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Arte e cultura
Marche

Valli a scoprire: luoghi di esperienze tra Metauro e Cesano

Tipologia
Percorso in auto
Durata
7 giorni
Numero Tappe
7
Difficoltà
Facile

Valli a scoprire: vivi esperienze meravigliose, assaggia sapori indimenticabili e visita luoghi d’incanto tra colline e mare esplorando i territori, i luoghi d’arte, i sapori della tradizione e i saperi antichi.

Marina dei Cesari

Marina dei Cesari

Marina dei Cesari è la risposta su misura per i diportisti che cercano un ormeggio sicuro e piacevole, a pochi passi dal centro storico dove cogliere il connubio affascinante tra passato e presente che avvolge l’intera città. Il porto è a due passi dal centro storico e offre numerosi servizi (concergerie, servizi Nautici, servizi agli ospiti, assistenza tecnica).

Monachesimo e spiritualità sulle orme di Dante

Monachesimo e spiritualità sulle orme di Dante

Nelle immediate vicinanze di Fano sorge l'Eremo di Monte Giove, eretto sulla sommità del colle omonimo. Attraversato il portone si evidenzia il luminoso percorso centrale che conduce alla chiesa settecentesca. Accanto all’ingresso si trovano l’Antica Farmacia e l’accesso alla terrazza panoramica. All’inizio del viale, sul lato destro è ubicato l’edificio adibito a foresteria e sala convegni, mentre a sinistra quello con il refettorio, la biblioteca, la cucina. Ai lati del viale, delimitato da muretti, si trovano le celle dei monaci, tre sul lato destro e sei su quello sinistro. Ogni cella è strutturata in modo da consentire al monaco di avere lo spazio necessario per la preghiera, lo studio, il riposo, e un piccolo giardino. Questo Eremo è strettamente legato con il più famoso Eremo di Fonte Avellana (si trova nel Comune di Serra Sant’Abbondio), che sorge ai piedi del Monte Catria. Il complesso dell’Abbazia camaldolese di Santa Croce di Fonte Avellana, ricordato da Dante nel XXI Canto del Paradiso, di notevole interesse la chiesa con la cripta, la sala del Capitolo, lo splendido scriptorium, le celle dei monaci, la foresteria e la Biblioteca.

Degustando l’olio di Cartoceto DOP: inebriarsi tra il gusto e l’olfatto

Degustando l’olio di Cartoceto DOP: inebriarsi tra il gusto e l’olfatto

Cartoceto fu fondato da un gruppo di Cartaginesi scampato alla battaglia del Metauro durante la seconda guerra Punica (218-201 a.C.); di qui il nome Cartoceto. La cittadina è particolarmente nota per l’olio extravergine di oliva Cartoceto DOP , la cui produzione comprende Cartoceto e alcuni comuni della provincia di Pesaro e Urbino. Cartoceto rientra nell'Associazione Nazionale Città dell'Olio, essendo tra i trenta soci fondatori. A giugno si svolge Cartoceto con Gusto e Tradizione che celebra i famosi vincisgrassi, festa nata nel 1963 per celebrare questo gustoso piatto della tradizione marchigiana; a novembre si tiene Cartoceto DOP il festival - Mostra Mercato dell'Olio e dell'Oliva, manifestazione di rilevanza nazionale nata nel 1977 per promuovere il pregiato olio DOP Cartoceto.

Attraversando l’affascinante canyon delle Marche, tra passeggiate e kayak

Attraversando l’affascinante canyon delle Marche, tra passeggiate e kayak

La Gola o passo del Furlo è una gola situata tra il monte Pietralata (889 m) e il monte Paganuccio (976 m), creata dalla forza erosiva del fiume Candigliano, affluente del Metauro. Si trova nel territorio dei comuni di Fermignano, Fossombrone, Cagli e Acqualagna. La gola è percorsa dal tracciato originario della via Flaminia. Geologicamente la vallata del Furlo ha grande interesse. Qui affiorano le rocce calcaree di origine marina della successione meso-cenozoica umbro-marchigiana. Molte di queste formazioni hanno fornito fossili a cavatori del luogo e collezionisti. Per consentire un più agevole passaggio di persone e veicoli, fu fatta scavare, dall'imperatore Vespasiano, una galleria nel punto più stretto della gola che fu detta "petra pertusa" o "forulum" (piccolo foro), da cui "Furlo"; accanto a essa si trova un precedente varco di epoca etrusca, lungo 8 m, largo 3,30 m e alto 4,45 m, e una piccola chiesetta, detta della Botte, un tempo abitata da un eremita.

