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Escursioni

Nel Parco Nazionale del Pollino tra storia, luoghi mistici e borghi arroccati

Tipologia
Percorso a piedi
Numero Tappe
4
Difficoltà
Facile

Il Parco Nazionale del Pollino è uno scrigno prezioso di biodiversità e bellezze paesaggistiche e architettoniche. Istituito nel 1993, il parco comprende i territori dai Massicci del Pollino e dell'Orsomarso a cavallo tra Basilicata e Calabria, ed è la più grande area protetta in Italia. Meta ideale per chi ama fare trekking tra paesaggi mozzafiato e vette maestose (la cima più alta è la Serra Dolcedorme con i suoi 2.267 m), offre la possibilità di spaziare tra fitte foreste di pino loricato, simbolo del parco, e stupendi borghi e siti carichi di storia e tradizioni.

Questo itinerario propone 4 tappe lungo il versante calabrese del Parco da percorrere a piedi lungo i sentieri del CAI: partendo da Sant’Agata d’Esaro, in provincia di Cosenza, si raggiunge, attraverso salite in quota e discese a perdifiato, il Comune di Morano Calabro, menzionato tra i “Borghi più Belli d’Italia”.

Sant'Agata di Esaro - Madonna del Pettoruto (16 km)

Sant'Agata di Esaro - Madonna del Pettoruto (16 km)

Il nostro cammino prende avvio dall’abitato di Sant’Agata d’Esaro, piccolo comune dell’entroterra calabrese, nel cuore del Parco del Pollino a 22 km dalla costa tirrenica. Il territorio di Sant’Agata d’Esaro, bagnato dal fiume Esaro, è incastonato tra Mar Ionio e Mar Tirreno e si estende su una rupe dell’alta Valle dell’Esaro a 461 m s.l.m.  Fondata da un ordine di monaci asceti che raggiunsero la Calabria dalla Sicilia per sfuggire alle incursioni saracene,“Castrum Sanctae Agathae” deve ai suoi presunti fondatori la devozione per la santa catanese da cui prese il nome. Il paese diede i natali a Dante Castellucci, capo partigiano che, lottando in Garfagnana, fu tra i fautori della Repubblica di Corniolo ma, ingiustamente accusato di furto, venne arrestato e fucilato dai suoi stessi compagni.

I 16 km di questa tappa partono lungo una salita che arriva a toccare due sommità che si spingono oltre i 1.100 m di altitudine, per poi intraprendere una lunga discesa che conduce al Santuario della Madonna del Pettoruto, luogo mistico di pellegrinaggio e di fede nel territorio del Comune di San Sosti (CS), posto alle pendici della Montea, tra le cime del Massiccio del Pollino e la Valle del Fiume Rosa, a circa 700 m s.l.m. Una piccola deviazione sul percorso, conduce a Pietra Pertusata, dove poter ammirare la suggestiva roccia bucata sulla cui cima cresce un pino loricato, e alla “Tavola dei Briganti”, un singolare monolite a forma di piramide rovesciata, quasi un fungo di pietra.

Il Santuario, elevato a Basilica Minore da Papa Giovanni Paolo II nel 1979, conserva al suo interno la statua della Madonna del Pettoruto che, secondo la tradizione, venne scolpita nella roccia tufacea da un giovane scultore di Altomonte che si era qui nascosto per sfuggire ad una ingiusta accusa. Anni dopo fu rinvenuta da un pastorello sordomuto al quale la Madonna ridonò l’udito e la parola esortandolo a convincere gli abitanti di San Sosti a erigere una chiesa in suo onore. Nonostante la difficoltà del cammino, questo luogo attira  ogni anno intorno a sé migliaia di fedeli provenienti da tutta la Calabria e oltre. Particolarmente sentita è la festa solenne che si tiene dall’1 all’8 settembre, durante la quale nel borgo di San Sosti ha luogo la storica fiera in onore della Madonna.

Nei pressi del Santuario, su un insediamento risalente al Neolitico, sorgeva l’antica colonia greca di Artemisia. I resti di una capanna protostorica e la scure cerimoniale in bronzo nota come “ascia di San Sosti” o “martello di Kyniskos”, oggi conservata al British Museum di Londra, sono solo alcuni dei numerosi reperti rinvenuti che testimoniano la ricchezza storica e culturale di questi luoghi.

