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Arte e cultura
Sicilia. L’area portuale di Palermo

Palermo, il lungomare e il porto

Tipologia
Percorso a piedi
Durata
1 giorno
Numero Tappe
4
Difficoltà
Facile

Le anime di Palermo si svelano nell’eredità arabo-normanna dei mosaici e delle cupole rosse tra le palme, in quella spagnola dei grandi palazzi e delle chiese barocche, in quella delle scene fastose del Gattopardo, di fine Ottocento. Ancora, nel chiasso di mercati odorosi, nelle architetture sontuose e nei nobili scorci, nel mare e nella città contemporanea, quella del nuovo molo trapezoidale, che ha cambiato, in parte, il volto di Palermo. È intorno al porto e lungo il mare che si muove questo itinerario, che intreccia vecchio e nuovo nel corso di una passeggiata. Si parte dal Foro Italico, si raggiunge il porticciolo turistico della Cala, cui segue la nuova attrazione palermitana, il molo trapezoidale, riqualificato e ribattezzato Palermo Marina Yachting, annunciato dal Castello a Mare. Si termina all’oratorio del Rosario di S. Cita. In mezzo, brevi digressioni che portano a scoprire luoghi di grande suggestione come l’Orto botanico e Villa Giulia, il quartiere della Kalsa e la chiesa di S. Maria dello Spasimo, il Nautoscopio e la chiesa di S. Maria della Catena.  

Foro Italico

Foro Italico

La passeggiata sul lungomare palermitano, è animata da palme e piante mediterranee, vialetti che tagliano un prato rasato, panche o lettini prendisole piastrellati e, in estate, un maxischermo per il cinema all’aperto. Bisogna ringraziare il vicerè Marcantonio Colonna di questo spazio aperto e vivibile che offre momenti di decompressione e la scoperta di luoghi suggestivi. Cominciando dalla fine, Villa Giulia, il giardino pubblico definito da Goethe il più meraviglioso angolo della terra, e poi il paradiso subtropicale dell’Orto botanico. Due luoghi che annunciano la Kalsa, quartiere un po’ bohémien, in cui tra palazzi fatiscenti e fascinosi, panni stesi alle finestre, edifici nobiliari, e pregevoli e antichissime architetture, si trovano laboratori di creativi artigiani, bar e localini accoglienti. Già che si è qui, prima di proseguire lungo il mare, vale la pena vedere i resti della chiesa scoperchiata di S. Maria dello Spasimo, un luogo che incanta.

Porto turistico La Cala

Porto turistico La Cala

Continuando la passeggiata lungo il Foro Italico, prima di raggiungere il porticciolo turistico La Cala, che offre uno scorcio pittoresco tra imbarcazioni da diporto, pescherecci e barche a vela, c’è un bel posto dove fermarsi per un drink, un aperitivo o per ascoltare musica live. È il Nauto, sorto sulla “spiaggia ritrovata”, ex discarica poi bonificata e impreziosita, nel 2010, dall’opera d’arte contemporanea Nautoscopio, frutto della creatività di Giuseppe Amato. Vicinissima la chiesa di S. Maria della Catena, eretta agli inizi del XVI secolo, in stile gotico-catalano con qualche elemento rinascimentale, deve il nome alla catena con la quale si chiudeva l'antico porto della città.

Palermo Marina Yachting, il molo trapezoidale

Palermo Marina Yachting, il molo trapezoidale

Il riqualificato molo trapezoidale è anticipato dal Castello a Mare, o quel che resta della fortezza arabo-normanna del IX secolo. Si entra dunque al Palermo Marina Yachting, così è stato rinominato il molo dopo la sua riqualificazione. Un lavoro straordinario di rifacimento ha reso il water front palermitano un luogo molto attrattivo grazie al design architettonico che lo caratterizza. Un nuovo spazio aperto interamente ciclo-pedonale che celebra il legame di Palermo con il mare. Una lunga passeggiata, un laghetto artificiale con scenografica fontana zampillante, un auditorium, un anfiteatro panoramico e locali in cui mangiare e bere bene.

Oratorio del SS. Rosario in S. Cita

Oratorio del SS. Rosario in S. Cita

Rientrando verso il centro città, imperdibile questa cappella del XVII in cui spiccano gli stucchi di Giacomo Serpotta. Meravigliosa ed elaborata la Battaglia di Lepanto sulla parete d'ingresso: raffigurante la vittoria cristiana sui Turchi, è incorniciata da drappi di stucco sostenuti da due putti emaciati che simboleggiano le conseguenze della guerra. Il virtuosismo di Serpotta domina anche le pareti laterali, dove figure scolpite in stucco bianco reggono spade dorate, scudi e un liuto, mentre un serpente d'oro si attorciglia intorno a una cornice.

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