Piazza di Spagna
La fotogenica scalinata di Trinità dei Monti fa da sfondo a piazza di Spagna, il salotto di Roma, nonché un popolare punto di incontro affollato dalla mattina alla sera da turisti e romani. Fin dal Cinquecento fu uno dei centri di ritrovo di artisti e letterati, di vita e di malaffare. E fino al Settecento mantenne il nome di platea Trinitas, derivato dalla chiesa di Trinità dei Monti che si innalza in cima all’abbagliante scalinata di 135 gradini. Ai piedi della scala, invece, si trova la fontana della Barcaccia, di Pietro Bernini padre del più famoso Gian Lorenzo, posizionata in una vasca al di sotto del piano stradale e disegnata come una barca che affonda.
All’angolo destro della scalinata, la casa del poeta John Keats oggi è un museo dedicato alla sua memoria e a quella dell’amico Percy Bysshe Shelley, piena di libri e ricordi del Romanticismo inglese. All’angolo sinistro, invece, dal 1893, c’è la storica sala da tè Babington’s.
A sud est della piazza svetta la colonna dell’Immacolata fatta erigere da Papa Pio X nel 1857 per sancire il dogma dell’immacolata concezione.
Salendo la scalinata, si raggiunge la chiesa di Trinità dei Monti e a pochi passi lungo il viale Trinità dei Monti, la cinquecentesca villa Medici, dai sontuosi giardini.
Keats-Shelley House
Sulla destra della scalinata di piazza di Spagna, al civico 26, l’edificio settecentesco d’angolo è la Keats-Shelley House, dove il poeta inglese John Keats morì di tubercolosi all'età di 25 anni, nel febbraio del 1821. Qui trascorsero le vite di stenti di Keats e del suo coinquilino il pittore Joseph Severn (1793-1879), da quando Keats si era trasferito a Roma, nel 1820, sperando che la mitezza del clima potesse migliorasse la sua condizione di salute, e aveva affittato due stanze al terzo piano. Stanze rivestite di scaffali, che sono rimaste praticamente invariate dal 1909 quando la casa diventò un museo. Lettere sbiadite, manoscritti e altri cimeli riempiono la stanza in cui dormiva Severn. La camera da letto di Keats include reliquie, maschere mortuarie, ritratti di Keats eseguiti da Severn e un letto a barca in legno di noce del XIX secolo: l'originale fu bruciato insieme all'intero contenuto nella stanza, per prevenire la diffusione dell'infezione di tubercolosi. Alla fine della visita, dalle terrazze del primo e secondo piano si gode di una vista da set fotografico su piazza di Spagna.
Casa-Museo "Giorgio de Chirico"
Proprio accanto alla casa del poeta inglese Keats, al civico 31 di piazza di Spagna, all’ultimo piano del seicentesco palazzetto dei Borgognoni, c’è la casa-museo di Giorgio de Chirico. “Al centro del centro del mondo”, come diceva il pittore metafisico noto per le sue tele stranianti, disabitate o con le sole comparse di enigmatici manichini. Ma la casa museo offre molto di più, con una magnifica collezione di opere, una sessantina tra dipinti, sculture, terrecotte, calchi in gesso e attrezzi usati dall’artista. Ben rappresentata è soprattutto l’opera metafisica che occupa circa 60 anni dalla fine degli anni '20 a metà anni '70, ma sono illustrati anche altri momenti della storia artistica di de Chirico, come I cavalli, gli autoritratti, la scultura dell’ultimo periodo. E tutto è stato conservato religiosamente intatto tanto da costituire un percorso privilegiato nell’esplorazione dell’arte di De Chirico, da rimanerne ipnotizzati.
Casa di Goethe
Con la scalinata di piazza di Spagna alle spalle, imboccando prima via dei Condotti e poi via del Corso in direzione piazza del Popolo, dopo una sosta dolce allo storico Antico Caffè Greco, si raggiunge la Casa di Goethe al numero 18. Quando il più celebre scrittore di lingua tedesca Johann Wolfgang von Goethe arrivò “finalmente in questa capitale del mondo”, soggiornò nella casa che era un luogo di ritrovo di intellettuali e artisti, ospite del suo amico pittore Tischbein. Qui, a parte lamentarsi dei suoi vicini rumorosi, trascorse un periodo felice della sua vita, dal 1786 al 1788. Oggi è un grazioso museo amorevolmente curato, che include incisioni di Piranesi della Roma del XVIII secolo, schizzi e lettere di Goethe, alcuni disegni di Tischbein in cui Goethe appare nella sua condizione di serenità e rilassatezza. Previa autorizzazione si può consultare la biblioteca con 8500 volumi, piena di prime edizioni e di edizioni rare.