Situato sul versante lucano del Parco del Pollino. Terranova del Pollino è da molti considerato la Porta del Parco, grazie alla sua posizione strategica. Venne fondato dalla famiglia Pignatelli nel XVI secolo come feudo dello Stato di Noia (l’attuale Noepoli) per favorire l’insediamento dei coloni (da qui il nome, poi attualizzato, ‘Terranovella’). L’abitato di Terranova del Pollino si trova nella parte alta del Sarmento e qui, per la particolarità della luce, i colori che circondano il paese mutano conferendogli un aspetto molto suggestivo.
Chi visita il paese può ammirarne il ricco patrimonio architettonico e artistico, tra cui la Chiesa di San Francesco di Paola (XVI sec.), patrono del paese, che seppure restaurata conserva l’originario portone principale in legno di pino loricato e la tela del 1500 raffigurante la Madonna delle Grazie con i SS. Carlo Borromeo e Francesco d’Assisi, del pittore lucano Attilio De Laurentis; la Cappella della Madonna delle Grazie e quella di Sant’Antonio entrambe del XVI sec.; Palazzo Virgallita e Palazzo Rusciani (che conserva una bellissima scalinata interna). A pochi chilometri dal paese e ai margini del bosco che lo circonda, in località Santa Maria della montagna, si erge il Santuario della Madonna di Pietà del XVI secolo, ricostruito nel ‘900, e poi nuovamente restaurato. All’interno, dietro l’altare nel presbiterio si trovano gli affreschi che raffigurano San Pietro, San Paolo e la Madonna col Bambino, opera di un ignoto pittore locale.
Chi ama la natura non può perdere i meravigliosi paesaggi che il Parco del Pollino regala: il Lago della Duglia situato a 1375 m, ai piedi della Serra di Crispo, circondato da meravigliosi boschi di faggio e abete bianco, con un sottobosco ricco di felci, more e lamponi; Timpa Falconara, un’imponente parete rocciosa che domina il paesaggio della valle; Timpa di Pietrasasso (1.362 m), uno sperone di roccia ofiolitica (sezione di roccia oceanica) alto oltre 50 metri; Timpa delle Murge (1.441 m), un luogo di grande valore scientifico, costituito da rocce basaltiche formatesi per estrusione di magma nelle profondità marine ricco di agrifogli; la sorgente Catusa, un ambiente quasi fatato caratterizzato da grossi massi in cui dimorano giganteschi faggi plurisecolari, davvero suggestivo.