Biancavilla, omaggio a una regina
Il punto di partenza dell’itinerario merita una passeggiata per scoprire le belle chiese di Biancavilla e alcuni palazzi nobiliari che risalgono al Settecento e all’Ottocento. Il paese ha cambiato nome molte volte, nel corso della sua lunga storia: Casale dei Greci, Poggio Rosso e Albavillae. Si chiama Biancavilla dal 1599 in onore della regina Bianca di Navarra.
I vigneti dell’Etna
Il percorso segue vie secondarie e poco trafficate che vi permetteranno di godervi il panorama senza il rischio e il rumore delle auto di passaggio. Chilometro dopo chilometro vedrete climi e vegetazione diversi. Lungo il primo tratto avanzerete tra frutteti, agrumeti e distese di vigneti. Questa zona è considerata tra le aree vitivinicole più importanti d’Europa. Il terreno vulcanico e l’escursione termica permette di ottenere vini squisiti come l’Etna Rosso DOC prodotto con uve di Nerello Mascalese. Qui si trovano alcuni tra i vigneti più alti d’Italia.
Via via che salite lungo i 22 chilometri dell’itinerario il paesaggio cambia fino a trasformarsi in distese desertiche in prossimità delle aree sommitali. Qui il panorama ricorda un paesaggio lunare. Pedalerete tra colate nere su cui spiccano squillanti cespugli di ginestra. La vista però si apre anche sulla costa e corre fino al mare.
Rifugio Sapienza, a quota 1910 metri
L’ascesa è costante per l’intero tragitto e il traguardo è a 1910 metri di quota. Qui si trova il Rifugio Sapienza da cui parte la funivia dell’Etna che vi porterà fino a quota 2504 metri. A questo punto potete scegliere di fermarvi a pranzo al ristorante, salire ai crateri sommitali con la compagnia di una guida o seguire uno dei molti sentieri che si inerpicano lungo le pendici del vulcano, sia a piedi che in mountain bike. D’inverno invece qui si scia, sempre in vista della cima fumante dell’Etna.