Lago di Corbara, tra grotte suggestive
Il nostro itinerario inizia da Todi, una delle città più affascinanti dell'Umbria, conosciuta per le sue origini etrusco-romane. Da Piazza del Popolo, cuore del borgo su cui affacciano palazzi civili e religiosi, si parte a piedi o in bici alla scoperta del Parco fluviale del Tevere.
Avvicinatevi al corso del fiume e cominciate l’avventura. Qui le acque del Tevere hanno dato origine a paesaggi davvero particolari, come le rive alte e frastagliate delle Gole del Forello, che arrivano quasi a 200 metri nei punti più alti. Se amate l'arrampicata, qui trovate una falesia attrezzata con circa 20 vie, da affrontare in primavera e autunno o nelle mattine d’estate.
Molto suggestive sono le grotte dell'area delle Gole del Forello, nei dintorni del Lago di Corbara, punto di arrivo di questa prima tappa.
Baschi, alla scoperta del borgo arroccato
Dopo aver goduto dei paesaggi che circondano il Lago di Corbara, e con un pizzico di fortuna aver avvisato gli aironi che popolano l'area protetta del Parco Fluviale del Tevere, potete ricominciare a camminare, o pedalare. Tra ulivi e vigneti di grande impatto visivo e tante occasioni per scattare foto suggestive, raggiungerete l’area archeologica di Scoppieto. Qui il fiume scorre a poca distanza dalle rovine e vi riporterà indietro nel tempo, quando il Tevere era fondamentale per trasportare merci in tutto il bacino del Mediterraneo. Dopo esservi lasciati alle spalle il sito archeologico, proseguite alla volta di Baschi, piccolo borgo arroccato che vi saprà stupire.
Lago di Alviano, Oasi WWF
La terza tappa della discesa lungo il Tevere inizia lasciando il borgo di Baschi. Prima di mettervi in cammino, però, concedetevi una visita all’Antiquarium Museo Archeologico che conserva molti reperti rinvenuti a Scoppieto.
A piedi, in bicicletta, o a colpi di pagaia, raggiungete il vicino Lago di Alviano, Oasi WWF protetta. Qui il fiume si placa e l'acqua, interrotta da una diga, si allarga e si lascia bloccare dalla natura tra splendidi e inaccessibili canneti, giunchi e ciuffi di iris gialli.
Il lago è bassissimo, non supera i 30 centimetri di profondità, e le sue acque sono limpide e brulicanti di vita. Se avete scelto di esplorare questo luogo magico a piedi, potete approfittare dei camminamenti e delle passerelle sull’acqua per raggiungere le torrette di avvistamento da cui poter ammirare i tantissimi nidi nelle numerose isole artificiali al centro del lago. E, al tramonto, preparatevi a uno spettacolo davvero mozzafiato.
Attigliano, terrazza naturale sul Tevere
Il quarto giorno è dedicato alla scoperta di una parte di pianura attraversata dal Tevere al confine tra Umbria e Lazio. Dal Lago di Alviano proseguite per la Fonte di Ramici da cui sgorga acqua sulfurea dalle ottime proprietà curative e digestive. Nei pressi della sorgente c’è anche un parco termale, ideale se volete regalarvi qualche momento di relax. Dopo un primo tratto in pianura incontrerete qualche saliscendi tra i terrazzi fluviali generati dalle piene del Tevere, ma non temete: superati i vari dislivelli si ritorna in piano fino a raggiungere Attigliano, meta della giornata: una vera terrazza naturale sulla Valle del Tevere con un centro medievale perfettamente conservato. Pronti a gustare una cena con i generosi prodotti tipici del territorio?
Civita Castellana, gioiello dell’Agro Falisco
Il viaggio riprende da Attigliano attraverso paesaggi incontaminati che vi condurranno in un Lazio affascinante e inconsueto. Le tante attrazioni storiche e naturalistiche sono visibili ad occhio nudo: mentre procedete verso sud vedrete allontanarsi i Monti Amerini e in poco tempo arriverete al borgo laziale di Orte: il centro storico è ben conservato e ha come centro nevralgico Piazza della Libertà, luogo di incontro e di festa per tutti gli abitanti.
Dopo un po’ di esplorazione potete rimettervi in marcia verso sud, tenendo il fiume Tevere come riferimento. Arriverete così a un altro borgo di rara bellezza: Civita Castellana, il borgo più grande del territorio denominato Agro Falisco. Imperdibile, bello nel suo tessuto urbano e meraviglioso grazie alle sue terrazze che dominano la Valle del Tevere. È la degna meta della quinta giornata di avventura.
Nazzano, il borgo a spirale
Il risveglio a Civita Castellana è splendido: prendetevi del tempo per assaporare l’aria pura e i ritmi lenti del vivere quotidiano. Vi aspettano poco più di 24 chilometri da percorrere tra le verdi campagne in direzione Ponzano Romano. Superato il borgo, con una piccola deviazione avete la possibilità di fare una pausa all'approdo di Filacciano per poi continuare lungo una ciclabile che costeggia la riva sinistra del fiume. Dopo aver attraversato anche Poggio Mirteto vi ritroverete a Nazzano, un bel centro medievale caratterizzato da una struttura architettonica a spirale e dominato dallo spettacolare Castello di pietra da cui ammirare il Tevere e la vallata dall’alto. Imperdibili anche una visita al Museo del Fiume e un giro nella vicina Riserva Naturale Tevere-Farfa.
Roma, la Città Eterna
Il traguardo di quest’ultimo giorno, e di tutto l’itinerario lungo il Tevere, si taglia a Roma. Dopo aver esplorato la Riserva Nazzano Tevere-Farfa per godere pienamente delle sue bellezze naturali, potete rimettervi in viaggio verso la Capitale costeggiando le acque del Fiume Biondo. Il percorso è lungo, ma facile da affrontare, circondato dalla natura incontaminata nei primi chilometri e costellato dalle meraviglie architettoniche della Città Eterna nell’ultimo tratto. La destinazione finale di questo tragitto è l’iconico Castel Sant’Angelo, che vi accoglierà nel cuore della Capitale col suo maestoso ponte.