San Marco Argentano
Si parte da San Marco Argentano, paese antichissimo, tra le colline della valle del Crati. Il borgo è fra i più importanti centri artistici e culturali della provincia e lo si percepisce passeggiando per il centro storico impreziosito dalla Cattedrale normanna di S. Nicola rifatta in stile barocco, dalla Torre normanna e dalla Chiesa e Convento della Riforma, una tra le più antiche architetture francescane della Calabria. Proprio da qui parte il cammino della Via del Giovane che nella prima tappa raggiunge, nel punto di Aria del Vento, uno dei panorami più suggestivi della valle dei Crati, il massiccio del Pollino e i monti dell’Orsomarso. Una volta giunti nel territorio di Osticano, ci si inoltra per un centinaio di metri nel bosco per ammirare un gigantesco castagno monumentale di oltre mille anni, con il tronco che misura più di 11 metri di circonferenza: è il cosiddetto Patriarca di Kroj Shtikàn.
Cerzeto
La seconda tappa è più impegnativa perché prevede alcuni dislivelli importanti. Si parte da Cerzeto, ma non senza aver prima visitato il Museo Etnografico Arbëreshë che colleziona testimonianze della popolazione di ceppo italo albanese Arbëreshë di cui il paese è un’antica enclave. Ripreso il tragitto, si sale verso Osticano e Cozzo Sant’Elia. Dopo il valico del Malpassaggio, ecco aprirsi un panorama mozzafiato mentre si prosegue a camminare sul crinale attraversando un bosco misto di castagni e cerri. Una volta raggiunte le falde occidentali di Serra dei Muli ci si immerge in una maestosa faggeta secolare per esserne letteralmente sovrastati. Superato il Passo della Guardia, non si può perdere il faggio di San Francesco: si narra che il santo abbia fatto una sosta sotto questo imponente albero lungo il tragitto dal suo convento a quello di San Marco Argentano. Il Bosco di Cinquemiglia, una delle faggete più vaste della Calabria, è il luogo in cui fermarsi e mettersi completamente in ascolto della natura. Da qui poi si raggiunge il rifugio Bosco Cinquemiglia, conclusione della tappa.
Paola
La terza e ultima tappa è la più lunga e impegnativa. Il punto di partenza è il Rifugio Bosco Cinquemiglia e, dopo circa nove ore di cammino, si raggiunge il Santuario di San Francesco nei pressi del borgo di Paola. L’ultimo tratto della tappa è di una suggestione incredibile. Dalla cima di Cozzo Cervello (1389 metri, il punto più alto del Cammino) si segue il crinale per circa 200 metri fino a raggiungere un meraviglioso punto panoramico che abbraccia la costa tirrenica e la Valle del Crati. Il crocevia della Croce di Paola e Montalto è il valico, che secondo la tradizione, veniva percorso dal santo Francesco per raggiungere Montalto Uffugo. Durante la discesa, scendendo di quota, i faggi lasciano il posto agli abeti e poi ai pini marittimi, poi ecco le pietraie ammorbidite dalla macchia mediterranea, e disteso sopra i tetti del Santuario, il mare.