Luzzi: centro dal fascino mistico e patria del San Vito DOC
Iniziamo il nostro viaggio da Luzzi, piccolo borgo della provincia di Cosenza, immerso nella verdeggiante Valle del Crati. La leggenda vuole che la località sia sorta sui resti dell’antica Thebae Lucane, cittadina della Magna Grecia risalente al IV secolo a.C. .
A Luzzi vale la pena visitare alcuni edifici religiosi, come la medievale Chiesa di Sant’Angelo, ricca di tele ottocentesche e custode di un’opera della scuola di Leonardo da Vinci, ovvero il dipinto di Santa Maria delle Grazie. Anche l’Abbazia di Santa Maria della Sambucina merita una sosta: eretta intorno alla metà del XII secolo dai monaci cistercensi, è un importante centro religioso, artistico e culturale. Dagli stessi monaci proviene un prodotto eccellente: il San Vito, vino che ha ottenuto il riconoscimento DOC e che si produce nella varietà di rosso, rosato e bianco.
Rende: il Borgo dei Musei e del Savuto DOC
L’itinerario prosegue 26 chilometri in avanti, verso Rende, centro dell’area urbana di Cosenza e sede del più grande campus universitario italiano, l’Università della Calabria. La località costeggia il corso del fiume Crati e si estende fino alle Serre cosentine.
A colpire è senza dubbio il centro storico, così ricco di gallerie d’arte da assegnare a Rende l’appellativo di “Borgo dei Musei”. Peculiare è anche la struttura della cittadina che, tra chiese e palazzi nobiliari dai portali scolpiti e balconate in ferro battuto, conserva pressoché inalterata l’urbanistica medievale e la denominazione delle piazze e vie. Si pensi alla centrale Piazza degli Eroi o alla Porta di Cosenza o alla Giudecca.
A Rende potete sorseggiare un altro capolavoro calabro, il Savuto DOC, vino che trae il suo nome dal fiume Savuto, di colore rosso rubino, secco al palato e intenso all’olfatto.
Cosenza: la Città dei Bruzi e del Donnici DOC
La Strada del Vino e dei Sapori arriva, dopo 10 chilometri, a Cosenza, Città dei Bruzi perché è qui che l’antica popolazione si è stanziata. Il capoluogo sorge alla confluenza con il fiume Busento, sui sette colli della Valle del Crati.
La città vecchia conserva l’atmosfera medievale di un tempo, con le sue monumentali costruzioni, gli stretti e tortuosi vicoli, le chiese e i palazzi padronali, architetture che rendono il centro storico di Cosenza tra i più belli e antichi dell’intera Penisola.
Qui, è possibile gustare un vino pregiato, ottimo per accompagnare il pesce e antipasti leggeri e che viene prodotto nell’omonima frazione: il Donnici DOC, nelle sue versioni di rosso, rosato e bianco.
Dipignano: la terra degli artigiani del rame
Concludiamo il nostro percorso con un’ultima tappa. Dopo 11 chilometri, eccoci arrivare a Dipignano, località dell’alta Valle del Crati, che si estende sulla dorsale della catena appenninica Paolana. Meta di interesse storico e artistico, colpisce i visitatori tanto per il suo variegato paesaggio, che alterna dolci declivi a strapiombi rocciosi, quanto per le cosiddette forgitelle disseminate per il centro, rudimentali fornelli con i quali gli artigiani lavoravano i vasellami.
Dipignano è nota anche per l’eccellenza dei maestri del rame e si configura, non a caso, come il borgo di mestieri antichissimi.
Anche in questo centro calabrese non mancano strutture religiose che vale la pena visitare, prima fra tutte la Chiesa dell’Ecce Homo, dalla splendida facciata in stile gotico-romano.
Dulcis in fundo, i forni di Dipignano, noti per la produzione del classico pan di Spagna.
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