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Spiritualità
Sicilia. Trapani e la Settimana Santa

Folklore e riti sacri: i Misteri di Trapani

Tipologia
Percorso a piedi
Durata
2 giorni
Numero Tappe
5
Difficoltà
Facile

La Sicilia è un posto magico, capace di stregare per il mare, le architetture barocche, le vedute, i sapori che sanno di pistacchio e mandorle, finocchietto selvatico e capperi. Ma una vacanza nell’isola durante la settimana di Pasqua offre qualcosa di più: un viaggio alla scoperta dell’intensità e drammaticità delle sue tradizioni popolari, la cui partecipazione è rimasta immutata nel tempo, come solo i cortei religiosi sanno rappresentare. Qui il contrasto tra i sentimenti di tristezza per il lutto e la gioia per la Resurrezione è spettacolarizzata a tal punto che partecipando a questi eventi sembra di trovarsi su un set cinematografico.

Le manifestazioni della Settimana Santa si contano a centinaia nelle città siciliane, pensiamo a Enna con la processione degli incappucciati, o a quella del Giovedì Santo più famoso a Caltanissetta, o al Ballo dei Diavoli di Prizzi. Ma a Trapani da più di 400 anni si celebra il rito dei Misteri con una partecipazione che difficilmente trova pari altrove.

La celebrazione della Passione di Cristo inizia il martedì prima di Pasqua, con un corteo che porta una statua lignea della Madonna. Nei tre giorni successivi, le processioni notturne dei Misteri percorrono il vecchio quartiere e il porto. Ogni corteo è accompagnato da un bagno di folla rapita dal ritmo ossessivo di tamburi e nenie funebri suonate da una banda. Il culmine del fervore popolare lo si raggiunge durante il rito del Venerdì Santo pomeriggio, quando lungo le strade della città vecchia vengono portate in corteo 20 maestose statue in legno settecentesche a grandezza naturale, raffiguranti gli episodi della Passione. Ciascun gruppo scultoreo è sorretto a spalla dai rappresentanti delle 20 maestranze o mestieri, che tradotto in dialetto diventa “Misteri”. Le statue scendono gli scalini della chiesa delle Anime Sante del Purgatorio e così inizia la lenta marcia che prosegue per un chilometro circa per poi far ritorno alla chiesa il mattino seguente dove vengono custodite e possono essere visitate per il resto dell’anno.

Questo è un momento particolarmente intenso per visitare la città, ma è vero anche che Trapani è affascinante in tutti i periodi dell’anno. Ogni stagione è buona per perdersi nelle vie del suo centro storico proteso su una lingua di terra il cui profilo arcuato si coglie percorrendo il lungomare sulle Mura della Tramontana fino alla torre di Ligny. Il centro vecchio lo si percorre a piedi, con il suo piccolo ma interessante labirinto di palazzi dorati e chiese antiche. E nella parte moderna, ci aspetta ancora qualche sorpresa, come il santuario dell’Annunziata, con accanto il Museo Pepoli, il più importante della città. Infine ci sono da vivere le serate estive indimenticabili nel giardino botanico delle Villa Margherita, assistendo a un concerto, o per una pausa rigenerante a ogni ora del giorno. 

Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio

Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio

La chiesa del Purgatorio dall’elegante e mossa facciata barocca da dove parte la lenta processione del Venerdì Santo sta nel cuore del centro storico, non lontano da corso Vittorio Emanuele, su cui si affacciano chiese barocche antiche come la cattedrale di S. Lorenzo, o la chiesa del Collegio dei Gesuiti. Al suo interno sono custodite le statue del corteo, i 20 Misteri di Trapani, che vengono illustrate da interessanti pannelli esplicativi. Alcune di esse sono originali, altre sono copie di quelle distrutte durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, o irreparabilmente danneggiate dopo essere cadute durante la processione, così pesanti e poco maneggevoli. Ogni statua, che rappresenta un momento della Passione di Cristo, è stata commissionata da una corporazione per essere portata in processione: per esempio, Gesù dinanzi a Erode la portano i mugnai e i fornai, Gesù nel sepolcro i pastai, La flagellazione i muratori e scalpellini. L’ascesa al Calvario invece non è associata a nessuna corporazione ma viene portata dal popolo intero di Trapani.

