Arquà Petrarca: il ritiro del Poeta
Arquà Petrarca è un gioiello medievale incastonato tra i Colli Euganei Meridionali, che vi conquisterà fin da subito grazie al suo fascino senza tempo. Il suo nome deriva dal latino Arquata montium (“anello di monti”) poiché si sviluppa alle pendici di due colli. Saliti a piedi dal parcheggio, vi troverete a Piazza Roma, con il sagrato della Chiesa di S. Maria Assunta, al centro del quale è presente il monumento funebre di Francesco Petrarca, in marmo rosso di Verona. Incamminatevi su via Roma, tra botteghe ed altri edifici del Duecento e del Trecento, fino ad arrivare a Villa Alessi, l’antica sede dei vescovi che oggi ospita eventi e concerti. In Piazza San Marco troviamo l’Oratorio della S.S. Trinità (già esistente nel 1181), dove Petrarca si recava a pregare. Oltrepassata la piazza e il leone veneziano che la domina dall’alto, giungete alla casa che fu abitata dal Poeta dal 1370 al 1374. L’edificio è visitabile e ospita una mostra permanente sull’autore. Dalla sua finestra ammirerete la vista mozzafiato sui Colli Euganei, e, probabilmente, non vorrete più andarvene.
Monselice, sotto lo sguardo della Rocca
Se vi trovate nella bella cittadina di Monselice, la prima tappa consigliata è la piazza principale: Piazza Mazzini che ospita la maggior parte dei monumenti più importanti: la Torre Civica, il Castello Cini, il Palazzo del Monte di Pietà con la sua Loggetta, e il Complesso monumentale di San Paolo, sede del Museo della città. Quest’ultimo è una tappa fondamentale per chi vuole conoscere la storia e le trasformazioni di Monselice a partire dall’Età Romana fino al Novecento. Percorrendo le graziose vie del centro, oltre a negozi dalle incantevoli vetrine, enoteche e bar dove fermarsi per uno spritz, avrete modo di scoprire scorci unici: strade ciottolate, edifici antichi in pietra e lo sfondo inconfondibile dei colli. Ma il percorso più coinvolgente da ogni punto di vista è quello delle “Sette Chiese”. Un buon passo e scarpe comode è tutto ciò che vi serve: il percorso infatti è in pendenza. Il Santuario Giubilare delle Sette Chiese è un piccolo pellegrinaggio alle pendici del Colle della Rocca che si snoda dalla Pieve di Santa Giustina, il Duomo vecchio, fino all'Oratorio di San Giorgio e Villa Duodo. Il Mastio Federiciano, più conosciuto come Rocca di Monselice, si trova sulla cima dello stesso colle ed è una struttura in trachite realizzata nel 1239 come strumento difensivo dall’imperatore Federico II di Svevia, il famigerato "Stupor Mundi ". A questo periodo storico è dedicata la grande rievocazione che prende il nome di Giostra della Rocca, un grande evento che torna ogni anno a settembre con sfilate in costume medievale e antichi mestieri, giochi e sfide tra le contrade, a cui prende parte l'intera città.
Este: animo romantico e cavalleresco
Un chilometro di mura difensive e torri maestose, sullo sfondo delle colline, vi dà il benvenuto nella città di Este. La cinta muraria venne fatta erigere nel XII secolo durante il dominio degli Este, venne danneggiata e parzialmente distrutta in seguito agli scontri tra guelfi e ghibellini, infine ricostruita ed ampliata dai Carraresi nel Trecento. All’interno, sono racchiusi oggi i giardini pubblici, ricchi di essenze arboree e piante secolari, dove riposare su una panchina o passeggiare godendosi la visuale. Per restare nel clima medievale, potrete visitare la vicina chiesa romanica di San Martino, l’edificio religioso più antico della città, dalla presunta origine longobarda o carolingia. Osservando la struttura, vi accorgerete ben presto del suo campanile pendente: è alto circa 23 mt. e visibilmente storto, ma la sua pendenza non ha mai compromesso la stabilità del monumento. Le bellezze non sono solo medioevali, Piazza Maggiore è circondata da eleganti palazzi storici; nelle vicinanze del castello, il Museo Nazionale Atestino conserva un gran numero di reperti romani e preromani; e ancora, straordinarie ville venete, tra cui Vigna Contarena, Villa Kunkler e Villa Benvenuti. Meritano di essere viste anche la Basilica di Santa Maria delle Grazie, che ospita un'icona bizantina considerata miracolosa e il Duomo di Santa Tecla, che conserva le spoglie di Beatrice d'Este e la pala di Santa Tecla del Tiepolo.
Montagnana: fascino turrito
Due chilometri di cinta muraria ancora intatta, 24 torri, due monumentali punti di accesso al cuore della città: l’imponenza di Montagnana è davvero emozionante. La prima edificazione risale all’XI secolo, nel Duecento l’assedio di Ezzelino Da Romano portò all’incendio di gran parte degli elementi lignei della fortificazione, lui stesso fece poi edificare Castel San Zeno a scopo militare. L'opera di recinzione venne completata dai Carraresi nel 1362 con la costruzione della Rocca degli Alberi, alta più di trenta metri. Il Castello di San Zeno (1242) rappresenta, insieme alla Rocca degli Alberi, uno dei due accessi della fortificazione. Il castello ospita il Museo Civico “Antonio Giacomelli”. Entro le mura della città, raggiungete la piazza, il cuore pulsante di Montagnana, dove domina solenne il Duomo di Santa Maria Assunta con il singolare orologio sulla facciata. La cattedrale venne costruita nel Quattrocento sulle vestigia di una precedente pieve romanica del XII secolo. La sua posizione è asimmetrica rispetto alla piazza, e questo rende unica e caratteristica la prospettiva dell’insieme. Al centro della piazza, svetta la statua di Vittorio Emanuele e tutt’attorno, palazzi settecenteschi di gusto veneziano. La visita al centro di Montagnana, tra porticati eleganti, edifici storici e scorci da cartolina, si può fare in mezza giornata, prevedendo magari una sosta per assaggiare il fiore all’occhiello del luogo: il prosciutto Veneto Berico Euganeo.