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Natura
Basilicata

Il Parco della Murgia Materana

Gravine, grotte, chiese rupestri e tanta natura in un paesaggio unico e affascinante.

2 minuti

Il Parco della Murgia è stato istituito nel 1990 col nome di Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano. È oggi tra gli spettacolari paesaggi rupestri d’Italia quello che meglio testimonia l’antico rapporto tra l'uomo e la natura.

L’uomo e il territorio

Il parco, che sorge tra i comuni di Matera e Montescaglioso in Basilicata, a pochi chilometri di distanza dal confine con la Puglia, è caratterizzato da una roccia tenera, il cosiddetto "tufo" (il nome esatto è la calcarenite), che ha svolto un ruolo essenziale nelle forme assunte dal paesaggio, disegnando rupi, valloni e grotte utilizzate dall’uomo che vi si è insediato sin dalla preistoria. La tecnica di costruzione era quella definita “architettura in negativo”, ovvero non si costruiva, ma si toglieva materia dalla roccia (scavandola), per ricavarne appunto delle strutture architettoniche. Ecco dunque che nel Parco della Murgia si trovano grotte del paleolitico (Grotta dei pipistrelli), villaggi risalenti al neolitico, alle età del bronzo e del ferro (villaggio di Murgecchia, di Murgia Timone e di Trasanello): tutti siti preistorici che raccontano la presenza umana, una presenza fatta per lo più da pastori e mandriani. Sempre relativamente a questo mondo ci sono anche masserie, talvolta fortificate, i caratteristici recinti per pecore detti “jazzi”, cisterne, abbeveratoi e pozzi.

Le chiese rupestri

Nel Parco della Murgia esistono ben 150 chiese rupestri, diverse tra loro per architettura ed iconografia, tra queste ricordiamo San Leonardo, San Giacomo, Cappuccino vecchio e Santa Cesarea. Realizzate per lo più nell’alto medioevo, in un periodo che ha visto incrociarsi la cultura greco bizantina con il mondo latino, anch’esse sono scavate nella roccia. Ciò che più stupisce è che sebbene siano nate come luoghi di culto, nel corso del tempo le chiese sono state anche utilizzate con altri scopi, trasformandosi all’occasione in abitazioni o luoghi di ricovero per gli animali. Anche queste chiese rappresentano oggi un’importante testimonianza della presenza umana, relativa in particolare a monaci benedettini, longobardi e bizantini.

La natura

Una natura varia e selvaggia è quella del Parco della Murgia che annovera all’incirca 1.200 entità botaniche (un sesto dell’intera flora nazionale e un terzo di quella regionale): un numero ragguardevole per un’area di circa 7000 ettari di superficie. In questo magnifico luogo, attraversato dal Fiume Bradano e dai torrenti Gravina e Jesce, vi sono circa un centinaio di specie rare e rarissime. A testimoniare la sorprendente ricchezza naturalistica anche l’abbondante fauna che, oltre a volpi, lepri, istrici, cinghiali e gatti selvatici, comprende importanti uccelli rapaci come il nibbio reale, il lanario, il capovaccaio e in primis il falco grillaio con le ali spiegate, il piccolo rapace simbolo del Parco.

Da sapere

Per scoprire e imparare ad amare il Parco della Murgia Materana è stato realizzato il CEA Centro di Educazione Ambientale di Matera, che ogni anno realizza gita, incontri e percorsi guidati per migliaia di visitatori di ogni età. Numerose testimonianze del periodo preistorico si conservano presso il Museo Nazionale "Domenico Ridola" a Matera, mentre testimonianze risalenti al periodo greco (VIII-VII secolo a.C.) e romano (dal III a C.) si possono rintracciare nella zona di Montescaglioso.

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