Via Mura di Tramontana, lungomare

Via Mura di Tramontana, lungomare

Risalendo via Torrearsa fino in fondo si passa all’antico mercato del pesce, dove ormai il pesce non si vende più. Rimangono un’arcata a semicerchio e una statua di Venere e ogni tanto vi si tiene qualche concerto nelle serate estive. A sinistra inizia l’antico cammino di ronda che percorre il bastione nord con una bella passeggiata sopra il mare. I bastioni corrono fino al massiccio fortino di S. Anna e proseguendo ancora si giunge alla torre di Ligny, eretta nel Seicento a difesa della città dagli assalti dei pirati su uno scoglio all’estremità dell’istmo, che vi consigliamo di vedere al tramonto, perché da qui lo spettacolo del cielo che infuoca nel punto di incontro dei mari Adriatico e Jonio è incantevole. Oggi ospita una collezione di reperti archeologici legati alla città. Sull’altra punta dell’istmo più a sud c’è l’antico lazzaretto un isolotto oggi è collegato alla terraferma.

Villa Margherita

Villa Margherita

Dopo questa passeggiata ci si può concedere un momento di meritato riposo nel maestoso giardino pubblico di Villa Margherita, punto di incontro a fine giornata per i trapanesi di tutte le età. Busti di personaggi celebri si ergono tra i bei ficus contorti, piantati nell’800, insieme anche numerose altre piante tropicali insolite, alberi del drago e palme a ventaglio cinesi che offrono un’ombra propizia per il relax anche nelle giornate più calde. Per far divertire i bambini ci sono pavoni e anatre nel laghetto. Prima di entrare però date uno sguardo alla bella fontana del Tritone, nella vicina piazzetta Vittorio Emanuele.

Non lontano dalla villa, si può fare una passeggiata per esplorare il quartiere ebraico, che risale al fiorente periodo medievale della città. 

Museo Regionale "Agostino Pepoli”

Museo Regionale "Agostino Pepoli”

Spingendosi verso la città moderna, percorrendo via Fardella, si raggiunge il museo più importante della città. Circondato da un folto parco e nascosto nel suggestivo chiostro di un convento carmelitano del XIV secolo, questo splendido museo di arti decorative ospita la collezione del conte Agostino Pepoli, morto nel 1910 e che dedicò la propria vita alla tutela del patrimonio artistico e artigianali trapanese. Tra gli oggetti in mostra infatti c’è un po’ di tutto, dalle statue a oggetti di artigianato in corallo, tra cui spiccano le sculture in corallo dei secoli XVII e XVIII che andavano di gran moda in Europa e che venivano realizzate grazie ai banchi di corallo al largo della città, oggi purtroppo decimati. Il museo custodisce anche un’interessante collezione di arte medievale, alcune opere quattrocentesche, una collezione di monete con esemplari greci, romani, arabi e italiani.

Santuario dell’Annunziata

Santuario dell’Annunziata

Principale monumento di Trapani, il Santuario dell’Annunziata è composto da una chiesa e un convento del ‘300, completamente rifatto nel 1760, di cui rimase originale soltanto la facciata, ornata da un bellissimo portale gotico con un magnifico rosone. L’interno barocco settecentesco stupisce per una serie di sontuose cappelle, una delle quali è dedicata ai marinai e una ai pescatori. La più bella però è la cappella della Madonna, il vero e proprio santuario con statua marmorea di una sorridente Madonna con il bambino, attribuita a Nino Pisano del XIV secolo. 

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