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Cicloturismo
Giro d'Italia

Sulle orme del Giro d’Italia 2022: Palmi - Scalea

Tipologia
Percorso in bici
Durata
1 giorno
Numero Tappe
3
Difficoltà
Medio

Il profumo di salsedine che si sprigiona dalla spuma del mare. Quello del pesce fresco che arriva dalle barche appena rientrate nei porticcioli. Pedalare lungo la costa calabra significa godere di un percorso unico, che anticipa le sensazioni di fine giornata, quando infilerete i piedi nella sabbia e le gambe sotto il tavolo di un ristorantino.

100 sfumature di blu su sfondo verde del Pollino

La costa tirrenica della Calabria, regione votata al mare con 800 chilometri di coste, 15 Bandiere Blu e 18 Bandiere Verdi (le spiagge per famiglie con bambini), è un susseguirsi di affacci sul blu per tutti i gusti: distese di sabbia bianca, scogliere vertiginose, scogli circondati dalla spuma bianca. È impossibile non notare il contrasto con l’entroterra, dominato dalle montagne aspre e apparentemente inespugnabili del Parco Nazionale del Pollino, il parco naturale più grande d’Italia: 1.925 chilometri quadrati di foreste di leccio, faggi, pini e abeti tra cui vive una fauna ricchissima (tra cui l’aquila reale e il lupo appenninico) e alcune delle vette più alte del Sud d’Italia.

In sella sognando l’ombrellone di una spiaggia calabra

Sembra fatto apposta per ammirare il mare, l’itinerario di cui vi parliamo in questo articolo, che ricalca la tappa numero 6 del Giro d’Italia 2022: una passerella da cui scegliere dove fermarsi per un tuffo o per gustare il tramonto. Il tracciato è semplice e alla portata di tutti, anche di chi vuole affrontarlo con una bici da turismo, con il costume e le infradito infilati nei borsoni laterali. Gli spunti interessanti sono tantissimi: oltre alle spiagge, meravigliosi borghi arroccati che ci ricordano di un passato lontano nel tempo. Pronti a partire?

Da Palmi a Vibo Valentia: mare e storia

giro d italia 6

Il via è da Palmi, in provincia di Reggio Calabria, di fronte a un mare aperto e profondo.

La Tonnara, la spiaggia più famosa, è una striscia di sabbia che si estende per 2 chilometri come un tavolo da gioco. Tre grossi scogli sembrano dadi rocciosi buttati nell’acqua da un gigante: l’ultimo è lo Scoglio dell’Ulivo, per via di una pianticella cresciuta sulla sua punta e capace di resistere per anni al vento e alle onde. Viene voglia di fermarsi qui, ad ammirare quel campione di resilienza, ma la strada chiama. Si tratta della Statale 18: una strada ampia, con alcune gallerie, a scorrimento veloce. Perciò attenzione a percorrerla in bici: se siete in gruppo, restate in fila indiana e ignorate il richiamo del mare, restando invece concentrati sull’asfalto.

Dopo una ventina di chilometri, passato l’abitato di Mileto, inizia la salitella verso l’aeroporto Razza di Vibo Valentia e poco dopo si entra nella città che, per le sue reminiscenze storiche, vale un pit stop. È stata, infatti, una delle più importanti colonie della Magna Grecia; vanta un castello meraviglioso, di origine normanno-sveva, oggi sede del Museo Archeologico Statale; ha un centro storico dalle geometrie medievali, con splendidi palazzi in tufo giallo. Ma Vibo Valentia possiede anche un cuore di sabbia mozzafiato: a pochi chilometri, nel comune di Parghelia, c’è la Spiaggia di Michelino, raggiungibile solo con una scarpinata di 240 gradini. Li vale tutti. 

Ad Amantea, il borgo con vista sul calar del sole

Giro d italia 6 amatea

Conclusa la discesa, dopo una trentina di chilometri lungo la costa, si arriva a Nocera, nella Riviera dei Tramonti. Lo spettacolo segue sempre il solito copione, con il sole che all’imbrunire si tuffa nel blu del mare. Qualche sera, però, appare una guest star: il vulcano Stromboli che fa capolino all’orizzonte. La località dove fare una tappa? Amantea, con la sua città vecchia arrampicata sulla rupe, dove passeggiare tra i vicoletti acciottolati, ammirando i terrazzi e le case dell’Ottocento. Un altro plus: dal centro storico, la vista sul Tirreno è impagabile. Ma già che siete qui, regalatevi qualche ora anche sulle sue spiagge, che non hanno nulla da inviare a quelle di posti più blasonati. La zona del lungomare, tra l’altro, pullula di locali e ristoranti, dove regalarsi una cena a base di pesce (alici e sarde sono gli ingredienti forti) secondo le vecchie ricette dei pescatori locali. 

Cetraro e Scalea: la riserva marina a un passo dai monti

giro d italia 6 riviera dei cedri

A Cetraro si entra nella Riviera dei Cedri: una costa selvaggia, aspra, con scogliere che si tuffano nel mare cristallino, grotte, calette nascoste e spiagge chilometriche. I suoi fondali sono protetti: dal 2008, infatti, è stato istituito il Parco Marino Regionale Riviera dei Cedri. Un tempo Cetraro era una cittadella fortificata, come testimoniano le tre porte d’ingresso al borgo, in cui le piazzette sono spesso chicche storiche della toponomastica. Qualche esempio? “A giorgia” era la vecchia sede del mercato. “Miezza a curta” era il centro del borgo antico. Si arriva poi a Scalea, un meraviglioso groviglio di vicoli, scalinate e piazzette. Dopo un itinerario al profumo di salsedine, potreste avere voglia di un cambio di scenario. Ci sta e siete nel luogo giusto. Voltate le spalle al mare e il Parco del Pollino, il più esteso parco nazionale d’Italia, vi aspetta.

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