Passo Pordoi, il paradiso dei ciclisti
Il nostro viaggio parte dal Passo Pordoi, a 2239 metri sopra il livello del mare. L’area si estende tra il Gruppo del Sella a nord e quello della Marmolada a sud, e offre una vista mozzafiato. Il Pordoi è tra i più noti passi dolomitici, scalato per la prima volta nella corsa rosa del 1940: qui si sono sfidati numerosi campioni del passato. Si spiega, pertanto, il monumento dedicato a Fausto Coppi e l’istituzione della Cima Coppi dal 1965. In più, vede ogni anno passare sul suo manto stradale migliaia di iscritti alla Maratona delle Dolomiti, tra le granfondo più famose al mondo.
Affrontate una discesa che non presenta grandi pendenze e che si articola in piacevoli curve a destra e a sinistra. La percorrete su una strada gravel, ma ben battuta, che costeggia quella asfaltata.
Monte Civetta, ascesa panoramica
Il primo centro abitato che incontrate è Arabba, importante crocevia tra l’Alta Badia e l’Alto Adige. Proseguite in terre venete su strade di fondovalle. Ecco le prime salite con pendenze importanti, segnate di rosso sul ciclocomputer, che vi portano al Colle Santa Lucia e che fungono da riscaldamento per la vera fatica di questo itinerario: l’ascesa al Monte Civetta. Approfittatene, prima di ripartire, per ammirare dalla cima del Colle lo spettacolare panorama, che si apre sulla valle, su Alleghe e sull’omonimo fiume. Poi, rimboccatevi le maniche: vi attende la scalata dell’imponente montagna, appartenente al gruppo delle Dolomiti di Zoldo, caratterizzata da un’impressionante parete verticale, con un dislivello di oltre 1000 metri e una larghezza di circa 4 chilometri.
Passo Giau e il Monte Nuvolau
È giunto il momento di riprendere fiato, anche se per poco. Appena 3 chilometri di discesa ed ecco il pezzo forte del percorso: il Passo Giau. Reso leggendario dal Giro d’Italia, è famoso per la sua durezza: 10 chilometri di salita con una pendenza media del 9,1% e un picco massimo del 16%. Si parte a 1314 metri sopra il livello del mare, per scollinare a 2236 metri, tra numerosi tornanti, 29 in totale. A metà salita vi imbattete in due gallerie corte e ben illuminate. È negli ultimi due chilometri che la salita al Passo Giau si rivela in tutto il suo fascino: pedalando nella maestosità della cima di Monte Nuvolau, avrete immediatamente un'idea precisa di dove si trovi il traguardo.
Giunti a destinazione, godrete a 360 gradi della vista panoramicamente più bella delle Dolomiti, che vi consente di distinguere con chiarezza Cortina d’Ampezzo, le Tofane, la Croda Rossa, il Pelmo, il Pomagagnon, il Cristallo e Croda da Lago, l’Averau, il Massiccio della Sella e la Marmolada.
Lorenzago di Cadore, al traguardo
È il momento di scendere verso il Cadore. Gli ultimi chilometri di pedalata alternano piste ciclabili a strade secondarie, tutte in discesa, e vi portano ad attraversare diversi centri abitati, fino ad affrontare l’ultima fatica: la salita che vi conduce al confine con il Friuli Venezia Giulia. A Lorenzago di Cadore iniziate l’ascesa verso il Passo della Mauria: circa 10 chilometri di strada asfaltata e sterrata, a un’altezza che varia dai 700 ai 1300 metri. La vista vi ripagherà, ancora una volta, dell’impresa compiuta.