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Cicloturismo
Veneto. In bicicletta per i luoghi della Ciclovia delle isole di Venezia

Lungo la Ciclovia delle isole di Venezia

Tipologia
Percorso in bici
Durata
2 giorni
Numero Tappe
5
Difficoltà
Facile

Percorrere la lunga linea dell’arcipelago della Laguna veneta in modo inedito e autentico. Goderne appieno la bellezza storica, ma soprattutto naturalistica, con le caratteristiche barene, i voli degli uccelli e un paesaggio che cambia aspetto a ogni ora del giorno. Come? In sella a una bicicletta, lungo la meravigliosa Ciclovia delle isole di Venezia. Un itinerario di due giorni, pianeggiante e accessibile a tutti, che vi porterà a raggiungere il Lido di Venezia e, infine, la splendida oasi di Cavallino-Treporti.
Venire a pedalare in laguna in famiglia, facendo tutte le pause del caso, è facile e piacevole. Partirete da Sud, da Chioggia, piccola perla dalla singolare forma a lisca di pesce e divisa simbolicamente tra i ritmi del mare e quelli della terra. Risalirete verso nord toccando al ritmo gentile dei vostri pedali ogni bellezza di questa lingua di sabbia incantata: un breve iniziale passaggio in ferry boat vi farà guadagnare la pittoresca isola di Pellestrina, per poi proseguire lungo il suo litorale e, dopo un breve tratto nuovamente via mare, vi rimetterete a pedalare nella splendida oasi degli Alberoni. Qui, con occhi curiosi, sospesi tra cielo e mare, costeggerete la laguna fino al centro storico di Malamocco, dove tra calli e campielli respirerete un’atmosfera da Corto Maltese, fino a raggiungere il Lido, l’epicentro glamour e fascinoso del vostro itinerario. Un nuovo passaggio in traghetto e sarete a Punta Sabbioni, pronti per addentrarvi nell’incantevole comune di Cavallino-Treporti, seguendone la ciclopedonale che la attraversa. In tutto avrete percorso 40 chilometri, a portata di chiunque. Consigliamo tuttavia biciclette da turismo, con pneumatici a sezione larga: si incontrano, infatti, alcuni brevi tratti sterrati e la tradizionale bici da corsa non è l’ideale.

Giorno 1

Chioggia

Chioggia

L’itinerario parte ufficialmente in piazzetta Vigo, dove ci si imbarca su un ferry della linea 11 che raggiunge Ca’ Roman e l’isola di Pellestrina. Prima non si può fare a meno di zigzagare lungo i calli e il principale Canal Vena, che vi accoglie puntellato di casette colorate affacciate sull’acqua e ponticelli che lo attraversano. Concedetevi il tempo di fare una visita alle bellezze architettoniche di questo che, dopo Venezia, è il centro più grande dell’intera laguna e ha una storia millenario, con il suo Duomo, la piazza Vescovile e l’imperdibile corso del Popolo, “la piazza- strada” di Chioggia. 

Lasciatevi catturare anche dal volto produttivo della Chioggia del passato, chiamata Sottomarina, con il suo cuore storico e il lungo litorale sabbioso.

Se volete fare un pieno di energie e di sapori locali, sempre prima di mettervi in sella, infilatevi uno dei numerosi bacari disseminati lungo il già citato Canal Vena. Sono le caratteristiche osterie veneziane: qui sapranno ripagarvi con cicchetti e prodotti locali di ogni genere. Attenti a non indulgere nello spritz però: dovete pedalare, non dimenticatelo. Ora è tempo di montare in sella. Anzi, in barca. Il traghetto per l’isola di Pellestrina vi aspetta.

Pellestrina

Pellestrina

Sbarcati al molo del faro di Ca’ Roman, l’isola di Pellestrina vi accoglie coi suoi coloriCa’ Roman è un’oasi LIPU, uno degli ambienti più incontaminati e meno sfruttati delle isole della Laguna. Lasciatevi catturare dalla sua aura selvaggia e ancestrale.
Seguite, quindi, la ciclabile lungo un tratto di litorale sottilissimo e affascinante, quello dei cosiddetti Murazzi. Questi ultimi sono caratteristici e antichi baluardi granitici che, da secoli, proteggono la Laguna e Venezia dalle insidie del mare. Pedalate piano attraverso i piccoli centri dell’isola di Pellestrina: Pellestrina stessa, Portosecco e San Pietro in Volta. Si tratta di agglomerati di abitazioni colorate inframezzate da chiesette e cappelle, particolari minuscoli ma che non sfuggiranno a occhi attenti come i vostri. Non perdetevi le barche dei pescatori che aggiungono atmosfera all’atmosfera, dando il ritmo giusto al ronzio della vostra catena. Tra un villaggio e l’altro, incontrerete lunghe distese sabbiose, tra relitti di navi, cantieri abbandonati e dune di sabbia colonizzate dalla vegetazione. Insomma, un’affascinante terra di nessuno, che forse nemmeno voi vi aspettavate. All’altezza di Santa Maria del Mare vi attende un nuovo imbarco: quello verso la prossima isola, Malamocco.