Per affrontare il percorso in sicurezza si consiglia di rivolgersi alle Guide ufficiali del Parco del Pollino indicate al seguente link: https://parconazionalepollino.it/vivere-il-parco-new/gli-itinerari/guide-ufficiali

Santuario Regionale Basilica Minore Maria SS.ma Incoronata del Pettoruto
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Maggiori Informazioni

Madonna del Pettoruto - Piano di Lanzo

Madonna del Pettoruto - Piano di Lanzo

Riprendendo il nostro cammino, dal Santuario della Madonna del Pettoruto ci dirigiamo verso San Sosti, distante circa 3 km. Dopo una breve sosta riprendiamo la marcia per altri 19 km lungo un percorso di media lunghezza ma con un notevole dislivello: dai 300 m di quota di San Sosti si raggiungono gli oltre 1.600 m del Monte La Muletta. Questo territorio, frequentato sin dalla preistoria per la presenza di importanti vene metallifere, è il punto più alto del tracciato. Da qui il sentiero continua in discesa fino ai 1.360 m del Piano di Lanzo nel cuore del Parco Nazionale del Pollino. Paesaggi spettacolari come l’ampio pianoro carsico denominato “Campo” (1.560 m) si aprono ai nostri occhi. Una vista mozzafiato ci apre lo sguardo verso il Montalto Uffugo (1.761 m), un promontorio roccioso che sbuca dalla fitta vegetazione, e l’antico abbeveratoio della Località Acqua di Frida. Dal valico La Cresta si attraversa una monumentale faggeta che giunge fino a Piano di Lanzo attraversando il bosco di ontani napoletani, aceri e faggi di Valle Scura. Finalmente si giunge al Rifugio di Piano di Lanzo a 1.351 m, punto di riferimento per gli escursionisti e punto conclusivo di questa tappa.

Per affrontare il percorso in sicurezza si consiglia di rivolgersi alle Guide ufficiali del Parco del Pollino indicate al seguente link: https://parconazionalepollino.it/vivere-il-parco-new/gli-itinerari/guide-ufficiali

Piano di Lanzo - Piano di Novacco

Piano di Lanzo - Piano di Novacco

Un’abbondante e gustosa colazione, ci aiuta a riprendere il cammino lungo questa tappa di circa 16 km che, alternando tratti di sterrato a tratti di sentiero,  collega il Rifugio di Piano di Lanzo con il Piano di Novacco (1.315 m). Da questo bellissimo  altopiano naturale del Comune di Saracena (CS), circondato da vastissime  faggete, il tracciato del CAI continua con alcuni saliscendi fino alla conclusione della tappa e, attraverso  uno splendido bosco, giunge presso l’ampio pianoro.

Il territorio di Saracena è ricco di attrazioni e meriterebbe certamente una sosta più lunga: l'escursione al Monte Scifarello (1.650 m) o al Monte Caramolo (1.827 m), dalla cui vetta si può osservare la catena del Pollino che domina la vallata di Castrovillari e degrada verso il mar Jonio e, sicuramente imperdibile, la Grotta di San Michele Arcangelo, cavità carsica a poca distanza dal centro abitato.

Per affrontare il percorso in sicurezza si consiglia di rivolgersi alle Guide ufficiali del Parco del Pollino indicate al seguente link: https://parconazionalepollino.it/vivere-il-parco-new/gli-itinerari/guide-ufficiali

Piano di Novacco - Morano Calabro

 Piano di Novacco - Morano Calabro

L’ultima tappa di questo itinerario scende a Morano Calabro attraverso un breve percorso di circa 13,5 km. Il tracciato attraversa la straordinaria prateria del Piano Grande di Masistro, uno dei luoghi più affascinanti delle montagne calabresi: le aspre cime di Monte Caroso (1.408 m), di Cozzo Barbalonga (1.408 m), di Cozzo l’Ancella (1.366 m), del Trabaccante (1.412 m), del Timpone del Vaccaro (1.436 m) e di Serra Ambruna (1.320 m) formano una corona che abbraccia una grande depressione carsica del diametro di un chilometro. Da qui il cammino affronta l’ultima discesa fino all’abitato di Morano Calabro. Menzionato tra i “Borghi più Belli d’Italia” per la sua caratteristica forma a presepe, il paese è uno dei principali centri del Parco Nazionale del Pollino. Abbarbicato su di una collina perfettamente conica, l’abitato stupisce i visitatori per il compatto tessuto di viuzze, case, chiese e scalinate che abbracciano i ruderi del Castello, un'antica postazione di avvistamento romana trasformata dai Normanni in fortezza.

Poco lontano dal borgo, altro luogo assolutamente da visitare, i suggestivi ruderi del Monastero agostiniano di Colloreto testimoniano, la tradizione e la fede di questa terra.

Per affrontare il percorso in sicurezza si consiglia di rivolgersi alle Guide ufficiali del Parco del Pollino indicate al seguente link: https://parconazionalepollino.it/vivere-il-parco-new/gli-itinerari/guide-ufficiali

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