ovest pieno: circa 33 miglia, guidati dal fumo del vulcano, ed ecco Stromboli e Strombolicchio, piccolo cono di lava gettato nel mare, dagli incantevoli panorami. Un luogo per rigenerarsi, anima e corpo.