Acri, di volata lungo il mare
La prima tappa parte dall’affascinante borgo di Rocca Imperiale Marina, poco lontano da Policoro e dalla pianta del Metaponto che fu parte della Magna Grecia. È il centro più settentrionale della Calabria ed è famoso per i suoi limoni IGP. Prima di partire fate un giro anche a Rocca Imperiale, il paese arroccato con le case a gradinate intorno alla fortezza.
Seguite la costa lungo la SS106 fino alla piana di Sibari, dove val la pena fermarsi per visitare l’interessante Museo Archeologico della Sibaritide. Poi lasciate il mare per puntare dritti verso il massiccio della Sila. È qui che iniziano le salite. La prima tappa si conclude ad Acri, a quota 1041 metri.
San Giovanni in Fiore, capitale della Sila
La seconda giornata inizia con una serie di salite meno severe rispetto al giorno precedente. Sarete felici di esservi lasciati alle spalle la pendenza più arcigna. Il percorso attraversa il cuore del Parco Nazionale della Sila e lambisce il Lago di Cecita, il più grande dell’altopiano silano a 1143 metri.
La meta di oggi è San Giovanni in Fiore, considerato la capitale della Sila. I dislivelli qui sono notevoli ma il paesaggio vi ripagherà della fatica. Il paese deve la sua fondazione a una comunità monastica ed è un attivo centro religioso calabrese grazie alla presenza dell’Abbazia Florense costruita in stile romanico e con portale gotico. In corrispondenza dell’altare maggiore si trova la cripta che custodisce l’urna con le spoglie di Gioacchino da Fiore. Non dimenticate di assaggiare i celebri salumi della Sila, capocollo e soppressata.
Catanzaro, in discesa a perdifiato
Lasciate San Giovanni in Fiore e dirigetevi a sud verso il Lago Ampollino costeggiando la sponda su cui si affaccia il Villaggio Palumbo, nota località sciistica calabrese. Preparatevi alla lunghissima discesa a perdifiato che vi porterà dalle fitte foreste della Sila fino a Catanzaro.
Alle porte della città si trovano i resti dell’antica città magnogreca e poi romana di Skylletion, patria di Cassiodoro. L’istmo di Catanzaro è la striscia di terra più stretta d’Italia.
Il centro è ricco di chiese, piazze e palazzi signorili. Catanzaro è nota anche come “città dei ponti” per via dei numerosi viadotti che collegano i vari quartieri. A tavola occhio al peperoncino, è presente in quasi tutti i piatti tradizionali. Ed è una vera delizia locale.
Siderno, per pedalare sul mare
Pochi chilometri in sella e rieccovi sul mare, al lido di Catanzaro. Giunti al Golfo di Squillace sulla Costa degli Aranci rallentate il passo e godetevi la vista. La parte centrale del litorale è ricco di promontori in granito bianco che formano grotte dai fondali affascinanti, pieni di pesci colorati.
Fermatevi a fare il bagno a Copanello sulla spiaggia di Caminia o visitate uno dei borghi lungo la costa, come Stilo, dove si trova una piccola chiesa bizantina. La tappa di oggi è tutta in piano quindi godetevi il viaggio sul mare fino a Siderno.
Canolo Nuova in Aspromonte
La scalata dell’Aspromonte fino all’altopiano dello Zomaro è impegnativa ma è intervallata da tratti in contropendenza che vi daranno la possibilità di riprendere fiato. Dopo il paese di Agnana, la salita riprende costante, con pendenze che arrivano al 10%, prima e dopo l’abitato di Canolo Vecchio. È la parte più faticosa del viaggio, ma anche tra le più belle per gli splendidi paesaggi che attraverserete.
A Canolo fermatevi per assaggiare il pane locale, chiamato pane di jermanu. Qui si trova il geosito noto come Dolomiti del Sud con tre torri rocciose alte 100 metri, le Grotte di Zagaria e la torbiera più meridionale d’Europa. Ancora uno sforzo fino a Canolo Nuova per fermarvi in uno dei ristoranti tipici.
Villa San Giovanni, la punta dello Stivale
Da Canolo Nuova, a 900 metri di quota, il tragitto percorre tutta la dorsale dell’Alto Aspromonte, lambendo le cime più importanti: Monte Scorda, Monte Misafùmera, Monte Fistocchìo. Alle falde di Monte Scorda attraverserete i Piani di Zervò con il villaggio costruito nel 1924 per ospitare il Sanatorio Antitubercolare: l’aria buona di montagna era un toccasana per gli ammalati.
Questa via è chiamata anche “strada dei due mari” perché dalla dorsale si vedono le coste del mar Ionio e del mar Tirreno. Si imbocca infine la discesa verso Gambarie d’Aspromonte, unica località sciistica del massiccio aspromontano e punto di partenza per splendide escursioni a piedi o in bici. Il sentiero più affascinante è quello che conduce alle Cascate dell’Amendolea con tre salti che formano laghetti cristallini. Fermatevi a Gambarie per il pranzo e assaggiate il pecorino locale. Il resto del tragitto è tutto in discesa fino a Villa San Giovanni, la punta dello Stivale.