Riserva Naturale Statale Gola del Furlo
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Maggiori Informazioni

I “cocci di Fratte Rosa”: una sosta alla scoperta dell’artigianato locale"

I “cocci di Fratte Rosa”: una sosta alla scoperta dell’artigianato locale"

Fratte Rosa è arroccata sulla cima di un colle, in una cornice panoramica tra le più belle della provincia di Pesaro e Urbino, posto a cavallo tra le medie valli del Cesano e del Metauro. E’ rinomato per l’antico e nobile artigianato delle terrecotte. A questo periodo (1216) risale la fondazione del Convento di Santa Vittoria, sulla scia della coinvolgente predicazione di San Francesco, oggi sede del Museo delle terrecotte. Il nucleo antico dell’abitato, dalla tipica pianta a spirale, è raccolto, con le sue pittoresche abitazioni di mattoni rosa, all’interno delle mura medievali e conserva al suo interno un pozzo.

Architettura militare a Mondavio e antichi castelli sui colli

Architettura militare a Mondavio e antichi castelli sui colli

La Rocca è il principale monumento di Mondavio: commissionata da Giovanni della Rovere, insieme ad altre rocche del ducato, all'architetto senese Francesco di Giorgio Martini e costruita tra il 1482 e il 1492. Il mastio ad otto facce domina la maestosa fortezza e si collega ad un camminamento, protetto da un torrioncino, che porta ad una massiccia torre semi-circolare, unita con un ponte al rivellino d'ingresso. Le sale interne conservano ancora, per la maggior parte, la pianta originale; oggi è sede del "Museo di Rievocazione storica e armeria", con manichini in costume e armi dal '400 al '700. Nel fossato della Rocca è stato allestito il parco di "macchine da guerra" di Francesco di Giorgio Martini, con fedeli ricostruzioni in dimensione reale di catapulte, trabucchi, bombarde e altre macchine da assedio. Le Terre Roveresche includono Orciano di Pesaro, Barchi e Piagge, che storicamente sembra essere il più antico poiché la sua fondazione risale all'età romana, quando allora era denominato: "Lubacaria". Di particolare interesse il centro storico con l'Ipogeo: un antico luogo di culto medievale scavato nella pietra arenaria a 7 metri di profondità.

Quadri naturali della campagna di San Costanzo, con ampie vedute del Mare Adriatico

Quadri naturali della campagna di San Costanzo, con ampie vedute del Mare Adriatico

San Costanzo, a pochi chilometri dal mare, è posto a 150 m. di altitudine, sul crinale spartiacque tra le valli del Metauro e del Cesano. Dall'abitato di San Costanzo la vista spazia sulla distesa del mare Adriatico e sull’ampia valle del fiume Metauro, fino a Fano. Numerosi i percorsi storico-naturalistici, in particolare “su e giù per le valli ” e “valle dei tufi”, per gli amanti delle passeggiate e della mountain bike. Dai punti panoramici si possono ammirare vari “quadri naturali” della campagna sancostanzese, con ampie vedute del mare Adriatico e delle prime montagne dell'Appennino. Quadri d'insieme e particolari del paesaggio che più volte sono stati dipinti con il calore e l'amore dal pittore della natura Roberto Natale Patrizi, artista locale. Da non perdere poi il Teatro storico della Concordia, che ospita una stagione di prosa, la chiesa Collegiata e la chiesa di Sant’Agostino. Da visitare poco lontano la frazione di Cerasa di San Costanzo, piccola frazione di San Costanzo con ponte di accesso, molto panoramico.

 

Contenuto redatto con le informazioni fornite dal Partner Comune di Fano

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