Salta il menu
Arte e cultura
Lazio

Michelangelo a Roma

Tipologia
Percorso a piedi
Durata
2 giorni
Numero Tappe
4
Difficoltà
Facile

A Roma ci si arriva per tante ragioni. C’è la storia. C’è l’eternità, sogno d’ogni uomo. C’è arte. C’è cultura. C’è tanto Michelangelo. Il Buonarroti che venne al mondo a Firenze, ma che lo salutò proprio a Roma, nella sua casa di Piazza di Macel de’ Corvi, in seguito demolita per i lavori di ampliamento di Piazza Venezia. 

Ma del suo ingegno tanto resta. Della sua arte tanto ancora si respira. E dunque, partiamo alla scoperta dei luoghi romani, che più lo raccontano.

Giorno 1

Vaticano

Vaticano

In Vaticano c’è la sua Pietà. Nella prima cappella della navata destra della Basilica di San Pietro, è lì custodita. Michelangelo la realizza poco più che ventenne, all’alba del nuovo secolo, diventando grazie a quest'opera, uno degli artisti più stimati del suo tempo. I dettagli anatomici e delle vesti, la naturalezza dei corpi e l’espressione dei volti sono resi con straordinaria perizia sul marmo bianco, che l’artista ha scelto personalmente a Carrara. La Pietà è una rappresentazione travolgente di Maria che sorregge il corpo di Cristo, in un doloroso lamento. Sarà un’emozione perdercisi davanti.

Cappella Sistina

Cappella Sistina

Il capolavoro assoluto. Indiscusso. E' il celeberrimo ciclo di affreschi di Michelangelo Buonarroti, realizzato nella Cappella Sistina, all'interno dei Musei Vaticani. In base al contratto, l'artista avrebbe dovuto dipingere i “dodici Apostoli nelle lunecte”, mentre per la restante superficie erano previste decorazioni ornamentali, al costo complessivo di tremila ducati. A Michelangelo il progetto appare subito “cosa povera”. Il contratto è perciò rivisto. Raddoppiato il compenso, l’artista ottiene di raffigurare quel che desidera non solo sul soffitto, ma anche nei pennacchi e nelle lunette. 

Giorno 2

Basilica di San Pietro in Vincoli

Basilica di San Pietro in Vincoli

Dal Vaticano ci spostiamo a Rione Monti dove si incontra la cinquecentesca Basilica di San Pietro in Vincoli, che domina l’omonima piazza, ed è celebre per ospitare dal 1545, uno dei capolavori assoluti dell’arte rinascimentale: la colossale statua del Mosè di Michelangelo, scolpita nel 1513 per adornare il monumento funebre di Giulio II. Alzate gli occhi, incrociate lo sguardo del Mosè, che fu definito “terribile”. Chi ne parlò così, fu perchè ritenne che lo sguardo interpretasse il carattere di Michelangelo: irascibile, orgoglioso e severo.

Santa Maria sopra la Minerva

Santa Maria sopra la Minerva

Infine, giungiamo a Santa Maria sopra la Minerva, una delle rare chiese gotiche di Roma. Al suo interno Michelangelo è in ottima compagnia con opere del Bernini, Lippi e altri ancora, nonché i sepolcri di molti personaggi importanti. Magnifici gli affreschi delle volte. Siamo qui per il Cristo di Michelangelo. Opera con la quale l'artista ha voluto rappresentare Gesù dopo la risurrezione forte e vigoroso, attraverso la sua anatomia. La posa è estremamente studiata, con una torsione complessa ma efficace che dimostra la continua ricerca di Michelangelo verso nuove soluzioni compositive.

 

Contenuto redatto con le informazioni fornite dal Partner Regione Lazio

Ops! C'è stato un problema con la condivisione. Accetta i cookie di profilazione per condividere la pagina.