Spello
Il vostro viaggio tra le bellezze della Valle Umbra inizia con Spello, borgo incantevole adagiato su uno sperone del monte Subasio, fatto di antiche case in arenaria e ricco di testimonianze dell’epoca romana.
Alle porte del cuore del paese, trovate subito la prima meraviglia da visitare, Villa dei Mosaici. È un sito archeologico di raro prestigio che ospita pavimenti mosaicati a tessere rosse, bianche, nere e grigie, ritraenti creature mitologiche, animali, figure geometriche e scene di vita quotidiana.
Il borgo di Spello è imperniato su una spina centrale costituita da Porta Consolare, Porta Urbica, Porta di Venere e Porta dell’Arce. Passeggiando per le vie del borgo potrete costeggiare le antiche mura e le porte augustee, erette col calcare estratto dal Subasio, testimonianze possenti di un passato glorioso, fino a raggiungere la chiesa di S. Maria Maggiore, che custodisce il secondo gioiello di questo itinerario, la cappella Baglioni: qui gli affreschi sulla Vita di Maria e sull’Infanzia di Cristo del Pinturicchio, tra i maggiori artisti del rinascimento umbro, vi stupiranno per la vividezza e la ricchezza di dettagli.
Uscite dalla chiesa e, letteralmente a due passi, entrare nella pinacoteca civica, allestita nel palazzo dei Canonici, dove potrete ammirare opere d’arte che spaziano dal Medioevo al Rinascimento. I vostri occhi brilleranno davanti all’oreficeria gotica e barocca.
Ma ricordatevi che il patrimonio artistico umbro va sempre di pari passo con quello naturalistico: per apprezzarlo appieno, uscite dal nucleo urbano e prendete la via Centrale Umbra che punta verso Assisi. Lungo la via troverete i resti di un anfiteatro romano di fine I secolo a.C. e la chiesa di S. Claudio (XII secolo), splendido esempio di architettura romanica immersa nel verde, destinazione ideale per una passeggiata rigenerante.
Bevagna
Proseguite verso Bevagna (a circa un quarto d’ora di macchina), borgo Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, il cui fascino antico è custodito dalle possenti mura medievali su cui spiccano numerose torri.
Percorrendo corso Matteotti, che segue l’antica via Flaminia, vi immergerete nel passato glorioso di questa località, testimoniato soprattutto dal teatro romano del I secolo d.C., su cui oggi sorgono delle caratteristiche abitazioni con disposizione a semicerchio.
Lungo il tragitto troverete la chiesa della Consolazione, con una bella statua lignea del Cristo Risorto del XVI secolo, e il maestoso palazzo Lepri. Quest’ultimo, oggi palazzo municipale, ospita il Museo civico con reperti archeologici e opere d’arte che raccontano la storia della città fino al XVIII secolo.
Non lontano, in via di Porta Guelfa, potrete ammirare un altro lascito dei romani, un magnifico mosaico con decorazioni marine risalente al II secolo d.C.
Il cuore pulsante del borgo è piazza Silvestri, un autentico capolavoro di urbanistica medievale che offre un gioco di prospettive unico: dominata dal palazzo dei Consoli (1270) con la sua loggia, la piazza è uno spazio privo di simmetrie e di allineamenti frontali e dominato da due chiese, il palazzo dei Consoli e la colonna di S. Rocco.
Non vi resta che visitare la collegiata di S. Michele Arcangelo, con il suo imponente campanile cuspidato e la basilica di S. Silvestro (1195), fiore all’occhiello dell’architettura romanica umbra. Non lasciatevi ingannare dalla sua facciata incompiuta: possiede una ricca trifora di marmi di recupero e un grandioso interno a 3 navate.
Se vi trovate a Bevagna verso la fine di giugno, non perdetevi il Mercato delle Gaite, una gara che per dieci giorni anima il centro storico. In questa occasione le botteghe dei 4 rioni cittadini (detti “gaite”) riaprono i battenti per riproporre le arti, i mestieri e la vita quotidiana della Bevagna medievale, mentre i bevanati girano per le strade in abiti d’epoca e si sfidano per ottenere il palio della vittoria.
Montefalco
Dalla sua posizione privilegiata, Montefalco domina le pianure dei fiumi Topino e Clitunno. Non a caso il paese è noto come la “ringhiera dell’Umbria”, proprio per l’unicità dei paesaggi che regala e per la perfetta sincronia tra bellezze naturali e tesori storico-artistici: tutto questo ha contribuito a farlo rientrare tra i borghi Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.
Il cuore di Montefalco è piazza del Comune, di forma quasi circolare e punto d’incontro tra le principali vie nonché luogo privilegiato di splendide viste sulla valle. Qui potrete visitare il palazzo Comunale, straordinario centro culturale, con l’Archivio storico comunale e la Biblioteca civica, che custodisce incunaboli e manoscritti antichi.
Dirigetevi, poi, al complesso museale di S. Francesco,, un ex convento francescano che ospita una sezione archeologica, le cantine dei frati e soprattutto una Pinacoteca che conserva la tempera su tela Madonna del Soccorso (1504) di Francesco Melanzio: la tela è popolarmente detta anche Scacciadiavoli perché ritrae la Vergine nell’atto di bastonare un diavolo che assale un bambino. Scendendo nella chiesa, invece, potrete ammirare il ciclo di affreschi delle storie di S. Francesco (1452) di Benozzo Gozzoli, capolavoro prezioso del Rinascimento umbro. Tra gli altri affreschi del Gozzoli da ammirare a Bevagna, non perdetevi quelli della cappella di S. Girolamo.
