Il borgo di Pentedattilo
La prima tappa di questo viaggio sul versante ionico della Calabria meridionale è già una meraviglia da far strabuzzare gli occhi: il borgo rampante di Pentedattilo. Partendo da Reggio Calabria lo si raggiunge in 40 minuti d’auto costeggiando il mare, con la vista sulle coste siciliane. Con una piccola pausa a Punta Pellaro beneficerete di un panorama da urlo, oppure potrete fare una sosta nelle numerose spiagge sabbiose lungo il tragitto. Alzando lo sguardo scorgerete a distanza le “cinque dita” del monte Calvario, su cui Pentedattilo è incastonato come un gioiello. Qui potrete perdervi in dedali di stradine, case in pietra e suggestive balconate ricche di storia e ruvida bellezza da sfiorare con le mani. Una visita ai resti del castello medievale vi permetterà di dominare con lo sguardo il paese, le rocce dell’Aspromonte e il mar Ionio. Procedendo per Bova, concedetevi una sosta a Melito di Porto Salvo se volete fare il pieno di acqua cristallina, splendide spiagge e bergamotto a volontà!
Dalle spiagge di Bova Marina al borgo vecchio di Bova
Viaggiare lungo la Costa dei Gelsomini è un continuo saliscendi tra borghi arroccati sull’Aspromonte e bellissime spiagge. Tra queste, giungerete sullo splendido litorale di Bova Marina, centro peschereccio bianco come i suoi lidi sabbiosi e verde e profumato come gli agrumeti: siete in piena terra di bergamotto. Ma sarebbe un peccato limitarsi a un tuffo nel mare di Bova Marina. Dirigetevi anche nel Parco Archeologico di Archeoderi per visitare i resti di una sinagoga ebraica risalente all’epoca tardoimperiale (IV-VI secoli d.C.), tra le più antiche d’Occidente.
Salite in alto fino a Bova alta, gioiello a picco sull’Aspromonte, la cui straordinarietà è certificata dalla Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Anche qui la bellezza è un tutt’uno con la storia, e con la tradizione grecanica. Mettetevi in ascolto: il dialetto greco-calabro è ancora parlato dai suoi abitanti, eredi e gelosi custodi della cultura magno greca.
L’antica città di Locri Epizefiri
Iniziate a risalire lo Stivale in direzione Locri , magari facendo una sosta a Brancaleone, dove prospera la coltivazione del gelsomino. Siamo diretti a Locri Epizefiri, importante centro della Magna Grecia che diede i natali al più antico codice europeo di leggi scritte e alla poetessa Nosside. L’area archeologica e il museo di Locri Epizefiri raccontano una storia di glorie e declini che inizia nell’VIII secolo a.C. Visitate il magnifico teatro greco, adagiato sapientemente nel declivio di un colle per favorire l’acustica: i millenni sono passati, ma è rimasto intatto il fascino di questo luogo che vide la ribalta di innumerevoli attori. E poi la necropoli greca e quella romana, il santuario di Persefone, il tempio ionico in cui furono rinvenuti i famosi Dioscuri… Le meraviglie di quest’area ricca di storia sono davvero innumerevoli. Una storia gloriosa di arte e cultura, interrotta solo nel VII-VIII secolo d.C.: è con le incursioni dei pirati arabi che Locri Epizefiri va incontro al suo abbandono.
Gerace, la città delle 100 chiese
Dirigendovi verso Gerace levate lo sguardo al cielo, in cerca di uno sparviero che vi indichi la via. La leggenda vuole che i profughi di Locri Epizefiri scelsero in questo modo Gerace come loro insediamento dopo la fuga dalla loro città. Così gettarono le fondamenta di un’altra area urbana che avrebbe stupito con la sua bellezza inscalfibile nei secoli a venire. Non più sul mare, esposto alle incursioni dei pirati arabi, ma a 500 metri d’altitudine.
Sotto i normanni Gerace divenne nota come “città delle 100 chiese”: oggi ne potete ancora ammirare una trentina. Tra queste spicca la maestosa Cattedrale, che unisce elementi architettonici bizantini e normanni ed è la più grande della Calabria! Ascoltate l’eco dei passi nelle lunghe navate, ammiratene le opere d’arte e scendete nella cripta.
Poi tornate a perdevi tra le strette vie del borgo alla ricerca di un belvedere da cui si gode una vista eccezionale sulla Locride e sulle acque dello Ionio, con l’Aspromonte alle spalle.
Se vi è venuta fame, dovete provare le melanzane ‘mbuttunate: ripiene, fritte e passate nel sugo… davvero deliziose!
Stilo e la sua meravigliosa Cattolica
Lasciata Gerace, dirigetevi verso Stilo, l’ultima tappa di questo nostro itinerario. Ci si arriva in un’ora d’auto, ma anche stavolta la Costa dei Gelsomini vi sorprenderà con numerose destinazioni intermedie… c’è solo l’imbarazzo della scelta. Andate a visitare i resti dell’antica Kaulonia a Monasterace, o dirigetevi nella Riace dei celebri Bronzi. E ricordate: lungo la via ogni occasione è buona per un tuffo nello Ionio, o per assaggiare le specialità locali, dai fichi secchi alla ’nduja, ai piatti di mare. Dalla costa seguite verso monte il corso della fiumara Stilaro e tornate ad arrampicarvi sui suggestivi declivi dell’Aspromonte. Tra viti e ulivi raggiungerete l’antico borgo di Stilo, disposto a gradinate e fatto di case in pietra scura. Esplorate le vie e godetevi le atmosfere di questo bellissimo quadro immerso nel verde, magari gustandovi una granita o un gelato al bergamotto. Alzando lo sguardo potrete vedere le cupole in mattoni di una chiesa che domina il paesaggio alle pendici del monte Consolino. Fatevi guidare da tale visione, salite ancora un poco fino alle porte della Cattolica di Stilo, che dal X secolo irradia di magia e bellezza il borgo. Prima di entrare, prendetevi un minuto per respirare l’aria quieta dell’Aspromonte che si mescola alla brezza antica dello Ionio e al profumo di bergamotto e gelsomino.