Macerata e dintorni
In posizione strategica fin dai tempi dell’Impero Romano, Macerata è arroccata su un colle fra le valli dei fiumi Potenza e Chienti. Qui si riuniscono luoghi di interesse artistico e culturale, primo tra tutti lo Sferisterio. Per soggiornare comodamente nel centro storico, Palazzo Cortesi è la giusta scelta. Il fascino è quello di una dimora cinquecentesca, ristrutturata con elementi minimal accostati a parti originali dell’epoca. A pochi passi, in una viuzza invasa dai profumi della cucina, ci si può immergere nella tradizione culinaria maceratese alla trattoria Da Rosa. In un ambiente curato, piacevolmente old style, si possono gustare piatti tipici locali come i vincisgrassi e il coniglio in porchetta. Per chi invece preferisce proposte vegane e filosofia green, il Lord Bio – unico ristorante vegetariano, vegano e biologico delle Marche – si appoggia anche alla propria azienda agricola per la fornitura di prodotti. La pasta è fatta a mano, così come il ketchup e la maionese del vegan burger, ed è possibile ordinare anche pizze e dolci con farine biologiche macinate a pietra.
Alla ricerca di benessere e paesaggi incontaminati, a pochi chilometri dal centro maceratese Villa Quiete è circondata da un parco secolare, con piscina e Spa, dove rilassarsi o fare jogging ed esercizi con gli attrezzi disseminati nella tenuta. Al ristorante si propone un menu di fine dining, attento alla genuinità dei prodotti. Immersa nei vigneti sopra Castelraimondo, a 450 metri di altitudine, l’azienda vitivinicola Collestefano imbottiglia un Verdicchio di Matelica Doc biologico dall’ottimo rapporto qualità-prezzo. In questa porzione di colline marchigiane, la buona escursione termica e il suolo argilloso e calcareo permettono di ottenere ottime uve. A Passo San Ginesio sosta consigliata Da Isolina, per le sue leggendarie pappardelle al sugo di lepre e l’agnello scottadito. Per uno dei migliori ciauscoli tappa all’azienda Re Norcino, dove trovare anche porchetta, salamelle e lardo picato.
Dall’altopiano di Macereto all’Adriatico
Ripartendo verso il Parco dei Monti Sibillini – a circa mille metri di altitudine – sull’altopiano di Macereto i giovani fondatori dell’Azienda Agricola Scolastici producono formaggi biologici a filiera corta, esclusivamente con il loro latte da cui escono ottime ricotte e pecorini stagionati in grotta. Per assaggiare il brodetto alla civitanovese – la tradizionale zuppa di pesce dell’Adriatico – occorre spostarsi sulla costa. Come Da Enzo, a Civitanova Marche, un'istituzione dove un’ampia varietà di pesci viene fatta sobbollire nella salsa di pomodoro con trito di prezzemolo, maggiorana e abbondante aglio. Per gustare una delle migliori cresce sfogliate marchigiane rimaniamo a Civitanova, alla B.A.C. Cresceria che usa materie prime bio per l'impasto e la farcitura, come farine da grani antichi, erbe, formaggi e salumi. Seguendo il litorale, a Porto San Giorgio sul lungomare si affaccia la nuova sede de L’Arcade, uno dei ristoranti marchigiani che ha ottenuto i più alti riconoscimenti da guide e critici. In spazi di raffinato design, con grandi vetrate vista mare, lo chef Nikita Sergeev assembla un menu di diffusa creatività e dai sapori incisivi. Come fusilli all’idromele, cannella, asiago stravecchio; o razza in pil pil, tè nero Lapsang, insalata aromatica. A meno di un chilometro, dove c’era un mercato ortofrutticolo, Banco_12 è un bistrot informale con ambienti urban chic, di proprietà de L’Arcade. Serve dalle colazioni – con dolci fatti in casa – a piatti di gastronomia da asporto, per arrivare fino ad aperitivo e cena
Fermo, Firmum la Romana
Dal Parco del Belvedere accanto al Duomo di Fermo il panorama spazia dall’Adriatico ai Monti Sibillini. Fra le varie bellezze da visitare memorabili le Cisterne Romane sotterranee – seconde al mondo per estensione – dove un tempo si raccoglievano le acque piovane e sorgive da distribuire ai cittadini. A pochi minuti, Emilio è stato per anni ritrovo di molti artisti. Qui si gusta una cucina di pesce leggermente rielaborata; degni di nota i ravioli di rape rosse ripieni di capesante. Nel centro di Fermo, Palazzo Romani Adami è un b&b ospitato in una dimora settecentesca, con soffitti affrescati e arredamento liberty. Alcune suite affacciano sugli antichi cortili dell’edificio. Accanto ai sinuosi portici di piazza del Popolo, la friggitoria di Agorà - Olive Ascolane, con laboratorio ad Ascoli Piceno, sforna eccellenti olive ascolane provenienti dall’oliveto aziendale. Gli altri ingredienti e i materiali del packaging provengono interamente da produttori locali. Sulle prime colline fermane, CasAnnona è un casale rurale finemente ristrutturato in posizione ideale, con una piscina e un fresco pergolato dove rilassarsi. Gli ospiti passeggiano in un’atmosfera bucolica in compagnia di teneri asinelli che diventano immancabilmente l’attrazione dei più piccoli. Prima di raggiungere Ascoli Piceno, merita una deviazione Il Tiglio a Isola San Biagio, dove lo chef Enrico Mazzaroni mette in scena una cucina estrosa e originale, frutto di grande ricerca e sperimentazione, per piatti come i bottoni di carciofi, animelle e beurre blanc o il cervo, il suo ragù, agretti e caviale.
Ascoli Piceno
Nota come “la città delle cento torri”, Ascoli Piceno conserva molte testimonianze medievali e rinascimentali. Per godersi appieno il centro storico si può soggiornare al Di Sabatino Resort, che dispone di una piacevole area benessere, con sauna e vasche idromassaggio e la possibilità di fare trattamenti e massaggi. Adiacente a piazza del Popolo, il Caffè Meletti è un’antica caffetteria, gelateria e ristorante inaugurata nel 1907, arredata con elementi originali in stile liberty. Popolare per la sua “anisetta con la mosca” – che prevede un chicco di caffè immerso nel liquore – oggi propone una raffinata pasticceria da colazione e da ricorrenza, con i waffle cotti a vista. Per fare scorta di gustose olive ascolane e non solo, a La Bottega di Bruno si trovano i cremini aromatizzati all’anisetta Meletti, ravioli al pistacchio e alla burrata. Negli ambienti shabby chic di un palazzo antico, al ristorante Il Desco si ritrovano ricette curate: pani, pasta e dolci sono fatti in casa e la cantina propone un’interessante selezione di etichette. Per gli amanti del tartufo, ma anche per visitare il caratteristico borgo medievale di Offida al termine dell’itinerario, l’Osteria Ophis impiatta una cucina regionale che parte dalla sua versione più popolare, per essere poi elegantemente riletta in versione fine dining dallo chef Daniele Citeroni Maurizi.