Salta il menu
Arte e cultura
Sicilia

La Sicilia di “The White Lotus”

Tipologia
Percorso in auto
Durata
5 giorni
Numero Tappe
3
Difficoltà
Facile

Succede, a volte, al cinema o nel piccolo schermo, che insieme al cast, quello in carne e ossa, a fare da protagonista siano le ambientazioni. È il caso di “The White Lotus”

The White Lotus è il nome (di fantasia) di una catena di alberghi da mille e una notte che dà il titolo alla serie tv antologica targata “Hbo”, scritta e diretta da Mike White e giunta ormai alla produzione della terza stagione. Nel 2022, dopo la messa in onda della fortunata seconda stagione della serie, girata interamente tra Taormina, Noto e Cefalù, con qualche scorcio di Palermo e Catania e che ha ottenuto due Golden Globes, la Sicilia è diventata il "sogno proibito" dei vacanzieri stranieri. Si è creato un vero e proprio “effetto White Lotus” che, senza mezzi termini, ha investito la Sicilia di turisti alla ricerca delle location da sogno in cui si avventurano i protagonisti.

La serie racconta le vicende, non certo morigerate, dei facoltosi ospiti e dello staff del resort siciliano The White Lotus, di cui veste i panni il San Domenico Palace di Taormina, ricavato in un ex convento del XVI secolo. 

Un microcosmo di benestanti americani, talvolta noiosi e non privi di turbamenti, si muove per una settimana tra lindi corridoi, sale, suite, teste di moro, colonnati e un bel chiostro. Non mancano gli spritz, i giri in Vespa e ovviamente la visita delle bellezze siciliane. Il tutto con una colonna sonora tutta (o quasi) italiana. Tra la dark comedy e il crime, la serie cattura l’attenzione e offre inquadrature magnifiche dell’isola a tre punte, che si prende la scena, insieme al cast. 

Promettiamo: niente spoiler. L’itinerario si snoda sulle tracce delle due coppie di bellissimi sull’orlo del tradimento, Daphne e Cameron, Harper ed Ethan (Meghann Fahy e Theo James, Aubrey Plaza e Will Sharpe), del trio familiare Di Grasso (nonno con figlio e nipote interpretati da F. Murray Abraham, Michael Imperioli e Adam Di Marco) venuti in Sicilia a riscoprire le proprie origini. Ci sono le giovanissime escort locali Lucia e Mia (Simona Tabasco e Beatrice Grannò), Valentina, l’apparentemente fredda direttrice del resort (l’impeccabile Sabrina Impacciatore), e il controverso Quentin (Tom Hollander), inglese in vacanza con gli amici e l’affascinante nipote Jack (Leo Woodall).

Sopra tutti, il ruolo tragicomico di Tanya, interpretata da Jennifer Coolidge, l’unico personaggio presente anche nella prima stagione della serie (ambientata alle Hawaii) alla quale è impossibile non affezionarsi. Tanya è in Sicilia con il neo marito Greg (Jon Gries) e l’assistente personale Portia (Haley Lu Richardson).

Taormina

Taormina

Poetica, elegante e sofisticata, con l’Etna a sorvegliarla da lontano, Taormina ha una storia millenaria. Romani, arabi, normanni e Borboni, l’hanno conquistata e vissuta, lasciando ognuno tracce indelebili nell’arte, nell’architettura, nella cultura, nelle tradizioni e nella gastronomia. All’epoca del Grand Tour la città sedusse Goethe, che la definì “un piccolo lembo di paradiso sulla terra”, Nietzsche, che vi trovò l’ispirazione per “Così parlò Zarathustra”, ma anche Klimt, D’Annunzio e Freud. Sul finire degli Anni ‘60 fu meta del jet set hollywoodiano, accogliendo star come Liz Taylor, Richard Burton, Ava Gardner e Greta Garbo. Oggi, complice la serie tv “The White Lotus”, Taormina è diventata una delle destinazioni più amate dai turisti americani e internazionali. 

I bei tempi non sono finiti e ancora oggi la città promette una vacanza da “dolce vita”. Accorgersene è facile, seguendo proprio un tour cinematografico sulle tracce dei protagonisti della seconda stagione di “The White Lotus”. Il titolo della serie identifica la catena di resort super lusso in cui alloggiano i protagonisti: a Taormina, a fare le veci dell’hotel è stato il San Domenico Palace, ex convento del XVI secolo trasformato in raffinato albergo nell’800. La versione attuale è frutto del restyling voluto dalla catena che lo gestisce, che l’ha acquisito nel 2019: il progetto degli interni è di Valentina Pisani, mentre il paesaggista Marco Bay si è occupato di ridisegnare i giardini all’italiana. 

