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Itinerario

Enotour nelle Marche

Tipologia
Percorso in auto
Durata
2 giorni
Numero Tappe
4
Difficoltà
Facile

Terra autentica e accogliente, le Marche sono un condensato di paesaggi, gioielli architettonici e interessanti tradizioni, dall’artigianato ai prodotti locali. L’unica regione al plurale tanto nel nome quanto nella varietà dei luoghi e delle esperienze che ha da offrire. Da Jesi, alla riviera del Conero, passando per Urbino e i borghi del maceratese fino alle sculture naturali delle Grotte di Frasassi: questi sono solo alcuni dei magici luoghi di questa terra che è una tavolozza di colori e di sapori, tutti da vivere insieme alle cantine del Movimento Turismo del Vino.

Giorno 1

Jesi e il suo tesoro enologico

enotour nelle marche

Il percorso tra i luoghi del vino delle Marche inizia a Jesi, terra natale di Federico II, proclamata città esemplare dall’Unesco per la perfetta integrazione architettonica delle varie epoche. Fuori le mura del centro storico, lo sguardo si perde tra le distese di vigneti della Vallesina che gode della piacevole brezza dell’Adriatico. Questo affascinante paesaggio rurale custodisce una delle migliori espressioni del Verdicchio, vitigno bandiera della regione apprezzato per la personalità dei suoi sentori. Che sia spumante, fermo o passito il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC, preserva il suo tipico finale ammandorlato che ben si sposa con le ricette della tradizione a base di carni bianche e selvaggina. Un gran vino da giovane ma che sviluppa un profilo aromatico ancora più sorprendente in invecchiamento.

Il Verdicchio è protagonista delle tavole quanto del paesaggio. I suoi vigneti disegnano scorci da cartolina alternandosi a filari rossastri di Lacrima di Morro d’Alba, un vitigno autoctono davvero singolare e poco conosciuto che conquistò Federico II già nell’anno 1000 e che prende il suo nome dalla caratteristica lacrima che scende dagli acini quando i grappoli sono perfettamente maturi. Un vino con una buona acidità e altrettanto tannino, subito riconoscibile per le sue note di viola e il suo potere colorante. Non può mancare una passeggiata lungo la Sciarpa, la cinta muraria di Morro d’Alba, uno dei borghi più eleganti e romantici delle colline jesine. 

I dintorni dell'Alta Vallesina e l’altra anima del Verdicchio

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Si continua nel cuore dell’Alta Vallesina per conoscere il Verdicchio “di montagna”. Rispetto al più solare e mediterraneo dei Castelli di Jesi, qui i vigneti non vedono il mare ma godono di un’elevata escursione termica e di temperature più rigide. Questo microclima accentua l’acidità e il tenore alcolico, elementi distintivi del Verdicchio di Matelica DOC, cha al naso si presenta più deciso e minerale e al gusto più avvolgente. Tra un calice e l’altro, immancabile la tappa alle Grotte di Frasassi, il più grande complesso sotterraneo in Europa, conosciuto in tutto il mondo per le caratteristiche stratificazioni calcaree, formatesi grazie all’attività millenaria dell’acqua sulla roccia che ha dato vita a delle vere e proprie sculture naturali. Ci spostiamo poi a Fabriano, la città della carta e dei salumi di qualità. Infatti, proprio qui è originario il salame di Fabriano, già citato da Garibaldi per il suo sapore quanto per la sua preparazione tradizionale, ancora oggi portata avanti dai produttori della zona.

Giorno 2

Tra i vigneti del maceratese

enotour nelle marche

L’itinerario continua a Serrapetrona, un piccolo borgo racchiuso da una doppia cinta muraria immerso tra le colline maceratesi dove si produce una vera chicca dell’enologia marchigiana: la Vernaccia di Serrapetrona DOCG. Uno, se non l’unico vino al mondo che nasce da una tripla fermentazione e da un procedimento davvero particolare che prevede un appassimento delle uve. Un’unicità che si esprime al palato con note di marmellata e fiori appassiti e con una spuma rubino davvero fine che dona una sensazione vellutata. Fragrante e morbido, un calice di Vernaccia si sposa con il mondo della pasticceria quanto con un tagliere di formaggi stagionati. Per gli amanti della natura immancabile l’escursione alle Lame Rosse, dove pinnacoli e torri rossastre di ghiaia e argilla svettano tra il verde del bosco e l’azzurro delle acque del Lago di Fiastra. Questo sentiero, conosciuto come il Canyon delle Marche e percorribile facilmente a piedi, offre scorci mozzafiato dove la terra prende forme davvero stravaganti.

Serrapetrona
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Maggiori Informazioni

Urbino e le colline del Montefeltro

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Prossima tappa Urbino, uno dei principali poli del Rinascimento e città ideale Patrimonio dell’Unesco incastonata tra le colline del Montefeltro, che conquista per il suo fascino d’altri tempi. Un labirinto di vicoletti in cui perdersi passando dal Palazzo Ducale, al duomo, fino alla casa di Raffaello, è una città d’arte e di produzioni artigianali di pregio, come le ceramiche e le sculture in cartapesta delle piccole botteghe del borgo. Tra una visita e l’altra c’è sempre spazio per un buon calice, come l’autoctono Bianchello del Metauro DOC. Un vino fresco, sapido e beverino, che prende il nome dall’omonimo fiume: la leggenda narra che fu l’artefice della vittoria delle truppe romane sui cartaginesi, ancora inebriati dal troppo vino bevuto la sera prima della battaglia. Il Bianchello fa della sua sincerità e piacevolezza al palato la sua caratteristica distintiva, sia nella versione spumante che passita, dove i sentori agrumati vertono in note più complesse di miele, abbinandosi alla perfezione sia con i piatti di terra che di mare del pesarese.

Per scoprire le cantine del Movimento Turismo del Vino Marche vai su: http://www.movimentoturismovino.it

Urbino
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