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Cicloturismo
Giro d'Italia

Sulle orme del Giro d’Italia 2022: Diamante - Potenza

Tipologia
Percorso in bici
Durata
1 giorno
Numero Tappe
3
Difficoltà
Difficile

Pedalare in una regione incantata, la Basilicata, e lasciarsi prendere dalla meraviglia. Per piccoli borghi così integrati nel paesaggio da far sembrare tutto un grande dipinto. Per il mare scintillante, che riesce a farsi scorgere anche da lontano. Per la cucina, semplice ma di grande sostanza

Dove comanda la natura

La Basilicata? Pochi chilometri quadrati in cui si concentra una varietà paesaggistica incredibile: mare, colline, monti. L’affaccio di questa regione sul Mar Tirreno è una costa frastagliata, un susseguirsi continuo di falesie a picco sul mare, i cui fondali nascondono un museo sommerso di ancore e anfore che riposano indisturbate tra praterie di posidonie. L’entroterra è una distesa di colline e montagne silenziose, punteggiate di piccoli borghi scavati nella roccia. È così rigogliosa, a tratti incontaminata, la natura di questa regione, da vantare ben tre riserve: su tutte il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, un polmone verde dove vivono lupi e aquile reali, che fa da raccordo tra il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano a ovest e il Parco Nazionale del Pollino a sud.

Scoprire la Basilicata in bicicletta

Per il suo dislivello, oltre 4500 metri, questo tracciato che s’ispira alla settima tappa del Giro d’Italia 2022 potrebbe trarvi in inganno: farvi credere di essere sulle Alpi del Nord Italia. Invece, qui si pedala dal mare della costa tirrenica della Calabria tirrenica su per le Dolomiti Lucane, lungo tornanti che abbracciano attorcigliandosi costoni di montagne aspre e selvagge. L’invito è a spezzare il tracciato, concedendovi delle pause di dolcezza. Perché ce n’è moltissima in questi 200 chilometri scarsi. Per esempio, nei paesini che vi aspettano sonnacchiosi in cima alle colline. O nel silenzio della natura, che fa da padrona. 

A Maratea, mare e poesia

giro d italia 7 porto turistico maratea

L’itinerario inizia da Diamante, in Calabria, il paradiso dello snorkeling dove ogni anno, a Settembre, va in scena il Festival del Peperoncino. Naturalmente è uno degli ingredienti che non mancano mai nella gustosa cucina locale: andateci piano, se volete affrontare il resto del tracciato, che procede tranquillo lungo una costa panoramica solo per un po’, fino all’ingresso in Basilicata. Si passa da Castrocucco, la frazione famosa per la sua Spiaggia della Secca, una lunga distesa di sabbia con davanti un isolotto verdissimo, U Tuppu, sovrastata da un suggestivo castello di origine medievale, che si raggiunge attraverso un piccolo sentiero inciso nella montagna. Ma la regina di questo litorale ricco di grotte e anfratti è Maratea, la città delle 44 chiese (tra cui molti eremi, edicole, monasteri) e delle case candide. Elegante, preziosa, romantica. Serve altro per convincervi a uno stop? La possibilità di una gita al Cristo Redentore, la statua alta 21 metri sul monte di San Biagio, da dove si ammira il Golfo di Policastro. O un’escursione alla Grotta delle Meraviglie, la più piccola d’Italia, da cui pendono stalattiti filiformi. 

Sull’Appennino Lucano, sudore e autenticità

giro d italia 7 appennino lucano

Proseguendo sul percorso il gioco si fa duro. Davanti a voi avete l’Appennino Lucano, maestoso e all’apparenza inespugnabile. Si comincia con il Passo della Colla, a 594 metri di quota, giusto per scaldare i muscoli. Scollinata la vetta, si arriva all’abitato di Trecchina, su uno sperone roccioso incastonato tra le montagne. Per sgranchire le gambe, potete scendere dalla sella e camminare tra le viuzze, con lo sguardo rivolto agli archi e ai balconi ricoperti di gerani e mentuccia. Vi aspetta ora una salita ben più tosta, quella al Monte Sirino, una delle principali vette dell’Appennino Meridionale, che presenta strappi del 9 per cento di pendenza. La discesa attraverso valli ricoperte di vigneti vi porta a Viggiano, un paese votato alla spiritualità (per via del culto della Madonna Nera) e alla musica: sono famosi i suoi musicanti girovaghi. Ultima fatica, la più dura, con la scalata alla Montagna Grande di Viggiano: non è lunghissima, ma ha picchi di pendenza che toccano il 16-17 per cento. Si arriva a Calvello, patria della castagna e della ceramica, l’arte portata nel 1200 dai monaci benedettini, che vi ripagherà di tutto: sono paesini come questi a custodire l’anima profonda della Basilicata.

A Potenza, storia e gastronomia

giro d italia 7 palazzo loffredo

L’itinerario continua con il naso all’insù. Vi aspetta, infatti, la salita La Sellata, 10 chilometri scarsi di lunghezza, con una pendenza media del 5-6 per cento e un paio di tratti al 14. La discesa, attraverso tornanti che costeggiano la montagna, porta dritti a Potenza, il capoluogo della Basilicata adagiato sulla dorsale appenninica a nord delle Dolomiti Lucane. Una città divisa in due. Sopra, la collina la parte antica: un intreccio di vicoli, piccole piazze, portoncini. Ai piedi i quartieri più moderni. Due le cose da non perdere. Prima: una visita a Palazzo Loffredo, uno dei più antichi della città (risale al 1600), abitato per secoli dai nobili potentini e oggi sede della Galleria Civica di Potenza e del Museo Archeologico Nazionale della Basilicata. Seconda: una pasta con i peperoni cruschi. Una cena di quelle che non si dimenticano.

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