Tra una rarità artistica e un belvedere, ricordatevi anche di assaggiare, senza esagerare, il vino autoctono, il Sagrantino di Montefalco DOCG. Ma se invece esagerare è proprio quello che volete allora si consiglia di fare un salto in piazza del Comune nel periodo da aprile a ottobre: ogni sabato alle 18 si tengono degustazioni guidate di 5 vini del territorio (oltre al Sagrantino, il Trebbiano Spolentino, il Grechetto e altre cuvée).
Prima di dirigervi a Trevi, fermatevi anche a Foligno: offre panorami urbani d’eccezione e tanti altri affreschi meravigliosi.
Trevi
Lasciata la “ringhiera dell’Umbria” dirigetevi a Trevi che, invece, è una “città-chiocciola” arroccata su un colle che domina la piana spoletina, avvolta da una distesa di ulivi da cui si ricava un olio di grande qualità e dal buon sapore. La sua pianta urbana, una spirale che tende al cielo, riflette la forma del nucleo originale, lo stesso cantato da Giacomo Leopardi nel dipingere una Trevi che “…pur siede in vista limpida e serena e quasi incanto il viator l’estima, brillan templi e palagi al chiaro giorno, e sfavillan finestre intorno intorno …” (dai “Paralipomeni della Batracomiomachia”).
Iniziate la visita con la chiesa di S. Emiliano, eretta tra il XII e il XIII secolo, che domina il colle con il suo imponente campanile. Le sue 3 piccole absidi romaniche sono un capolavoro di architettura medievale, mentre all’interno vi aspetta il raffinato altare del Sacramento, decorato dall’artista rinascimentale Rocco di Tommaso.
Usciti dalla chiesa, entrate a palazzo Lucarini, sede di un Centro d’Arte contemporanea che vanta un fitto calendario di mostre temporanee, eventi e iniziative culturali: il tutto ospitato nei meravigliosi saloni quattrocenteschi del palazzo.
Se non siete stanchi, fate una bella passeggiata fino alla chiesa di S. Martino, situata lungo un viale alberato. La chiesa, eretta dai Minori Osservanti alla fine del ‘400, è famosa per gli affreschi di Tiberio d’Assisi e Pier Antonio Mezzastris.
Infine, raggiungete il Tempietto del Clitunno, piccola perla incastonata tra prati e acque. Situato tra le sorgenti del fiume Clitunno, offre un’atmosfera di serenità e bellezza senza pari, ideale per concludere il vostro itinerario a Trevi, altro borgo Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.
L’ultima tappa, Spoleto, vi aspetta a 15 minuti di strada.
Spoleto
Spoleto, gioiello dell'Umbria appoggiato sui dolci declivi del colle Sant’Elia e contornata dalle asperità che delimitano la Valnerina. Passeggiando per le sue strade si respirano cultura e storie antiche e contemporanee.
Partite dall’alto, dalla Rocca circondata da un’area verde da cui partono sentieri e luogo di passeggio degli spoletini: da qui si spalancano splendidi panorami sul Monteluco. Edificata nel 1359 come simbolo del dominio papale, in passato ha ospitato Lucrezia Borgia e oggi è sede del Museo nazionale del Ducato di Spoleto, una raccolta di opere d’arte comprendente dipinti fino al XV secolo e testimonianze storico-archeologiche dalla tarda antichità al tardo medioevo. Notevoli, pur all’interno della residenza del legato pontificio, gli affreschi della Camera pinta che mostrano scene di amore cortese e di soggetto cavalleresco. La potete raggiungere con una passeggiata in salita di circa 1 chilometro da piazza Campello oppure, più comodamente, con le scale mobili.
Tornando giù, la vostra visita riprende con il Duomo, che vi stupirà per l’intreccio di stili unico: vi convivono armoniosamente le forme romaniche della sua costruzione, una maestosa facciata medievale, un elegante portico rinascimentale con 8 rosoni intagliati e un mosaico bizantineggiante. Al suo interno custodisce alcuni capolavori del Pinturicchio e del grande pittore rinascimentale Filippo Lippi.
Dirigetevi, poi, verso palazzo Collicola, un imponente edificio settecentesco situato in posizione dominante sulla piazza omonima e perfetto esempio di architettura patrizia dell'epoca. Progettato da Sebastiano Cipriani, il palazzo affascina con la sua elegante facciata, il cortile interno e il magnifico giardino all'italiana, che spesso ospita il cinema all’aperto.
Al suo interno, la Galleria d’Arte Moderna “G. Carandente” custodisce una straordinaria collezione di arte moderna e contemporanea, tra le più rilevanti in Italia. Qui, le opere di artisti come Sol LeWitt, con il suo wall drawing sgargiante Band of color n. 951 realizzato nel 2000, Alexander Calder e Leoncillo Leonardi si mescolano armoniosamente con l'architettura antica, creando un dialogo suggestivo tra passato e presente.
A breve distanza dal centro storico, immersa nel verde di un paesaggio tanto pacifico da sembrare surreale, si trova la basilica di S. Salvatore, fa parte del sito seriale “Longobardi in Italia: i luoghi del potere” riconoscimento come Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.
Spoleto è una città che ha tanto da offrire, sia che cerchiate eventi culturali, come il famoso Festival dei Due Mondi, sia che vogliate assaggiarne le prelibatezze tipiche, come la crescionda, il tipico dolce di carnevale.