Simbolo di Roma e icona mondiale: è il Colosseo. Correva l’anno 72 d.C. quando Vespasiano, imperatore dell’Urbe, dovette gonfiare il petto, mostrare al popolo la grandezza e le capacità della sua dinastia (i Flavi) e mettere in pratica la condanna alla damnatio memoriae di Nerone. Così, in sostituzione all’anfiteatro eretto in Campo Marzio da Augusto distrutto dall’incendio del 64, fece costruire l’Anfiteatro Flavio (nome originario del Colosseo), proprio sul sito di un lago artificiale annesso alla Domus Aurea, dimora di Nerone. Il nome Colosseo non fa riferimento alla sua maestosità bensì a una statua andata distrutta e chiamata “il Colosso di Nerone”. I lavori di costruzione si protrassero a lungo e il Colosseo venne inaugurato dopo la morte di Vespasiano, nell’80 d.C., da suo figlio Tito con cento giorni di spettacoli e giochi. Divenne, poi, teatro di lotte feroci tra gladiatori e combattimenti cruenti tra i condannati a morte e bestie affamate: fortunatamente, al diffondersi del Cristianesimo, questi spettacoli sanguinosi progressivamente cessarono. La fine dei giochi portò all’abbandono dell’anfiteatro, che divenne prima cava di marmo, travertino e pietra utili all’edilizia cittadina e, nel Medioevo, fortezza di nobili famiglie romane (i Frangipane e gli Annibaldi). Dal ‘700 fu restaurato e consacrato da Benedetto XI alla Passione di Gesù.
Oltre che per la storia millenaria e le vicende di cui fu teatro, il Colosseo affascina per la sua imponenza e la sua integrità. È rimasta intatta la parete esterna prospiciente via dei Fori Imperiali, di circa 50 metri di altezza, in travertino e con tre ordini di arcate concluse da un attico. L’arena, un’ellissi di 86 x 54 metri, poteva ospitare 60.000 spettatori distribuiti in base al proprio ceto di appartenenza nei cinque settori della cavea (il più alto dei quali era destinato ai plebei). I senatori avevano posti nominali nella prima fascia del podio, ai cavalieri spettava il settore immediatamente sopra. I sotterranei erano un po’ il “dietro le quinte” degli spettacoli: ospitavano i montacarichi per il sollevamento degli animali, dei gladiatori e di tutti gli apparati scenici.
Le ristrutturazioni al Colosseo non si sono mai fermate: l’ultima è terminata nel 2023. Oggi il Colosseo è capace di accogliere oltre 10 milioni di visitatori l’anno e ospita un’esposizione permanente (“Il Colosseo si racconta”), mostre temporanee ed eventi culturali.