Genzano, il paese dell’Infiorata, delle fragole e del pane
Il borgo di Genzano è adagiato sul cratere del lago di Nemi, sulla via Appia, tra i fitti boschi della zona dei Castelli Romani.
È la città dell’Infiorata, un grande tappeto di fiori freschi che viene realizzato in occasione della festa religiosa del Corpus Domini, ma anche di un delizioso pane IGP e delle fragoline.
Meta privilegiata di tante gite fuori porta dei romani, è un luogo di charme molto panoramico dove rilassarsi tra il verde e la storia.
Cosa vedere a Genzano
Una passeggiata nel borgo di Genzano è una continua scoperta di scorci panoramici sul lago di Nemi e sulla campagna che degrada nel cratere.
Nel centro storico spicca la mole del Settecentesco Palazzo Cesarini Sforza, i baroni di Genzano, dove al piano nobile, è esposta la collezione Hager-Sportelli, un centinaio di opere d’arte del Seicento e Settecento appartenute a Hellmut Hager, uno dei massimi studiosi degli architetti barocchi Carlo Fontana, Gian Lorenzo Bernini e Filippo Juvarra.
Nel mezzanino la mostra permanente Symposium, a tavola tra mito e cultura espone manufatti legati alla cultura del vino con un nucleo di opere recuperate dalla Guardia di Finanza nell’ambito di operazioni di contrasto al traffico illecito di opere antiche.
Nel palazzo c’è anche una sezione dedicata ai reperti archeologici provenienti dalla villa degli Antonini (I sec. d.C.) dove nacquero ben 2 imperatori romani, Antonino Pio e Commodo: la mostra è frutto di una campagna di scavi tutt’ora in corso fatta in collaborazione con un’università americana.
Da vedere anche la chiesa di Santa Maria della Cima, con il monastero, i resti delle mura medievali e il museo dell'Infiorata, che racconta la tradizione più radicata a Genzano, tra storia e memoria collettiva.
L’Infiorata di Genzano, Patrimonio d’Italia
Ogni anno, per la festa del Corpus Domini (la seconda domenica dopo la Pentecoste, in genere in giugno), il centro di Genzano si ricopre di un tappeto di petali di fiori freschi di 2mila metri quadrati diviso in 14 quadri ottenuti da oltre 400mila garofani di ogni colore.
L’Infiorata di Genzano, riconosciuta dal ministero del turismo come “Patrimonio d’Italia” è una delle più spettacolari manifestazioni di questo genere, che si rinnova ogni anno dal 1778.
Una festa che non è solo marketing turistico, ma senso di appartenenza e identità per la gente del posto.
Del resto la sua preparazione dura un anno intero: durante l’inverno vengono ideati e preparati i bozzetti, in aprile si fa il conteggio di quanti e quali fiori siano necessari, in maggio si allestisce il cantiere dell’opera, in giugno, il giovedì precedente la domenica del Corpus Domini si avvia l’attività di spelluccamento, cioè di separazione dei petali dalle corolle che vengono divisi per colore e conservati al fresco in alcune grotte presenti sotto il palazzo comunale.
Oltre ai petali dei garofani vengono utilizzati anche: ginestra, sausa, finocchiella, seme di pino, crisantemo, corteccia di pino, nero vite, granturco, riso, salvia, peperoncino, grano, soia, bucce di pinoli, origano, nero caffè, crusca.
La posa dei petali e la creazione dei quadri floreali avviene tra il sabato sera e la domenica mattina. Nei mesi successivi si fa l’inventario dei materiali che si possono conservare e ci si prepara per la successiva edizione. Il clou della festa è la domenica pomeriggio con la processione sulla via Infiorata e prosegue il lunedì con cortei e bande fino a quando i bambini del paese scendono correndo dalla scalinata della chiesa di Santa Maria degli Angeli e disfano definitivamente i quadri di fiori.
Cosa mangiare a Genzano: il pane casareccio IGP
La specialità gastronomica locale è il Pane casereccio di Genzano, il primo in Italia ad aver ottenuto il marchio IGP fatto con farina di grano tenero, acqua, lievito naturale e sale.
L’impasto viene fatto lievitare per circa un’ora: tagliato in pagnotte e filoni, viene messo a riposare in casse di legno con teli di canapa e spolverato con cruschello e poi cotto nel forno a legna oppure elettrico.
La crosta risulta croccante, l’interno è soffice e spugnoso: grazie al lievito naturale, il cosiddetto lievito madre o pasta acida, si conserva per giorni. I panificatori di Genzano sono riuniti in un consorzio che vigila sull’osservanza del disciplinare di produzione e garantisce la sopravvivenza dei forni a legna. Il pane viene venduto in pagnotte da 0,5 a 2,5 kg.