Adria, tra patrimonio storico e paesaggistico
Il punto di partenza è Adria, porta settentrionale del Parco del Delta del Po. Dapprima paleo-veneta, poi greca sotto il dominio di Siracusa, in seguito beneficiata dai contatti con Etruschi e Celti, la cittadina conosce il massimo splendore in età romana, quando diventa un importante punto di transito dalla Pianura Padana al mare, a cui dà la denominazione di Adriatico. Tracce della feconda storia di Adria sono riscontrabili nel ricco Museo Archeologico, custode di una miriade di reperti, che spaziano dal vasellame ellenico a tesori etruschi e cimeli romani. Ma il punto forte è senza dubbio la Tomba della Biga, con tanto di cocchio e scheletri dei cavalli. La città diventa, nel tempo, anche un importante luogo di passaggio lungo una delle principali vie di pellegrinaggio verso Roma e, sotto la Repubblica di Venezia, uno scalo fluviale. Prova del suo antico rango si ha nello scenario del Bacino di Canalbianco, tra chiese e palazzi nobiliari.
Pedalata dopo pedalata, raggiungete la Cattedrale, a piazza Garibaldi, da cui si stacca il lungo rettilineo di Corso Vittorio Emanuele. Anche nota come la Strada degli antichi, la via crea un sensazionale cannocchiale prospettico, varcando il fiume sul ponte gobbo di Castello e proseguendo tra due ali di edifici. Percorrendo il lungofiume di Cannaregio, vi si aprono altri scorci di particolare suggestione. Un tempo il sito era una borgata di barcaioli e pescatori, oggi si presenta come un reticolo di calli tra Calletta Varisco, larga appena 53 centimetri.
Conca di Volta Grimana, dal Po di Venezia al Po di Levante
L’itinerario prosegue lungo l’argine del Canal Bianco, verso la conca di Volta Grimana. L’importante snodo fluviale consente a natanti commerciali e da diporto di passare dal Po di Venezia al Po di Levante. Gli ettari che circondano la conca fanno parte della splendida oasi naturalistica, che si estende tra laghetti di acqua dolce e una fitta vegetazione, paradiso per gli uccelli, soprattutto per l’airone rosso. Ancora pochi chilometri di pedalata e raggiungete l’incrocio con la trafficata statale della Strada Romea. Entrate, di fatto, nel comune di Rosolina, compreso tra l’Adige e il Po di Levante: un territorio ricco di campagne coltivate a ortaggi, primo fra tutti il radicchio rosso, e di lagune in cui si alleva il pesce.
Porto Levante, alla scoperta del Delta
Continuate a pedalare in direzione di Albarella, seguendo l’argine che sulla destra ha il Po di Levante e sulla sinistra una serie di distese d’acqua. Raggiungete, in questo modo, la foce del fiume: da qui parte un traghetto stagionale, che vi consente di arrivare sulla sponda opposta, a Porto Levante, stazione marittima nota per le battute di pesca d’altura. A questo punto potete scegliere di noleggiare una barca per esplorare il Delta, naturalmente portando la vostra bicicletta, così da concedervi qualche escursione nell’entroterra.
Porto Caleri, la meta finale
Siete ormai prossimi alla meta finale, ma prima vi suggeriamo di deviare verso nord, prendendo la Strada delle Valli: viaggiate tra la laguna di Caleri, lato mare, e valli da pesca, dalla parte opposta, accompagnati dal volo di gabbiani e aironi, falchi di palude, cavalieri d’Italia, piccoli trampolieri a velo d’acqua e, se siete fortunati, anche qualche fenicottero che farà capolino a bordo strada. Un’avifauna mozzafiato. Se optate per una guida naturalistica del Parco del Delta potete visitare le valli e scoprire la forma di allevamento praticata al loro interno, unica nel suo genere.
Riprendendo l’itinerario, raggiungete Rosolina Mare, divenuta negli Anni '60 una località di villeggiatura. Giunti a Porto Caleri, non potete che ammirare la vegetazione spontanea del Giardino Botanico Litoraneo Veneto, che funge anche da centro visitatori del Parco del Delta.