Malamocco

Malamocco

All’imbocco di Malamocco, appena sbarcati, ecco Alberoni, con la sua ampia spiaggia e oasi del WWF. È il momento di un breve relax. Malamocco, un tempo l’antico porto di Padova, è il borgo sospeso nel tempo di cui si innamorò il fumettista Hugo Pratt, papà del celebre marinaio giramondo Corto Maltese. Pratt prese infatti casa proprio a Malamocco. 

Il suo charme deriva dalla sua aria defilata e silenziosa, diversa da quella di tutte le altre mete della Laguna di Venezia. Appoggiate le vostre bici a una delle caratteristiche casette colorate e prendetevi il tempo per smarrirvi tra le calli e i campi come foste a Venezia, senza esserci davvero. Malamocco è unica nel suo genere, vi affascinerà e vi rimarrà a lungo nel cuore, proprio come una fiaba. Vi colpiranno, oltre alle bellezze architettoniche che ne attestano l’antica origine, soprattutto le sue atmosfere ovattate. Scorci lunghi come istanti sospesi tra mare e terra: è il caso del piccolo cimitero oppure della singolare scuola elementare costruita su delle palafitte. Non mancano le eccellenze gastronomiche della terra: caratteristici di Malamocco sono i carciofi, tra i più pregiati al mondo. Avventuratevi in uno dei numerosi orti: se siete fortunati potreste non uscirne a mani vuote. 
Pensare che, a dispetto del suo attuale fascino discreto, Malamocco fu un importante centro di passaggio ma soprattutto anche sede vescovile e capitale del Ducato di Venezia durante l’Impero Romano e nei secoli successivi.

Giorno 2

Lido di Venezia

Lido di Venezia

Lasciato il borgo, le vostre ruote scorreranno disinvolte verso il clou vero e proprio del vostro itinerario: lo charme e il glamour del Lido di Venezia, oggi soprattutto sinonimo del Festival del Cinema di Venezia.
Non prima però di un’altra, ennesima, sorpresa di questo mini-tour a due ruote nella laguna più famosa del mondo: a circa metà dell’isola il tracciato devia leggermente verso l’interno e il paesaggio cambia radicalmente. Sulla sinistra ricompaiono il mare aperto, la sabbia, gli ombrelloni e gli stabilimenti. Luci e silenzi, voli di uccelli e natura incontaminata a mano a mano lasciano il posto al fascino cosmopolita della celebre isola satellite di Venezia. Concedetevi una visita, magari al tramonto prima di cena a Sant’Erasmo e alle altre Isole minori. A questo punto vi attende un ultimo trasferimento in barca: imbarcatevi su un ferry della linea 17 che vi traghetterà verso i 20 chilometri finali dell’itinerario. La pista ciclopedonale, dopo essere attraccati a Punta Sabbioni, attraversa una zona speciale avvolta da un’atmosfera magica: Cavallino-Treporti.

Cavallino-Treporti

Cavallino-Treporti

Sbarcati in località Punta Sabbioni capirete che avete scelto il mezzo migliore per esplorare gli angoli più suggestivi del litorale di Cavallino-Treporti: la vostra bicicletta. Non dovrete far altro che proseguire il vostro itinerario in sella, seguendo la ciclopedonale, ben segnalata, che dal Faro di Punta Sabbioni, nuovo imbocco turistico di Venezia, vi condurrà fino al Faro del Cavallino. 20 chilometri in tutto, anche questi piatti e facili, adatti a tutti, ma in mezzo a meraviglie naturalistiche e storiche assortite. Un’occasione imperdibile per addentrarsi nei punti più nascosti e intimi di quest’oasi fuori dal tempo e per entrare profondamente in contatto con la sua natura e la sua fauna. Tra campi coltivati e argini immersi nella Laguna, costeggerete valli da pesca e orti, senza dimenticare la storia. Numerosi nella zona del Litorale del Cavallino sono i forti, le torri e le altre fortificazioni militari, come il Forte Treporti. In men che non si dica sarete al Faro del Cavallino, traguardo del vostro vagabondaggio a pedali sospesi tra cielo e acqua nella magia di una Venezia inedita, oltre che essere praticamente all’imbocco anche della celebre località balneare di Jesolo.

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