Nel secondo episodio, alle prime luci dell’alba, Ethan si dedica al jogging in città passando per corso Umberto e piazza IX Aprile, una vera e propria terrazza panoramica su cui affacciano la barocca chiesa di S. Giuseppe, l’ex chiesa di S. Agostino e la torre dell'orologio con il suo campanile merlato. La corsa di Ethan continua salendo fino alla chiesetta della Madonna della Rocca, da cui si gode di una vista incredibile su Taormina e sul mare. Nella stessa puntata la quinta scenografica della gita della famiglia Di Grasso e Portia è il Teatro greco di Taormina: antichissimo e suggestivo, ricavato nella roccia e con una vista panoramica sull’Etna e sul mare, è uno dei simboli della città e cornice più unica che rara di spettacoli ed eventi.

L’Isola Bella è invece la location di una scena memorabile con Daphne ed Ethan, nel finale di stagione, a cui Mike White lascia libera interpretazione. Ma insomma, l’Isola Bella è bella davvero: collegata alla terraferma da una sottile striscia di ciottoli, è coperta da una natura rigogliosa ed è oggi tutelata dal Parco Archeologico di Naxos.

A circa un’ora di macchina da Taormina, altro luogo di riprese della serie è stato il Teatro Massimo Bellini di Catania, dove Quentin e i suoi amici portano Tanya a vedere l’opera.

Noto

Noto

Noto è una bomboniera barocca che si presta benissimo a fare da set cinematografico: è accecante di una luce che riflette sulla pietra ambrata degli edifici e di una bellezza che ha pochi pari. Non saprete dove porgere lo sguardo. Quel che vedrete è il frutto della ricostruzione della città avvenuta dopo il sisma del 1693, che rase al suolo l'antica città romana sul monte Alveria.

Non è un caso che la cittadina sia stata inserita nel Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco e che anche Mike White abbia voluto girare qui alcune scene clou della seconda stagione di “The White Lotus”

Si vedono Harper e Daphne percorrere le scalinate della chiesa di S. Francesco all'Immacolata, realizzata tra il 1704 e il 1745. Compare nelle inquadrature anche la meravigliosa cattedrale di S. Nicolò: costruita a partire dal 1694 e terminata nel giro di 9 anni, è il simbolo della città e si impone dall’alto di un’ampia scalinata, con la sua sontuosa facciata in chiara pietra calcarea. Anche palazzo Ducezio fa bella mostra di sé in “The White Lotus”: di chiara ispirazione francese, è una delle opere più belle dell'architetto Vincenzo Sinatra. Il piano inferiore, risalente della metà del XVIII secolo, ospita la Sala degli Specchi, ricca di stucchi. 

Infine villa Elena. Nel quinto episodio della serie, Tanya (Jennifer Coolidge), abbandonata a Taormina dal marito Greg, si unisce a Quentin e alla sua allegra banda di amici nella loro villa di Palermo. In realtà, si tratta di Villa Elena, poco fuori Noto. Ex monastero gesuita del XVII secolo, la villa è stata restaurata dall’architetto e decoratore Jacques Garcia. Gli ambienti hanno un che di principesco: colonnati, sale sontuose, come la sala verde, con decori francesi e italiani del XVIII secolo, un camino in ceramica di Caltagirone.

Cefalù

Cefalù

La seconda stagione di “The White Lotus” inizia alla spiaggia di Cefalù (interprete della spiaggia privata del resort). È a Cefalù che comincia la serie e finisce la storia. Da qui si riavvolge la trama architettata da Mike White. 

Il grande pregio di Cefalù è quello di avere una rara combinazione di attrazioni turistiche. Vanta una delle più belle spiagge di Sicilia, con un mare pulito e cristallino. La sua storia risale alla notte dei tempi (il nome Cefalù deriva dall’antico greco ‘Kephaloidion’, ossia ‘capo’, vista la rocca che la domina). È scrigno di grandi capolavori architettonici: il suo maggior capolavoro è la cattedrale, che scintilla di mosaici. Il pittoresco centro storico è una lingua di vecchie case protesa verso il mare che rende a Cefalù un paesaggio da cartolina.

Le riprese di “The White Lotus” si sono concentrate, oltreché sulla spiaggia, tra piazza Duomo e via Candeloro, piazza Marina, il molo del Porto Vecchio, via Porpora e vicolo Miceli.

A pochi chilometri da Cefalù, sulla strada tra Palermo e Monreale, c’è la meravigliosa Villa Tasca, che veste i panni del luogo in cui si rifugiano Daphne e Harper durante la loro gita a Noto. La villa, oggi, è adibita all’ospitalità, dunque non è visitabile. Circondata da un immenso e rigoglioso giardino, risale alla metà del ‘500, periodo di cui rimane qualche eco. Passata di proprietario in proprietario, conserva soprattutto l’aspetto neoclassico che ha assunto nel ‘700. All’interno, sono rimasti affreschi e maioliche che raffigurano scene rupestri e pezzi d’epoca che si mischiano bene a elementi di arte e di design italiano.

Ops! C'è stato un problema con la condivisione. Accetta i cookie di profilazione per condividere la pagina.