Canevino e l’Oltrepò Pavese
La prima tappa dell’itinerario è Canevino, un piccolo borgo arroccato su un colle boscoso che domina e divide la Valle Versa dalla Valle Scuropasso. Qui sorge la chiesa parrocchiale dell’Assunta da cui si gode di un panorama unico che abbraccia le colline, la pianura, il corso del Po e le Alpi. Il caratteristico borgo e la vasta area circostante custodiscono una perla enologica: la Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOC che comprende le tipologie di vino rosso fermo e frizzante. Protagonista la Croatina, simbolo dell’Oltrepò Pavese dall’800, periodo in cui si trovano le prime tracce ampelografiche di questa uva nota e amata da tutti i lombardi.
Franciacorta: patrimonio del metodo classico
A pochi passi da Brescia catturano subito lo sguardo le morbide colline della Franciacorta, terra di buon vino e natura incontaminata dove la viticoltura affonda le sue radici in epoche lontane. La produzione enologica dei monaci benedettini venne subito riconosciuta per la sua elevata qualità, diventando il fiore all’occhiello della regione e connotando la Franciacorta come patria italiana del metodo classico. Tra un calice di brut, satèn e rosè il Franciacorta DOCG vi conquisterà con i suoi tipici sentori agrumati, di crosta di pane e frutta secca. Da non perdere una passeggiata ai piedi del Lago d’Iseo dove poter assaggiare le Sarde Essiccate di Montisola, lavorate ed essiccate con il metodo tradizionale tramandato di generazione in generazione, che si sposano alla perfezione con la freschezza e l’eleganza di un calice di Franciacorta.
Scanzorosciate, la culla del Moscato di Scanzo DOCG
L’itinerario prosegue nell’Alto Bergamo, verso Scanzorosciate, antico borgo che vanta una cultura enoica risalente ai tempi dei romani: infatti furono proprio le legioni latine ad impiantare il Moscato di Scanzo DOCG nella cittadina bergamasca. Le mani sapienti e la passione dei viticoltori della zona hanno saputo preservare questo caratteristico vitigno rendendolo un vino identitario della Lombardia, apprezzato da tutti i palati per i suoi sentori di ciliegie sciroppate, more e viola impreziositi da note di cannella e liquirizia. Il tripudio di sapori rende giustizia a una zona che possiede una profonda tradizione enogastronomica. Dopo una passeggiata nel borgo della Città Alta, cuore pulsante di Bergamo accessibile da una funicolare o dalle incantevoli viuzze, non può mancare un calice di Moscato.
La Valtellina: la perla paesaggistica dello Sfursat di Valtellina DOCG
L’enotour in Lombardia non può che concludersi nella Valtellina, storica zona di produzione vitivinicola in provincia di Sondrio particolarmente vocata al vino di qualità. I vigneti sui terrazzamenti, preservati da muretti a secco, avvolgono il ripido fianco roccioso del monte costituendo il perfetto esempio di vigne verticali. Siamo in uno dei paesaggi rurali più iconici della Penisola, talmente affascinante da ottenere il riconoscimento come patrimonio immateriale dell’UNESCO. Qui il vitigno più diffuso è il Nebbiolo da cui nasce lo Sfursat di Valtellina DOCG, un'istituzione nel mondo enologico per le sue peculiarità di lungo appassimento. Al naso è un vino intenso e al palato strutturato e di carattere. Conoscere questo paesaggio montano così caratteristico è un’esperienza ancora più piacevole attraverso il racconto dei produttori del Movimento Turismo del Vino che, da oltre 30 anni, accompagnano gli enoappassionati alla scoperta del vino e del proprio territorio.