Cortina d’Ampezzo
Cortina e i suoi dintorni rappresentano uno scenario da film. Il gruppo montuoso del Pomagnon, il monte Cristallo, l’area delle 5 Torri tra i passi Falzarego e Giau e ancora la Croda da Lago, il Nuvolau davanti al Passo Giau e le Tofane. Siamo nel cuore del Parco naturale delle Dolomiti d’Ampezzo. Già solo questo circondario di vette dolomitiche, Patrimonio Unesco, basterebbe a giustificare il fascino di Cortina e la sua fama di “Perla delle Dolomiti”. Cortina vuole dire anche lusso, storia e sport. Ecco così lo charme dei primi grand hotel, costruiti tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX ancora in epoca austriaca, come quello dove amava soggiornare il grande romanziere americano Ernest Hemingway.
L’itinerario però è a tema 007 e in questa Cortina dall’anima glamour sono state girate alcune delle più celebri scene del film “Solo per i tuoi occhi” in cui l’agente è sulle tracce del criminale Locque.
Celebri e suggestive, ad esempio, sono quelle girate nell’altrettanto storico hotel Miramonti: in una delle sue camere, infatti, rivediamo il magnifico affaccio sulle splendide vedute sulle Dolomiti d’Ampezzo. Le scene più spettacolari, quelle d’azione e spericolate, sono state girate in altri luoghi, altrettanto storici e importanti per Cortina, come l’ex trampolino di salto olimpico oppure lo stadio Olimpico del Ghiaccio, un tempo utilizzati per ospitare le Olimpiadi del 1956 e oggi abbandonati. Nel primo in particolare, l’agente 007 nel film si getta con gli sci inseguito dai suoi immancabili killer, mentre nel secondo conosce il suo antagonista e la sua protetta. Anche nel tranquillo corso Italia, dove solitamente si passeggia e si fa shopping, torneranno alla vostra memoria pericolose scene di inseguimenti.
Aggiratevi quindi tra i palazzi, gli hotel e gli edifici che hanno fatto la storia di questa località amata in tutto il mondo, seguendo il vostro agente segreto preferito.
Prima di dirigervi verso la prossima tappa, fate sosta anche presso uno degli edifici storici più famosi come la Ciaṣa de ra Regoles, ove “Regoles” sono le antiche comuni familiari montane che da secoli gestiscono queste terre alpine uniche al mondo.
Insomma, godetevi Cortina e le “sue” Dolomiti, diverse da quelle di tutte le valli attigue (seppure non meno belle), al ritmo di un action movie retrò. Sarete voi al centro del film.
Tofana di Mezzo
Tutto il glamour della Cortina degli anni ’80 è perfettamente rappresentato da Bond (Roger Moore) che guida la sua Lotus sulla neve con spettacolari inquadrature dei gruppi dolomitici ampezzani sullo sfondo, mentre una colonna sonora funky accompagna le immagini di edifici futuristici e retrò. All’epoca, Cortina era uno status symbol, dove i ricchi italiani del nord andavano a sciare e trascorrevano la famosa “Settimana Bianca”. Parte del fascino è dovuta anche alle Olimpiadi invernali del 1956, che saranno ospitate nuovamente nel 2026.
La Tofana di Mezzo (o Tofana II), con i suoi 3243 metri d’altezza, è la cima più elevata del gruppo dolomitico delle tre Tofane e la quarta per altezza di tutte le Dolomiti. Vie normali e vie ferrate, per gli appassionati di alpinismo qui trovano casa. Il raggiungimento della vetta, seppur 50 metri più in basso, è possibile anche per i meno sportivi, grazie alla funivia “Freccia del cielo”, che si compone di tre tronconi, partendo proprio da Cortina, vicino allo stadio.
La vista dalla Tofana di Mezzo è splendida e spazia dalle creste di confine con l’Austria e i suoi ghiacciai, le altre vette dolomitiche ovviamente e alla Laguna di Venezia.
Valle del Boite
Qui, a oltre 3000 metri di quota, di fronte al panorama della Valle del Boite, James Bond nel film dell’81 incontra il suo contatto. Ma questa valle, 007 a parte, non può mancare dal vostro itinerario.
Il dolce, o talvolta, impetuoso fluire del Boite dà il nome alla valle che da Cortina risale fino a San Vito di Cadore. Lungo le acque ricche di corrente forse si sarebbe potuto girare un uteriore spettacolare inseguimento tra l’agente Bond e i suoi sicari. Potete immaginarlo mentre, con la sua Lotus, lungo la strada che risale la valle attraversando i piccoli borghi, ricchi di storia e bellezza del Cadore: Valle, Cibiana e San Vito. Senza la costruzione di questa strada, la strada di Alemagna, avvenuta solo agli inizi dell’800, non si potrebbe nemmeno immaginare quell’inseguimento: l’unica via di transito dalla valle del Piave, avveniva sulle acque passando per forza dal piccolo borgo di Valle di Cadore, risalendo da Perarolo lungo il Boite appunto. I tronchi robusti degli alberi frondosi ampezzani scendevano fino a Venezia e al suo Lido.
La parte antica del paese si adagia sulla via detta Romana: un’ulteriore testimonianza delle origini storiche del villaggio. A Cibiana, invece, lasciatevi stupire da una sorta di particolare museo a cielo aperto. Il borgo offre una singolare combinazione di architetture rustiche e murales, oltre 50, dipinti sulle facciate delle case a partire dal 1980 con scene di vita locale. Infine, concedetevi una sosta a San Vito di Cadore, fermando anche voi il vostro inseguimento con la bellezza dolomitica. Un caffè nella piazzetta e un colpo d’occhio sul piccolo lago di Mosigo, sulle cui acque il paese pare adagiato, vi ristoreranno prima di nuove avventure.
Pista olimpica di bob “Eugenio Monti”
Ci siamo. Vi attende forse il passaggio più adrenalinico di tutto il vostro itinerario, uscito direttamente dal set di “007 – Solo per i tuoi occhi”, in un luogo immancabile nell’immaginario collettivo dei cortinesi ma non solo: la spettacolare pista da bob “Eugenio Monti”, il campione plurivincitore olimpico e mondiale, oggi ormai smantellata e mai ricostruita. È qui che si svolsero le prime Olimpiadi invernali di Cortina del 1956, oltre ai campionati del mondo di bob.
La pista ha ancora un suo fascino innegabile. Lo charme di Roger Moore e i primi effetti speciali con riprese serrate e ricche di suspense non vi mancheranno pensando al film. La pista Eugenio Monti è celebre perché qui Roger Moore affrontò la discesa, sugli sci e non in bob, cercando di seminare il biathleta della Germania Est Erich Kriegler (John Wyman) e i suoi scagnozzi. Una scena indimenticabile anche oggi che siamo abituati a riprese con droni e ricostruzioni in postproduzione al computer. Purtroppo, a volte, la realtà è più dura anche della fiction più spettacolare e ricca di sparatorie: durante le riprese dell’inseguimento, nella pista da bob, perse infatti la vita lo stuntman italiano Paolo Rigon.